Letters

Cara Marinette

Cara Marinette;
In effetti, "cara" non rende molto l'idea di ciò che provo per te.
Ma, d'altronde, nemmeno io so cosa provo per te.
Sono molto confuso.
Te lo confesso.
Quando ci siamo conosciuti, o meglio, dopo l'ombrello (credo che tu abbia capito che ombrello) pensavo che tu fossi mia amica; anzi, avevo persino pensato che saremmo potuti diventare migliori amici.
Ma, ora, è diverso.
Negli ultimi mesi, ho iniziato a provare qualcosa di forte, molto forte, per la ragazzina timida e riservata che sei.
Qualcosa che si chiama amore.
Credo di amarti, Marinette.
Ma non so cosa provi tu.
Balbetti sempre quando ti parlo, diventi rossa come un peperone,a volte scappi via oppure fai sorrisi evidentemente forzati.
Io non so più cosa pensare.
Sto impazzendo.
O forse sono già pazzo.
Sì.
Di te.

Qualche giorno fa, mi sono fatto consigliare da un mio amico, che tu non conosci, cosa fare.
Lui ha scosso la testa e ha detto:
"Adrien, sei tanto biondo quanto stupido"
E poi è andato a cercare altro camembert, di cui va matto.
Quel giorno, pensando bene alle sue parole, ho capito:
Io sono biondo.
Quindi sono stupido.
Io sono molto biondo.
Io sono molto stupido.
E qualcosa si è acceso, nel mio petto, vicino al cuore.
Speranza.

Adrien posò la penna sulla sua scrivania.
Forse Marinette ricambiava i suoi sentimenti.
Plagg scosse la testa, esasperato.
-Sei proprio stupido- disse.
-Anch'io ti voglio bene- ribattè.
Le avrebbe mandato la lettera?
Certo che no.
O, perlomeno, non in quel periodo.
Forse, un giorno...
Appoggiò la lettera su un angolo della scrivania.
No, decisamente l'avrebbe inviata dopo tanto, tanto tempo.
Solo quando avrebbe avuto le idee chiare su i suoi sentimenti.
Solo quando avrebbe capito a chi apparteneva veramente il suo cuore.
Se a Marinette, dolce, timida e gentile, o a Ladybug, forte, decisa e determinata.

Daly