Supereroe

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Si poteva dire che Luke conoscesse meglio il bagno della scuola che casa sua.
Ogni giorno, esattamente alle 11, ci veniva spinto dentro dai soliti ragazzi che non avevano nulla da fare se non prendersela con lui per la sua omosessualità.
Lo trovavano divertente.
Ma ormai ci aveva fatto l'abitudine. Ogni volta che gli arrivava un pugno cercava solo di non piangere e pensare a cose belle ma, ultimamente, aveva solo una persona in mente: Michael.
Era entrato nella sua vita a causa di un sito su cui aveva scritto per pura noia e adesso... Adesso era diventato indispensabile.
Proprio per questo, pensò di aver avuto un trauma celebrale quando lo vide entrare dalla porta del bagno.
Era convinto che fosse un'allucinazione, eppure lui era realmente lì.
Lo sguardo del biondo era concentrato su di lui mentre cercava di mettere al tappeto i tre ragazzi che prima mi stavano picchiando.
E gli sembrò davvero un supereroe.
Scosse la testa per eliminare quei pensieri dalla sua mente.
"Luke..."
Il suo fu come un mormorio, eppure rimbombò per tutta la testa del più piccolo, come se avesse urlato a pieni polmoni.
Era davanti a lui.
Lo stava guardando.
Non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui, ma quel ragazzo lo destabilizzava e da vicino era anche peggio.
I suoi occhi erano più verdi rispetto alla foto e credette di morire quando si incastrano nelle sue iridi azzurre.
Aveva completamente sconnesso la testa per ammirarlo in tutta la sua bellezza, che nemmeno si accorse di aver mosso le labbra.
"Michael..."
Non appena il tinto gli porse la mano per rialzarsi da terra, Luke la afferrò subito.
Fu un semplice tocco ma bastò di nuovo a sconnetterlo dalla realtà.
Lo stava tirando fuori dal buio.
"Non mi avevi detto di essere così alto. Mi fai sembrare il passivo della coppia!"
Il biondo roteò le iridi, cercando di non ridere a quella sua affermazione e di ritornare con i piedi per terra.
"Quale coppia, scusa?"
"La nostra! Ovviamente topperò io."
Anche fuori dallo schermo rimaneva un idiota ma, nonostante pensasse questo, le mani continuavano a tremargli e aveva costantemente paura di dire la cosa sbagliata.
"Sei troppo sicuro di te, Clifford."
"Vedrai che ti farò cadere ai miei piedi."
Uscirono fuori dal bagno e il ragazzo dagli occhi azzurri rimase sorpreso dal fatto che l'altro non gli lasciò la mano.
Voleva dirgli qualcosa... Qualcosa che non avrebbe dimenticato facilmente.
"Ho le scarpe ben allacciate, tranquillo, non rischio di cadere."
"Sei acido anche nella realtà, a quanto vedo."
Gli occhi del biondo si abbassarono istintivamente sulle sue scarpe non appena il rosso scoppiò a ridere accanto a lui.
Non poteva arrossire.
Non davanti a lui.
Non avere uno schermo che lo proteggeva stava diventando più difficile del previsto, sopratutto se ci si metteva lui con quella splendida risata.
Si stavo comportando da una stupida ragazzina alle prese con la sua prima cotta, cosa assolutamente falsa.
Non gl piaceva Michael... Giusto?
"Sono felice di essere arrivato in tempo comunque... Intendo, per salvarti."
Oh Michael, lo hai già fatto tre mesi fa...
"Hai visto? I supereroi esistono ancora."
"Oh sta zitto, idiota."
E Luke sperò davvero che non avesse notato il sorriso che aveva disperatamente cercato di nascondere alla vista del suo.
Non andava bene.

Okay spero che questa cosa orrenda vi piaccia...
Non mi convince molto ma okay ahahah.
Dal prossimo capitolo si ritorna alle chat :3

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