CAPITOLO 53

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<<Allora che ci facevi con quello lì?>>
Non ci credo. Dopo tutto quello che ha fatto l'unica cosa che mi chiede è questa?
<<Non credo che tu sia nella giusta posizione di pretendere qualcosa>> sbotto in tono acido.
<<Non mi interessa la mia posizione. Che cazzo ci facevi con Dylan?!>> Nemmeno lui sembra più calmo come prima. Si sta agitando, ma va bene così.
La calma non fa per me, voglio lo scontro.
<<Stammi bene a sentire. Ora tu mi ascolti senza dire una parola e rispondi alle mie domande, altrimenti usciró da questa macchina e me ne andró da lui ancora una volta. Mi pare che abbia detto di chiamarlo nel caso avessi avuto bisogno.>>
La sua gelosia non gli permetterà di dirmi di no. Ne sono sicura.
<<Ti ascolto>> sbuffa frustrato.
Appunto.
<<So che ti avevo detto che avrei aspettato il tempo necessario perché tu mi dicessi quello che volevo sentirmi dire. Ma sono passate due settimane e tu non hai accennato a raccontarmi qualcosa anche se continui a sparire.>>
Faccio un respiro profondo.
<<Poi oggi scopro delle cose grazie a Dylan che non sapevo e i miei dubbi sono aumentati sempre di più. E sono sicura che Ally mi stia nascondendo qualcosa, ma non so se questo qualcosa è collegato a te o meno. Non ce la faccio. Non posso andare avanti cosí. Come facciamo a stare insieme se non ti fidi di me tanto da raccontarmi queste cose? Ho bisogno di risposte e voglio che sia tu a darmele, non voglio doverle scoprire da sola.>>
Cerco di calmarmi e lo fisso in attesa di una risposta. Lui mi guarda scioccato come se stessi dicendo delle cose che non hanno un senso. Il problema è che lui non riesce a capirmi o non vuole capirmi, ma resta il fatto che non comprende il modo in cui mi sento. Stranamente questa cosa fa più male del fatto che va sempre via da me.
Mi guarda impassibile e continua a non rispondere.
<<Da cosa stai scappando? Da me?>> Chiedo in un filo di voce.
Le lacrime premono per uscire ma sbatto le palpebre per ricacciarle indietro. Almeno un altro po', non voglio farmi vedere debole da lui: potrebbe approfittarne e mi ritroverei ancora una volta a dover capire io lui e senza una risposta.
<<Da te? Ma che dici? Io non scapperei mai da te.>>
Si avvicina a me e mi accarezza una guancia con la mano.
<<Allora dimmi che cos'è che fai se non scappare di continuo. Tu mi dici che lo fai per proteggermi, ma proteggermi da cosa? Non voglio che decida tu per me, voglio essere io a decidere, ma se non mi dici da cosa cerchi di proteggermi non potrò mai farlo.>>
Le lacrime ora scorrono liberamente sul mio volto, senza controllo, l'una dopo l'altra.
La mia vista si offusca un po' e sono costretta ad interrompere il contatto visivo con lui.
Ho bisogno di guardarlo negli occhi quando mi parla per sondare il suo umore, per capire se quello che dice è vero. Solo così posso capirlo.
Riapro gli occhi ed il marrone, quasi verde, dei suoi occhi mi accoglie. Potrei perdermi ore nel suo sguardo.
<<Il problema è che se te lo dicessi tu non potresti più tornare indietro. Non voglio che tu ti prenda i problemi della mia vita Amber. E poi... non è solo per proteggerti che non voglio dirtelo.>>
Distoglie lo sguardo e abbassa la testa.
<<E per quale motivo allora?!>> Mi agito, stanca di tutta questa situazione, di questo mistero.
<<Perché non voglio rischiare di perderti cazzo!>> Mi urla in faccia.
Sbatto un paio di volte le palpebre, interdetta. Perché dovrebbe rischiare di perdermi?
<<Sei troppo importante per me. Devo già vivere con la paura che qualcuno meno complicato e più perfetto di me, perché fidati ce ne sono di migliori di me, ti portino via. Perché io non ti merito. Tu meriti qualcuno perfetto quanto te al tuo fianco. E questa storia potrebbe segnare la fine per noi. Tu te ne andresti senza pensarci due volte.>>
Ma cosa dice? Non capisce che io sono innamorata delle sue imperfezioni? È questo che mi ha attirata di lui. La sua testardaggine, il suo essere sempre cosí maledettamente scostante e misterioso con tutti.
Perché cosí capisci di amare davvero qualcuno, quando non ti innamori del fatto che è perfetto, perché quello potrebbe farlo chiunque, ma quando ti rendi conto che raccoglieresti tutto il tuo coraggio e soffriresti tantissimo solo per far si che tutte quelle imperfezioni facciano parte della tua vita e te la incasinino.
