Era una notte fredda, pioveva incessantemente e ogni tanto il cielo era illuminato da qualche tuono.
Avevo paura dei fulmini...
Ma quella notte era diversa, era la notte che mi segnò la vita.
I miei mi presero dal mio lettino e mi svegliarono, avevo solo 6 anni.
Mi portarono giù per le scale e poi mi posizionarono su un cerchio fatto di sangue, i miei mi dicevano che tutto quel rosso era soltanto colorante che il gatto gli aveva regalato, solo ora capisco la mia stupidità. Avevano ucciso il mio caro gatto Drake...
Ero al centro del cerchio e in mano avevo una statuina grande come la mia mano che raffigurava un uomo con delle corna che impugnava una katana rossa,sulla schiena aveva un cerchio costellato da piccole fiamme e indossava soltanto una gonna. I Miei avevano un tunica nera,avevano il cappuccio abbassato e sul volto si erano dipinti croci e strane stelle e pronunciavano parole a me sconosciute: Invocato a nobis daemonium sanguis, obsecro ut hic infans in vestri tergum.
Mentre pronunciavano queste parole i quadri appesi alle pareti iniziarono a girare in senso antiorario, finendo con lo staccarsi a causa dell'alta velocità; dopo i miei lasciarono cadere a terra i libri che avevano in mano ma prima di toccare il pavimento in legno iniziarono a levitare fino ad arrivare alla stessa altezza della mia altezza testa. Poi si aprirono, le pagine iniziarono a sfogliarsi da sole, prima in senso antiorario, poi orario e poi di nuovo antiorario, poi si fermarono le pagine iniziarono a staccarsi e volare verso di me formando degli anelli che ruotavano intorno a me. Ad un tratto i miei si zittirono e si misero il capuccio. Una voce possente e spaventosa pronunciò una frase ancora più strana e dalle parole incomprensibili: Apup ni ihim tnure cis. Atcefrep tire non.
Dette codeste parole dietro di me si accese il camino e i fogli si trasformarono in cenere. Io iniziai a piangere perché sentivo qualcosa che entrava nel mio corpo e faceva molto male. Mia madre si avvicinò e con un piccola lama mi incise sul braccio una "A", poi una "N" e infine una "C". Ma la cosa più sconcertante è che non provavo dolore ma anzi provavo gioia e felicità. Poi mia madre si allontanò da me perché era il turno di mio padre che con un bastoncino rovente mi disegnò il simbolo alchemico del fuoco sul palmo della mano (è un triangolo).
Provavo ancora gioia e felicità anche se vedevo il sangue uscirmi dal braccio e sentivo l'odore della mia carne cuocersi.... Ero molto ma molto felice...
Mia madre si avvicinò a me, mi prese in braccio e mi portò di nuovo nel mio letto come se non fosse successo nulla e accanto a me poggiò un piccolo pugnale. Dopo non ricordo più nulla se non buio e qualcosa di rosso...Solo Dio sa ciò quello che è successo quella notte, bè Dio e il demone Akuma No Chi che i suoi genitori hanno intrappolato dentro di lui. Quella notte è accaduto qualcosa di raccapricciante e inspiegabile. Elias fu appoggiato nel suo lettino con il pugnale, ma dopo mezz'ora i suoi occhi verdi come lo smeraldo divennero rossi e le pupille si dilatarono più del normale. Si mise in piedi e afferrò il pugnale poi sceso dal lettino uscì dalla propria stanza e si diresse verso la stanza dei suoi genitori che erano genitori perfetti ma era solo una maschera quella dei genitori perfetti per coprire i loro rituali e la loro ossessione per il demonio per il quale compievano rituali e sacrifici. Arrivato nella stanza entrò e si avvicinò alla madre dove senza pensarci due volte infilò il pugnale nell'occhio sinistro della madre sporcando così le candide coperte di sangue. La madre urlò più forte che poteva, il marito si svegliò e vedendo ciò che stava accadendo cercò di togliere il bambino ma l'unica cosa che ricevette fu una pugnalata al cervello a causa della quale morì pochi secondi dopo il colpo. La madre nel frattempo era morta a causa del dissanguamento ma ciò non importò al piccolo Elias che continuò a pugnalare i corpi dei genitori senza sosta. Ma ora voleva altre prede. Scese per le scale, aprì la porta e cominciò a camminare verso il villaggio li vicino, formato da poco più di 9 case. Ora era il momento del genocidio.....
Angolo autore: cosa n'e pensate del primo capitolo? Vi ha annoiato o spaventati? Tenetevi forti perché i prossimi capitoli vi faranno rabbrividire. Il prossimo capitolo sarà: GENOCIDIO. Alla prossima!
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The Akuma no chi
HorrorÈ una creepypasta, non una brutta copia o la solita cosa, insomma se te la vuoi leggere leggitela.