Capitolo Trentasette.

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Federica Carta - Dopotutto.

Capitolo Trentasette.

-Sua maestà, è pronto a riceverti- la voce della guardia risuona lungo il corridoio attirando la mia attenzione ed apre la porta della sala del trono. Alzo lo sguardo, vedendo il Re Henry seduto sul suo trono, e prendo un respiro profondo prima di entrare e chiudere la porta alle mie spalle.

-Vostra maestà- lo saluto con un inchino.

-Isobel- ricambia il saluto rivolgendomi un sorriso. -Come stai? Tua madre mi ha informato del tuo malessere- chiede gentilmente ed io annuisco.

-È-È proprio questo ciò di cui voglio parlarvi- balbetto nervosamente.

-È successo qualcosa di grave?- un espressione preoccupata si dipinge sul suo viso.

Scuoto la testa con un sorriso sulle labbra, divertita dalla sua reazione, e porto entrambe le mani sul mio ventre. -Sono incinta- rivelo, mentre il battito del mio cuore accelera e gli occhi iniziano nuovamente a pizzicare.

Ho trascorso un paio di giorni a casa dei miei genitori, a causa della nausea e, proprio ieri sera, la levatrice ha confermato le supposizioni di mia madre: aspetto un bambino, il suo bambino, da qualche settimana.

Mia madre, nonostante sappia la verità, è davvero emozionata ed, insieme a mio padre, hanno organizzato un cena con la famiglia di Logan per discutere del matrimonio. L'ho incontrato sulla collina, questa mattina ed abbiamo parlato di tutto... diventerà mio marito e si prenderà cura del bambino come se fosse suo.

Una lacrima ribelle scivola sulla mia guancia, ma prontamente la asciugo con il dorso della mano.

-Oh- sbatte ripetutamente le palpebre, sorpreso. -Non sapevo fossi fidanzata. Chi è il fortunato?-

-Logan, Signore-

-Non sapevo aveste una relazione- inarca un sopracciglio ed io stringo il tessuto del vestito in un pugno, mordendomi la lingua per non dire la verità.

Amo vostro figlio. Ho trascorso notti d'amore e di passione con lui. Il figlio che porto in grembo è suo, di nessun altro.

-È un bravo ragazzo, si prenderà cura di te e del bambino. Sono felice per voi- annuisce sollevando le labbra in un sorriso.

-Vi ringrazio, maestà- ricambio il sorriso. -Ma, devo dirvi un'altra cosa- dico ed aspetto il suo consenso per poter continuare. Annuisce ed io deglutisco, prima di prendere un respiro profondo e riprendere il discorso. -Ci trasferiremo fuori città, in una casa più grande solo per noi e, per questo motivo non potrò più lavorare per voi e... e la vostra famiglia- sussurro l'ultima frase con le lacrime agli occhi.

Questo Palazzo è come una seconda casa per me.

Ho vissuto dei momenti bellissimi qui e, doverlo lasciare, mi spezza il cuore.

Il Re e la Regina mi hanno vista crescere e mi hanno accolta nel loro regno sin da bambina.

Ma, non posso restare; tra qualche giorno arriverà la Principessa Giselle con la sua famiglia, inizieranno i festeggiamenti per il fidanzamento ed io non potrei sopportare di vederli insieme, abbracciati, l'uno accanto all'altra, baciarsi.

Al solo pensiero un brivido attraversa la mia spina dorsale.

Non devo avere preoccupazioni; l'unico mio pensiero in questo momento deve essere bambino.

Sospira, prima di alzarsi dal trono ed avvicinarsi a me. -È una tua decisione, Isobel, non posso costringerti a fare qualcosa che non vuoi fare- sorride ed allarga le braccia, chiedendomi silenziosamente di poter abbracciarmi. Le lacrime, ormai, scivolano lungo le mie guance e, senza farmelo ripetere, mi getto tra le sue braccia. -È stato un piacere averti qui, mancherai a tutti. Ti auguro un bellissimo futuro- sussurra e, posso sentire il tono della sua voce abbassarsi a causa della commozione.

Mi allontano asciugandomi le lacrime e gli rivolto un sorriso. -Anche per me, Signore, è stato un piacere. Grazie mille per avermi permesso di poter lavorare al vostro cospetto- chino il capo in segno di rispetto.

