Alle sarte: noi siamo oltre.
*
Fa caldissimo.
Le strade di Verona sembrano sentieri infernali: infuocate, emanano un calore che Badra non crede di aver mai avvertito prima in quindici anni di vita.
Il sole picchia forte sulla sua pelle mulatta, mentre lega i lunghi capelli castani in una coda alta. È appena uscita dalla scuola di danza che frequenta praticamente da sempre - i suoi genitori amano raccontarle della sua espressione sognante e innamorata alla vista di una coreografia eseguita in tv da una loro amica - e non vede l'ora di arrivare a casa per fare un'altra doccia ghiacciata e rilassarsi sul divano mangiando gelato alla nocciola, il suo preferito.
Sa già chi non troverà a casa: i suoi sono partiti circa ventiquattro ore fa alla volta di Anzio.
Andiamo a prendere i nonni, le hanno detto.
E lei è rimasta a Verona, affidata alle cure di Paolo. Badra adora passare il tempo con lui: è assolutamente fuori di testa, imbranato e divertentissimo.
Lo trova sul divano a sbraitare contro il cellulare quando entra in casa. È in ginocchio, indossa solo i boxer e ha un turbante in testa. E urla. Tutto nella norma, insomma.
"Claudio, cazzo! Sei diventato noiosissimo. Io ti disconosco, hai capito? Ti disconosco e..."
"Ciao papà!", urla Badra lasciandosi addosso a Paolo e rivolgendosi al faccione sorridente di Claudio sullo schermo.
"Ciao piccola! Come sono andate le prove?"
"E tu da dove spunti? Suonare il campanello no, eh?" Poi rivolgendosi all'amico, "Ma come l'avete educata? Una selvaggia!" Si alza in piedi e indossa i pantaloncini neri che ha lanciato sul divano prima di andare a fare la doccia.
"Ti ricordo che sei a casa mia", puntualizza Badra.
"Ti ricordo che sei a casa mia", le fa il verso con voce acuta. "Non mi pare, signorina, che il tuo nome sia Claudio Sona o..."
"Paolo, smettila! Tanto lo sai che non hai speranze con lei."
Badra lo guarda soddisfatta e "Perché urlavi?", domanda.
"Perché è un cretino", risponde suo padre. "Voleva apparire sul palco con un tutù rosa confetto la sera del tuo saggio. Ed eseguire il tuo assolo."
"E perché ti ha detto che sei noioso?"
"Perché voleva che ballassi con lui. Ma mi sono opposto, ovviamente."
"In realtà sarebbe divertente..."
"Vedi? Tua figlia sì che è una persona intelligente!", interviene Paolo.
"Mi hai definita selvaggia trenta secondi fa."
"Tesoro, lo sai che amo gli spiriti liberi!"
Gli lancia un'occhiataccia e torna a parlare con il padre. Gli chiede a che ora saranno di nuovo a casa, come stanno i suoi cugini e i nonni e dov'è papà Mario. Dopo un po' attaccano e Badra si leva le scarpe, lanciandole vicino alla porta d'ingresso. Si guarda intorno e nota qualcosa a forma di parallelepipedo sul suo divano beige.
Un libro.Luna piena
di Claudio Sona"È notte fonda in Madagascar, e Badra ha appena aperto gli occhi per la prima volta."
Si alza e corre da Paolo, che sta facendo qualcosa in cucina. È sicura di non aver mai visto questo libro prima d'ora.
"Cos'è questo?", chiede.
Paolo si volta verso di lei e nota quello che tiene tra le mani ancor prima di riuscire a domandarle a cosa si stia riferendo.
"Papà ha scritto un libro? Quando? E perché si chiama come me?"
"È la mia copia quella", spiega. "È la storia della tua famiglia. Claudio ha iniziato a scriverla durante il suo ultimo viaggio in Africa, quando lui e Mario avevano già deciso di adottarti. Avevi tre anni e mezzo all'epoca e stavi ancora in Madagascar."
Badra lo guarda e guarda il libro.
Non pensava che suo padre avesse scritto la loro storia, non se lo sarebbe mai immaginato.
Torna in salotto senza parlare, con Paolo che la segue.
"Io voglio leggerlo", sussurra fissando la copertina. La luna piena si impone nel buio luminoso della notte africana tra gli alberi neri.
Paolo la guarda e non ha bisogno di chiederle niente: capisce immediatamente che vuole restare sola, così da potersi perdere in quelle parole che descrivono la sua magica terra. Quindi si leva il turbante, si riveste completamente e, dopo averle raccomandato di telefonargli per qualsiasi cosa, le sorride, chiudendosi la porta alle spalle.
Adesso Badra è sola.
Apre il libro e sorride leggendo la dedica.Al mio Sole e alla mia Luna.
Siamo un'unica realtà, e nessuno la spezzerà mai.
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Luna piena » clario
Hayran KurguÈ notte fonda in Madagascar, e Badra ha appena aperto gli occhi per la prima volta.