haunt

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A Natale, tutto si sconvolse. La causa di tutto questo, però, fu proprio la bambina.
Fece un errore, che si rivelò fatale. Nemmeno lei poteva immaginare la sua gravità, mentre correva per rimanere al fianco di Baba Jaga. Joanna, preceduta dalla strega, quasi in uno stato di trance, camminò, ignorando la pioggia di quella sera e il vento freddo che le batteva feroce sul viso di quell'alba, ma soprattutto il fatto che si stavano inoltrando sempre di più in un bosco minaccioso, oscuro e fitto.
Baba Jaga continuava a sussurrarle parole gentili, e, talvolta, quando veniva raggiunta dopo un tratto di strada particolarmente lungo, le accarezzava il capo. Joanna percepiva il freddo che emanava, eppure si sentiva stordita. Tutto si muoveva, indistintamente da dove puntasse il suo sguardo e l'unico suo punto fisso era la strega. Lei, però, ripeteva che era inammissibile che una bella bimba come lei si fermasse e non avesse le forze per proseguire il cammino. Fino a quando capì dove l'aveva portata. Il suo covo era situato in una grotta, in mezzo a kilometri di nulla, solamente file di alberi e cespugli irregolari e terreni in pendenza.
Ma tanto, la strega aveva detto che non sarebbe più voluta tornare indietro e Joanna, stupidamente, ingenua e priva di raccomandazioni da parte della madre, le credeva.

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