-Riceverai a casa il tuo salario- dice ed io annuisco.

-Con il vostro permesso- m'inchino, prima di voltargli le spalle ed uscire dalla sala del trono.

Le porte si chiudono ed io inizio a camminare lungo il corridoio, per poter raggiungere la mia vecchia stanza e sistemare i miei vestiti e oggetti in un sacco. Svolto l'angolo ed il mio corpo si gela all'istante quando, in lontananza, noto Douglas camminare nella mia direzione.

Ha lo sguardo basso, potrei scappare ma il mio corpo non risponde ai miei comandi. Alza lo sguardo e, quando incontra il mio, spalanca gli occhi e dischiude le labbra, sorpreso di vedermi.

Non doveva succedere.

-Isobel- sussurra il mio nome ed io indietreggio. -No, non scappare, ti prego- prima che possa fare qualcosa mi ritrovo stretta tra le sue braccia, cullata dal suo profumo.

Chiudo gli occhi e, per un istante, mi rilasso, ma con una spinta lo allontano il più possibile da me.

-Mi dispiace non averti detto niente del matrimonio, Bel. Devo farlo, mio padre mi ha costretto ad accettare... io amo te, non lei- si inginocchia ai miei piedi, circonda la mia vita con le braccia ed appoggia la fronte contro la mia pancia, dove batte il cuoricino del frutto nostro amore. -Ti prego, perdonami- sussurra e posso vedere delle lacrime bagnare il suo splendido viso.

Scuoto la testa e mi divincolo dalla sua presa.

-C-Con il vostro permesso, m-maestà- m'inchino sollevando i lembi del mio vestito e proseguo il mio cammino, superandolo.

-Bel!- afferra un mio polso, stringendolo tra le dita. La mia schiena viene a contatto con la parete fredda del muro e mi ritrovo poco distante dal suo viso, dalla sue labbra.

No, no, no.

Lasciami andare, ti prego.

-Devi credermi- dice ed io scuoto la testa.

In meno di un secondo le sue labbra si scontrano dolcemente con le mie.

-Douglas, no...- sussurro contro le sue labbra, ma non si allontana. Incastra il mio labbro inferiore tra i denti, facendomi ansimare per il dolore, ed infila la lingua nella mia bocca.

Non resisto; ricambio il bacio, bisognosa di questo contatto.

Circondo le sue spalle con le braccia e lo attiro a me, in modo che i nostri petti combacino. Lacrime salate rigano il mio viso, mentre le nostre lingue si rincorrono in una danza senza fine, bisognose e passionali.

-Maestà!- urla qualcuno, ma Douglas sembra non farci caso.

Le sue mani accarezzano la mia vita ed io mi sciolgo sotto le sue tenere carezze.

-Principe!- riconosco la voce; è Hodge ed è vicino, potrebbe vederci.

Riprendo coscienza ed appoggio entrambe le mani sul suo petto, allontanandolo con una spinta.

Entrambi abbiamo il fiato corto, i nostri cuori battono all'impazzata contro il nostro petto.

Accarezzo le mie labbra con la punta delle dita e rivolgo un ultimo sguardo -pieno di tristezza e malinconia- a Douglas, prima di dire ciò che non avrei mai voluto: -Addio, amore mio- lo supero dandogli le spalle e corro, lontano da lui, mentre un urlo disperato risuona nelle mira del Palazzo.

***
È tardi? Tardissimo!
Sono in ritardo con l'aggiornamento? Ritardissimo!
Scusate se non ho aggiornato prima, ma in questa settimana non ho fatto altro che studiare per gli esami e sto letteralmente fondendo il mio cervello. Spero possiate perdonarmi e capire in quali condizioni critiche mi trovo per affrontare l'esame di maturità.
Non so quando potrò postare il prossimo capitolo, spero il prima possibile.
Che cosa ne pensate di questo capitolo? Lasciate un commento e un voto per farmi sapere che cosa ne pensate.
Grazie mille per le 5,6K visualizzazioni, i voti ed i commenti.❤
Buonanotte,
needacurlyboy.❤

Il Principe E La Serva.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora