Esco dalla scuola piangente.
Non sopportavo più nulla di quella scuola! Dovevo uscirne e liberarmene.
Mi avvicino a un muretto isolato e nascosto e scivolo per terra.
Le mie lacrime non smettevano di scendere, la mia vita era uno schifo! La mia migliore amica mi aveva tradito e la scuola mi bullizzava ogni giorno.
Che vita era la mia?
Continuo a piangere e a pensare a quella fottuta scuola che non serviva a nulla.
"Ragazzina?" Sento chiamare da una voce maschile alla mia destra.
Alzo i miei occhi castani immersi di lacrime e vedo un ragazzo dal fisico davvero bello, palestrato, e dai capelli neri.
Asciugo una lacrima con la manica della felpa a zip e rimango a fissarlo.
"Tutto bene?" Chiede.
Ma cosa gli importa di me? Perchè non se ne va da un'altra parte?
Arriccio il naso "s-si" rispondo balbettando e mentendo.
"A me non sembra" sorride sedendosi accanto a me.
Cosa sorride? Gli sembra il momento!?
"Che ne sai?" Chiedo continuando a guardare quei suoi occhi blu provocanti.
"Non lo posso capire ma vedo che una ragazza bella e sexy come te sta piangendo" sorride maliziosamente.
Bella? Sexy? Io?
"Non ti importa a te di quello che mi sta succedendo" dico comprendomi il viso "non mi conosci n-nemmeno"
"E chi te lo dice? Ti conosce tutta la scuola! Perchè io non dovrei? Sei tu che dovresti conoscere me! Mi conosce un'intera scuola!" Ride.
Cosa significa? Viene nella mia stessa scuola!?
"T-tu sei della mia scuola!? Sei N-Nathan?" Chiedo. Nathan era il più ricco e popolare della scuola.
Annuisce "ma chiamami papino" sorride.
Papino? Che significa? È uno scherzo?
"P-papino? Perchè dovrei?"
"Perchè tu, piccolina, starai sempre al mio fianco e non voglio vederti con nessun'altro ragazzo! Intesi...?"
Piccolina? Al suo fianco? Non capisco a cosa vuole arrivare! Non sono mica un giocattolino la quale giocare!
"Perchè devo stare al fianco di un ragazzo popolare come te? Nessuno vorrebbe una come me!" Rispondo indicandomi con l'indice.
"Ti sbagli! Sei tu ad essere troppo debole e timida così ti fai prendere di mira facilmente e ricorda che i ragazzi ci giocano con le deboli come te!"
"Infatti t-tu ci stai solo g-giocando con me!" Rispondo alzandomi e cercando di allontanarmi ma lui mi afferra, mi volta e mi mette un collare.
"C-che fai!?" Urlo prendendo il collare e cercando di toglierlo.
"Se te lo togli ti beccherai una bella punizione signorina!" Dice portandomi verso una macchina nera e con tutti i vetri completamente scuri.
Ma è scemo!? Punizione? Mi sta rapendo!?
"Quale punizione!?"
"Basta con le domande! Piccola Kaitlyn!" Mi ordina.
"Non chiamarmi Kaitlyn!!"
"E come dovrei chiamarti? Bambina?" Dice buttandomi all'interno dell'auto.
Alla guida si trovava una persona dai capelli grigi, di sicuro era il suo maggiordomo.
"No... solo Kait!" Rispondo sfidandolo.
"Non importa! Io ti chiamo come voglio! Ora spostati bimba"
Faccio come mi dice e entra.
Continuo a fissarlo male.
Cosa significa tutto ciò!? Non può rapirmi così all'improvviso.
"Arold, può partire!" Ordina all'autista.
Arold fa come gli dice e parte.
Questo non lo accetto! Devo subito scendere dall'auto!
"No! Si fermi signor Arold! Devo scendere!" Urlo alzandomi e sporgendomi verso di lui. Nathan mi afferra dal collare e mi fa ricadere sul sedile "quando hai questo collare sei sotto il mio comando quindi ti ordino di fare silenzio!!" Dice con il suo viso contro il mio e evidenziando l'ultima parola.
Non capisco... perchè adesso ho paura di quello che potrebbe farmi?
Mi sistemo e faccio come dice.
All'interno dell'auto non si sentiva nulla oltre allo stereo basso e al motore della macchina.
L'autista finalmente si ferma e io vado a guardare verso il finestrino per capire dove ci trovavamo.
Vedevo un'enorme villino, sembrava un bosco infinito.
