Ali POV.
Era mattina presto. Ancora nessuna notizia dai Guardiani. Ero seduta in cucina, sul davanzale della finestra, una tazza di tè stretta tra le mani fino a scottarle, raggomitolata e avvolta in una tuta comoda con un maglione pesante. L'alba colorava la neve di rosa e arancione. Non troppo diverso da quello che doveva essere il palazzo di Dentolina.
La casa della nonna era fuori città, in alto tra i boschi. Gli alberi coprivano la vista della valle, ma non era male essere isolati dalla città. Una stradina portava serpeggiando a casa mia. E a quella di Sara. Che, dopo mezz'ora, avvistai sulla strada. Eccitata, mi fiondai alla porta.
-Sara!-
Urlai e la salutai con la mano. Iniziò a correre verso di me, ma solo quando le mancavano un paio di passi mi accorsi che era seria e non felice. Mi abbracciò stretta. Poi si allontanò.
-Vattene Ali.-
Mi disse.
-Sono venuta ad avvertirti.-
Mia nonna arrivò in quel momento e guardò allarmata Sara. La conosceva bene, era come una seconda nipote per lei, ma lo sguardo che le rivolse era arrabbiato e spaventato.
-Vai via! Tu non dovresti essere qui!-
Le urlò.
-Nonna! È Sara!-
Le dissi sconvolta.
-È pericoloso, Ali!-
-Tua nonna ha ragione.-
Intervenne Sara, preoccupata. La guardai, aveva le occhiaie e le lacrime agli occhi. Sembrava inseguita dal diavolo.
-Io ti ho tradita.-
Ci sedemmo in salotto, nonna si tenne a distanza, in piedi, e con sguardo concentrato mi disse di stare mantenendo la barriera. Sara iniziò a raccontare.
-È venuto in sogno. Alto, oscuro. Non sapevo chi fosse, non sapevo neanche di stare sognando. E se lo sapevo, pensavo fosse tutto inventato. Avevo paura. Mi ha lasciata nel buio di una grotta umida senza cibo e ho sentito la fame di una settimana. Mancava l'acqua, mancava il sonno (si, in un sogno avevo sonno). Mi stava torturando. Mi si è insinuato nella mente ed è tornato indietro, sempre di più. Alla gita. Ha visto della mia gamba rotta. Ha visto te. Ha collegato. Quando mi sono svegliata ho capito che era vero. Avevo graffi sulle braccia dove mi aveva preso con le mani per non farmi scappare e sabbia nera nei capelli. Pitch era stato da me. Non hai tempo, devi andartene. Lui sa.-
La guardai tristemente.
-Non posso andarmene di qua. Posso solo aspettare. O i Guardiani o lui. Chi primo arriva mi avrà, e probabilmente sarà Pitch. L'ho già visto.-
Dissi con voce rassegnata. Era arrivato il momento.
-Vai via Sara.-
-Ali mi spiace.-
Aveva le lacrime agli occhi. Non le volevo male! Assolutamente. Pitch era così. Glielo spiegai, poi la cacciai di casa a pedate. Letteralmente. Ormai doveva essere piena di lividi quando la buttai nella neve fuori casa. Lina mi aveva davvero insegnato bene.
-È per il tuo bene. Ti voglio bene.-
Le dissi. Poi chiusi la porta.
Nonna era ancora là, col viso viola dallo sforzo.
-Nonna, lascia perdere. Pitch sta arrivando e non lo si può fermare.-
-Non chiedermi di farlo.-
Disse seriamente.
-Io non lo farò. Non me ne frega di quello che hai visto e non mi interessa quello che hai da dire. Taci, se vuoi dire ancora qualcosa vai a parlare ai muri di sopra. Non lascerò mia nipote all'uomo nero.-
Mi alzai, rassegnata, e le baciai la guancia. Stava piangendo, ma era immobile come una statua. Andai di sopra. Presi lo zaino e uscii dalla finestra. Nonna non poteva combattere contro Pitch. Ci avrei pensato io.
Jack POV.
Quando arrivammo era troppo tardi. Ali non c'era.
-Era qui! L'ho vista andare sopra un'ora fa!-
Strillò la nonna. Andammo di sopra. La finestra era spalancata. Mi affacciai. Le orme nella neve erano chiare: si era buttata ed era fuggita. Da sola. Lontano dalla protezione della nonna. L'avrei trovata a ogni costo, per poi ucciderla.
-Dentolina, Sandy, andiamo.-
Dissi ai due che sapevano volare. Gli altri ci avrebbero raggiunti.
Ali POV.
Erano ore che vagavo nei boschi. Ormai speravo che Pitch mi trovasse, mi stavo annoiando. E nel caso mi avesse presa, almeno lo avrei avuto con me e non a tormentare amici, parenti o... Altri amici Immortali. Pensai molto a Jack, più intensamente di come avevo fatto nella settimana passata. Al suo sorriso, ai suoi poteri. Al suo gelo, quello che gli avvolgeva la pelle, il colore degli occhi, il profumo. Le canzoni che gli erano piaciute. Me le ripetevo nella testa. Poi a tutti i momenti passati insieme e al modo serio in cui aveva preso il compito di proteggermi. Iniziò a nevicare e mi misi a piangere. Ormai mi ero arresa a essere presa da Pitch, almeno per porre fine a quella storia e passare, come dire, alla visione successiva (quella, magari, in cui ero libera), e Jack era vicino. Lo si sentiva nell'aria. Era neve diversa, più pulita, più antica e familiare. E io cercavo di sfuggirle.
Passò un'ora ancora prima che trovassi il letto. Era di legno, rotto, rovinato e secco. Scricchiolò al mio tocco, ma invece del calore del legno sentii un freddo malvagio e pungente. Sotto il letto c'era un buco. Metafora dell'uomo nero sotto il letto? Era quello lo zerbino della casa di Pitch? Mi abbassai.
-Pitch!-
Urlai. Nessuna risposta.
-Io non so volare! Non posso buttarmi!-
Rimbombò la mia voce.
-Pitch! Vieni a prendermi se non vuoi che mi ammazzi!-
-Sarebbe un terribile spreco.-
Disse la sua voce piatta dietro di me. Sobbalzai, ma in un certo senso mi aspettavo un'entrata in scena del genere. Lo guardai senza una parola.
-Sapevo che saresti venuta. Allora, andiamo?-
Sentii calare la temperatura. Chiusi gli occhi e feci un profondo respiro. Jack...Ti lascio a combattere, Jack, ma io combatterò con te.
L'uomo nero mi offrì un braccio. Lo presi. Il mondo divenne buio. Buio.
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Jack Frost Cuore Di Ghiaccio.
Fiksi PenggemarFinalmente in Italiano una fanfic di Jack Frost, il bellissimo protagonista di 'Le 5 leggende'! Ali è una ragazza normale, forse un po' sfigata e con un gran bel caratteraccio! Per caso si ritrova in uno dei luoghi protetti dal principe dell'inverno...