SABATO 26 OTTOBRE
In questi giorni stavo decisamente meglio e credo che ciò fosse dovuto alla presenza di Edward. Le mie condizioni erano davvero migliorate in questo periodo.
Avevo iniziato a parlare con mia madre e con Chloe. Avevo fatto una videochiamata con Aurora e dovevamo assolutamente rifarne un'altra. Avevo parlato pure con sua madre ed ero davvero felice che lei si fosse svegliata.
Mia sorella non poteva entrare qui perché era troppo piccola e non mi sembrava giusto. Un motivo in più per uscire da questo posto e vederla, mi mancava moltissimo.
Ormai ero praticamente guarita dal punto di vista fisico e se fosse per quello credo che sarei già stata dimessa.
Ma adesso gli incontri con lo psicologo erano aumentati e credevo davvero che stessero migliorando.
Certo, all'inizio era stato difficile parlare dei miei problemi ma a spingermi era stato Edward. Lui veniva quasi due volte al giorno. Non litigavamo più e chiacchieravamo tranquillamente.
Volevo uscire da qui perchè mi mancava molto il sole e l'aria fresca.
Ero in piedi davanti alla finestra che guardavo fuori. Era una bellissima giornata e non potevo godermela.
La porta si aprì e mi girai verso di essa.
Io <Ciao Chloe.> dissi raggiungendola e abbracciandola.
All'inizio pensavo che credessero che fossi pazza o malata, ma non avevano mai pensato questo di me e per questo mi sentivo molto meglio. Ora parlavo liberamente con lei ed ero felice che sapesse tutto ciò che non le avevo detto.
Lei <Come stai?>
Io <Bene dai e tu mi racconti qualcosa?>
Lei <Beh, con Thomas è tutto okay anche se sai che è partito per Miami per il lavoro dei suoi e starà via per un po'.>
Io <Va beh dai, a parte questo nient'altro?>
Lei <Niente in particolare. Oh, ci sarà un concerto a giugno dei Chainsmokers, ci andiamo vero? Perchè ho già preso I biglietti, altrimenti poi non si trovano più.>
Io <E me lo chiedi pure?>
Lei <E' uscita una nuova canzone loro.>
Io <Me la fai sentire? Non posso usare telefoni qua dentro...> annuì e ci sedemmo sul letto.
Dopo quasi un ora a cantare "Setting Fires" rimasi da sola ancora con la melodia in testa.
Sentii bussare alla porta.
Io <Avanti.> dissi e rimasi sorpresa di vedere chi era appena entrato nella stanza. <Warren.>
Lui <Ciao Arianna... posso sedermi?> annuii un po' titubante. <Voglio chiederti scusa.>
Io <Quali tra mille cose ti scusi?> dissi ironica.
Lui <In anzi tutto per essere passato solo ora, ma non ne avevo il coraggio. Avevo paura di come avresti reagito vedendomi. So com'è il nostro rapporto ora e non volevo peggiorarlo, quindi ti chiedo scusa per questo.>
Disse con un sospiro. <E poi ti chiedo scusa per il mio comportamento. Mi sono comportato da vero coglione e idiota. Ti ho trattata di merda e mi sento uno schifo a ripensare a come ero diventato. Voglio che tu sappia che non è stata colpa tua ma mia ovviamente. Non dovevo assolutamente agire in quel modo e non so se tu potrai perdonarmi.>
Io <Sai... per me tu eri davvero un grande amico Warren, forse il migliore. Ho ripensato molto a noi, come eravamo e ciò che abbiamo passato insieme. Con te mi sono subito sentita libera di raccontarti di me perchè sapevo che mi avresti capita. In poco tempo tu per me sei diventato uno tra le persone più importanti nella mia vita.>
Lui <Poi ho rovinato tutto.>
Io <Se forse ti avessi lasciato dire ciò che volevi dirmi prima le cose sarebbero state diverse ora. Mi hai fatto avere paura del tuo comportamento e non ti riconoscevo più. So solo che mi manca ciò che eri.>
Lui <Sto cercando di tornare quello di prima.>
Io <E se sarà così sarò felice di tornare tua amica, anche se non può cambiare tutto in un secondo. Ci vuole tempo perchè io riacquisti la fiducia che avevo in te, almeno dopo ciò che hai fatto in biblioteca.>
Lui <Mi sento uno schifo per quello, ti giuro. Spero che tu possa riprenderti presto.>
Io <Ci proverò.>
Lui <Ora devo davvero andare, ci vediamo il più presto possibile e se per te non è un problema, potrei passare a trovarti qualche volta.> ci pensai un po'.
Io <Forse sarebbe un modo per ricominciare.>
Mi sorrise soltanto prima che chiudesse la porta.
Forse le cose stavano davvero migliorando. Forse sarebbe tornato come era una volta e avrei potuto ritrovare un amico. Speravo davvero che potesse essere così.
Forse avrei davvero potuto avere una vita come speravo, qualcosa di positivo forse poteva capitarmi dopo tutto questo.
Una parte di me non ci sperava neanche più ormai. E credevo che fosse troppo tardi per essere felice. Mi ricordai una frase... "La felicità è come una farfalla, se l'insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te."
Entrò poi un infermiera.
Lei <Ti senti meglio?>
Io <Si, molto.>
Lei <Bene, c'è la tua amica Aurora in linea.>
Io <Oh, certo!> appoggiò il computer sul letto.
Lei <Passerò tra mezzora, avete tutto il tempo.> la ringraziai e poi uscì. Accesi la videochat e iniziammo a parlarci.
Lei mi raccontò come andava da lei e io da me.
Lei <Pensavi davvero che ti avessero messa in un manicomio?>
Io <Beh, non proprio in un manicomio, ma qualcosa del genere. Pensavo che mi ritenessero una pazza invece sono solo in un semplice ospedale, solo che non capisco come mai non posso uscire nemmeno in giardino.>
Lei <Se invece ti trovassi in un manicomio?>
Io <Non sono pazza!>
Lei <Si, ma come reagiresti?>
Io <Impazzirei.>
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Doppio aggiornamento!
Le cose stanno migliorando, ma come si dice?... ah si: questa è solo la quiete prima della tempesta.❤
-Sam🌸
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~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)
RomansaArianna Prendom, una ragazza diciassettenne con un passato da lei sconosciuto e avvolto nel mistero. Un passato da cui cerca di fuggire, ma a volte vuole anche scoprire cosa si celi dietro ad esso. Un mistero che la distruggerà lentamente. Un luogo...