Nathan apre lo sportello e mi afferra dalla corda che avevo attaccata al collare.
"Nat... Papino! Non sono il tuo cane!" Dico.
"Primo non chiamarmi per nome!! Secondo, e se ti dicessi che adesso devi abbaiare!?!" Urla.
"Perchè dovrei abbaiare!"
"Ora lo fai! O abbagli oppure te la vedrai con me!"
Spaventata faccio come mi dice, mi sentivo ridicola.
"Brava cuccuola" fa accarezzandomi i capelli ricci e castani. Non ha senso!
Mi trasporta verso l'interno dell'enorme e splendida villa.
Chissà se i suoi genitori gli davano qualchè lezione dopo avermi visto.
Appena entrati dentro casa non vedo nessuno, ansi, c'era solo un gigantesco salone e un silenzio tombale.
"Dove sono i tuoi genitori?" Chiedo.
Mi butta sul divano e mi fissa.
"Che ti importa!" Sputa acido.
Forse ha ragione lui, non mi importa così tanto se la sua famiglia ha visto la morte, almeno credo.
"Il collare? Non me lo togli?" Chiedo infastidita di averlo ancora addosso.
"Dopo avere finito con le regole e la prima punizione..." sorride.
Punizione? Ma perchè!?!
"Perchè la punizione?" Continuo a fargli domande ma questa mi aveva davvero terrorizzata.
"Perchè hai fatto troppe domande, hai cercato di sfuggire quando eri sotto il mio comando, hai elemosinato ad Arold di lasciarti andare quando eri sempre sotto la mia prigione e non hai abbagliato subito!" Dice avvicinando il suo viso virgola dopo virgola.
Lo guardo terrorizzata da quello che mi aspetta. I suoi occhi sembravano, ancora una volta, mangiarmi però sempre di più. Non mi sentivo reggere, la paura e i pensieri si erano impossessati di me.
"Spero che tu abbia capito bimba" dice.
Perchè un ragazzo come lui, bello, popolare, ricco, dolce e tanto altro, rapisce me al posto di una donna, parliamone chiaro, di una puttana?
Continuo a fissarlo con occhi pieni di paura, persi. Sapevo che lui l'aveva capito di avermi trasmesso ansia e sapevo che lo eccitava al vedermi così.
Avvolte i ragazzi non li capisco! Bullizzano, sono dolci, crudeli, cattivi con le ragazze, innamorati e si eccitano anche guardando una come me. Hanno strani gusti.
Le mie dita sprofondano nel divano morbido e soffice.
Nathan si allontana e io lo aspetto li seduta girando il viso verso destra e sinistra e portando lo sguardo sopra a qualsiasi oggetto. Foto, vasi, pietre... ripeto, qualsiasi cosa mi potesse cadere sotto gli occhi. Butto lo sguardo verso un davanzale e noto subito una scatola di preservativi.
Il mio viso prende subito colore cosi vado per voltarmi dall'altro lato ma mi accorgo che Nathan mi aveva vista.
"Per caso hai visto questo?" Chiede prendendo lo scatolo e squtendolo in aria.
"F-forse..." balbetto a viso rosso.
Ride.
"E si! scopo molto spesso" dice tranquillamente come se stesse parlando di una cosa normalissima.
Mi limito a dire solo un "ah..." dato che non sapevo cosa rispondere.
Adesso intende scoparsi pure me vero?
"E quindi non sono l'unica ad avere avuto questo collare?" Chiedo.
"No, non l'unica, ho avuto un'altra bomba! Era una biondina davvero perfetta e anche molto brava sotto le coperte!" Mi imbarazzo subito a quel che sento. Incuriosita, ne approfitto con le domande.
"Oltre a lei chi hai...." Mi interrompe.
"Solo lei poi nessun'altra apparte te... Avvolte ne scopo qualcuna solo perchè mi va di farlo" dice.
Quindi anche io sarei una bomba per lui?Ciao piccoline! 😄❤
Ecco qui la mia prima storia! Spero vi piaccia e che faccia colpo! Commentate con ➡continuala⬅ se volete che la continui e lasciate una 🌟 se volete!Pellah! ^^
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A Captive Princess ||My Daddy||
RomanceOrmai ero tua prigioniera, ero una principessa prigioniera. Ogni volta che mi mettevi quel collare capivo che ero sotto le tue pericolose regole. Ok Daddy! fammi da tua prigioniera! perchè voglio solo te e nessun'altro! toccami, puniscimi, fammi tua...