Perché è questo che ha fatto lui. Mi ha incasinato la vita che credevo perfetta, ma che in realtà di perfetto non avrebbe niente senza di lui. E me ne sono resa conto solo ora.
Sto per dirgli che lo amo quando comincia a cadere piano prima una goccia, poi una dopo l'altra, prima lentamente e poi più velocemente, di pioggia. Questo momento rispecchia alla perfezione i nostro stati d'animo. Sembra quasi che il tempo voglia farci sentire meno soli e farci capire che c'è qualcun altro che si sente al nostro stesso modo in questo momento. Perché in questo momento il mio cuore è nel pieno della tempesta.
<<Tu non mi perderai mai. Qualunque cosa tu possa fare non riuscirebbe mai a farmi stare lontana da te.>>
In un attimo poso le mie labbra sulle sue per calmare le lacrime che non hanno smesso di scorrere sul mio viso. Il sapore dolce delle sue labbra si mischia a quello salato delle lacrime.
E poi lo sento.
Il sapore metallico e freddo del piercing, ma stavolta lo sento sulla lingua.
Mi stacco da lui con gli occhi spalancati.
<<Hai fatto un altro piercing?!>> Chiedo incredula.
Lui annuisce e mette la lingua fuori dalle labbra.
Le mie pupille, sono sicura, si dilatano a quella vista. Ho sempre amato i piercing alla lingua e su di lui riesco ad amarli ancora di più.
Mi avvicino e prendo la sua lingua tra le labbra, succhiandola. Lui si fa scappare un gemito e poi, come sempre, riprende in mano il controllo della situazione.
Mi mette le mani sui fianchi e mi bacia con più trasporto, ma poi, quando cerca di sollevarmi per farmi mettere a cavalcioni su di lui, glielo impedisco, staccandomi.
Sono ancora arrabbiata perché devo sapere.
<<No. Voglio ancora che tu mi dica tutto.>>
Si tira i capelli e sbuffa frustrato.
<<Non posso...>>
Scuote la testa.
<<Taylor... comincia almeno con poco. Almeno saprò che ti fidi di me quanto io mi fido di te.>>
Abbasso lo sguardo.
<<Tu...>> deglutisce. <<Tu ti fidi di me?>> Mi chiede incredulo.
Come può non averlo capito?
Insomma, non so chissà quanto sulla sua vita a quanto pare, ma voglio comunque stare con lui, nonostante i suoi casini.
E poi, è la persona che mi conosce meglio di tutti perché con lui sono me stessa. Quindi si, mi fido ciecamente di lui. È una delle poche persone ad avere la mia fiducia, perché non è una cosa che concedo facilmente alle persone. Forse sbaglio, ma è così e spero che non mi dia mai modo di perdere la fiducia in lui perché, secondo me, è quello che ci lega più di tutto.
<<Certo che mi fido di te.>>
Accenno un sorriso e gli accarezzo una guancia, dove sento un accenno di barba. Lui me la prende e la intreccia con la sua, sempre con lo sguardo basso.
Sospira sonoramente e poi parla.
<<Centra con... con il mio padre biologico. È da quando avevo quattordici anni che cerco un modo per cercare di restituirgli tutto il denaro che ha speso per me e mia madre il tempo in cui è stato con noi. Poi finalmente, a sedici anni, l'ho trovato. Non ne vado fiero. È un ambiente di merda e so che se tu sapessi ciò che faccio ti allontaneresti da me.>>
Continua a sbuffare e sospirare tra una parola e l'altra ed io sono sempre più confusa. Non capisco perché avrei dovuto arrabbiarmi per questo, insomma è una cosa che lui fa per sentirsi in pace con se stesso e se lo fa star bene non capisco perché dovrei arrabbiarmi.
<<Qualunque cosa tu faccia non può essere così terribile da indurmi a lasciarti. E poi, te l'ho già detto, non ti lascerò mai>> dico sinceramente.
Perché è così. Non potrei lasciarlo neanche se volessi.
<<Fidati di me, lo è. Non posso dirti altro. E per adesso spero che tu te lo faccia bastare.>>
La scelta delle parole che usa mi infastidisce. Infatti, quando arriva fuori casa mia, lo saluto con un bacio sulla guancia e, senza voltarmi, sbatto la portiera e corro in casa.

Messaggio da Taylor:
*Passo a prenderti domani mattina per portarti a scuola.*
Quando vedo il messaggio il cuore mi batte a mille, ma decido di ignorare lui e anche Taylor. Così non rispondo e mi giro dall'altra parte del letto, cadendo in un sonno senza sogni.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora