《Buongiorno, dormigliona!》, urla mio fratello Mattew.
Ma altro che 'buongiorno'.
Lo potrei uccidere con le mie stesse mani: mi ha appena buttato addosso circa tre litri di acqua gelata.《Sei sempre il solito, Matt》, prorompe in quel momento una voce pacata.
Non fatico a riconoscerla: è la voce di Brandon. E, come al solito, è pacata, calma, quasi cupa.
Mattew e Brandon sono fratelli gemelli, e sono grandi ben cinque anni più di me.
Hanno ventidue anni, e, sebbene siano due gocce d'acqua in quanto ad aspetto fisico, come carattere sono completamente l'opposto.
Brandon è leggermente più alto di Mattew, ma solo un pelo, il giusto per vantarsene e per prendere in giro il gemello, qualche volta.
Entrambi con i capelli neri come la pece, e degli occhi azzurrissimi.Solo che quelli di Mattew somigliano più ad un cielo sereno, limpido, azzurro e talmente puro da mettere i brividi, mentre quelli di Brandon sono un continuo mare in tempesta, un colore agghiacciante, tormentati continuamente.
Mattew è sempre stato un bambino spiritoso, vivace, allegro; Brandon no.
Mattew aveva una fidanzatina al mese (fortunatamente ora ha perso quest'abitudine), Brandon non ne voleva proprio sapere, di fidanzatine, e, a lui, quest'abitudine è invece rimasta.
Mattew parla con tutti, ha migliaia di amici tanto che, da quel poco che posso ricordare io, in età infantile, ogni giorno ne invitava qualcuno a casa, e, nonostante tutti, dal primo all'ultimo, domandassero a Brandon di giocare con loro, quest'ultimo rifiutava sempre.
Brandon è strano.
È taciturno, solitario.
Ama leggere, scrivere, chiudersi nel suo mondo.
Non si cura particolarmente del suo aspetto fisico, ma, detto fra noi, è bellissimo anche senza badarne troppo.
Dice che non gliene importa.
Non gli importa di tante cose, in realtà.
Anzi, arriverei a dire che le uniche sue priorità siamo io e mio fratello.
E la letteratura.Io amo entrambi i miei fratelli, nonostante le loro diversità; proprio come, malgrado le litigate ed il doverci sopportare ogni giorno, credo loro vogliano bene a me.
Ci siamo sempre sostenuti a vicenda, e non ci sarà un giorno, in futuro, in cui non sarà così.
Ne sono sicura.Ne abbiamo superate tante, ma ora siamo qui, a New York.
Felici, con una bella casetta, a vivere per conto nostro... Sì beh, di tanto in tanto potrebbe essere che io insulti Matt con le peggiori offese, o, forse, qualche passante potrebbe aver accidentalmente sentito delle urla da parte dei gemelli per le mie costanti mancanze...
Ma sono cose che capitano.A proposito, oggi inizierò il College.
Spero vivamente vada tutto bene, ma in realtà non mi faccio troppi problemi; sono sempre andata discretamente a scuola e riesco a cavarmela con un po' di studio.
Il mio problema è il comportamento.
Per tale motivo mi cacciarono dalla mia ex scuola, a San Francisco... I professori sostenevano fossi troppo maldestra, aggressiva e suscettibile, ma non è certo colpa mia se attiro come una calamita tutti i ragazzi più idioti.《Phoebe!》, mi chiama improvvisamente Bianca dalla porta di camera mia.
Evidentemente i miei fratelli l'hanno richiusa a chiave dopo essere usciti, perché altrimenti non si sarebbe fatta scrupoli a precipitarsi nella mia stanza immediatamente.
Ah, dimenticavo di dirvi chi è Bianca.
È la mia migliore amica dai tempi della prima media, insomma, ci siamo conosciute in quel periodo lì, quando ancora entrambe abitavamo a San Francisco.
Come anticipavo prima, siamo venuti ad abitare a New York solo da pochi mesi.
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Don't understand.
RomanceDal capitolo otto: "Se c'è una cosa che Phoebe Gefferson sa fare bene, questa è cercare di capire ogni individuo le si pari davanti. Tentare, in qualche modo, di sentire le sue emozioni, i suoi pensieri più profondi; abbattere ogni barriera, leggere...