Non mi aspettavo che Carol conoscesse così tanti bei ragazzi in realtà, ma mi sono dovuta ricredere.
Oltre ad Aaron mi ha fatto conoscere Nash, un ragazzo dagli occhi stupendi e un sorriso altrettanto bello.
Poi c'erano anche i due Jack, Hayes il fratello di Nash,Taylor e Carter.

La casa si è già riempita di persone che urlano, ballano e bevono come dei dannati.

Ho bisogno di bere qualcosa.
Un drink, due, tre, quattro. Dio solo sa quanto sto bevendo.

Mi allontano dal tavolo con gli alcolici, inizio a vagare un po' per la casa, come in cerca di qualcosa di importante.
Salgo le scale che portano alle stanze al piano superiore.
Apro una porta. Vedo un ragazzo ed una ragazza avvinghiati, nudi, sopra ad un letto.
Lui alza lo sguardo, ride nel vedermi sulla porta a fissarli, poi ricomincia a mordere il collo della ragazza, facendola gridare dal piacere.
Chiudo subito la porta.

Mi dirigo verso quella che sembra essere la porta di un bagno, la apro piano, per essere sicura che questa volta non ci sia nessuno all'interno.
Nella vasca da bagno, un ragazzo addormentato, completamente vestito immerso nell'acqua, con la mano stretta alla maglietta, altezza pancia.
Socchiude gli occhi, si gira dall'altra parte e torna a dormire.

Torno al piano sottostante.
<<tu sei quella nuova giusto? >>
<<penso proprio di essere io, si>>
<<ti facevo meno troia>>
<<oh bhe, e tu chi saresti invece? Mister "non ho le capacità per riconoscere una bella ragazza quando la vedo?">>
Guardo il viso di quel ragazzo con aria di sfida, lui però sembra divertito e sulle labbra compare un sorriso accattivante.
<<bel caratterino, vieni.. ci divertiamo un po'>>
Prende la mia mano e mi strattona in mezzo ad una folla di persone che ballano.
Le sue mani si posano sui miei fianchi, che presa dalla musica inizio a far ondeggiare. Il nostro non è un ballare, ovviamente, ma si può definire piuttosto come uno strusciarsi l'uno sul corpo dell'altro.
Con forza, mi gira, il mio visi rivolto verso il suo petto. Le mani scendono s inizia a palparmi apertamente il sedere, mentre con la bocca inizia a mordermi il collo.
<<fermo.. io.. non voglio..>>
Lui continua, fino a che non posa le labbra sulle mie in un bacio poco casto, che ricambio sotto l'effetto dell'alcol.

Mi allontano da lui poco dopo, dirigendomi di nuovo verso il tavolo con le birre.

<<cla, giusto?>>
<<chi mi cerca?>> rispondo con aria da ebete, sorridendo al bel ragazzo affianco a me.
<<non hai mai bevuto così tanto prima, vero? Dammi quel bicchiere, dai>>
Guardo meglio il ragazzo. Ma si certo, è Aaron, il cugino di Carol.
<<Aaron, sappi che tu, 18 anni, non penso li dimostrerai mai. Ma lo sai che ti ci vedo vestito da hot dog gigante? Potresti lavorare per qualcuno che ti faccia vestire così.>>
<<ok cla, stai iniziando a dire cose senza un vero e proprio senso. Vieni con me, prima che ti succeda qualcosa>>
<<dove mi vuoi portare? In paradiso? Sto per morire? Se è così chiedo scusa a quel bel fusto per non averci provato prima con lui.. EHI BELLO!..>> Aaron mi strattona con se, anche se devo ammettere che quel ragazzo si è girato per sorridermi.

<<siediti forza, stai messa proprio male.. prendi ecco>>
Mi passa delle compresse biancastre e un bicchiere di plastica riempito con acqua, deve essere qualcosa per far passare la sbornia penso.. Senza pensarci, mando tutto giù in un solo sorso.
Poi chiudo gli occhi. Sento lui sedermisi accanto.

Passano interi minuti, noi seduti sul divano ad occhi chiusi.
Ad un tratto la testa inizia ad essere pesante, sento gli occhi bruciarmi ma i miei pensieri iniziano ad essere lucidi.

<<grazie, Aaron.>>
<<figurati, cla.>>

Lui si alza dal divano, mi guarda per un secondo negli occhi, poi si gira e scompare nella folla di persone felici.

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