(6) "Perché mi fai questo?"

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Thomas Collins

Mi rigiro nel letto per quella che mi sembra la trentesima volta, cercando una posizione comoda ma nulla, sarebbe meglio dormire nel pavimento che su questa merda di "letto".

Sbuffo e mi metto a sedere, rinunciando a dormire. Scruto attentamente quei pochi metri della cella, tralasciando la puzza di sporco e la polvere che copre il bordo del "bagno" e del piccolo lavabo, già stare qui è una tortura, figuriamoci stare in prigione.

Osservo la figura esile della ragazza stesa sul lettino di fronte al mio, la ragazza è rivolta verso il muro che trema leggermente, rassegnato ormai dal fatto che non riuscirò a prendere sonno, afferro la mia coperta e la adagio sopra la sua -in modo da poterla riscaldare di più- la osservo in viso e solo ora mi accorgo che non sta affatto dormendo, anzi sta fissando? il muro.

«Hey.. non dormi?» chiedo, anche se la risposta mi sembra più che ovvia.

«Non ci riesco, troppi pensieri.» si tira a sedere e porta le gambe al petto abbracciandole subito dopo.

Vorrei davvero tanto sapere che le è successo, so che non ci conosciamo da molto, ma è strano per me condividere la cella con una ragazza, insomma.. so che le ragazze sono parecchio pericolose ma, dal minacciare qualcuno al finire in prigione, cazzo c'è ne vuole!

«Che genere di pensieri?» chiedo curioso.

«Non posso dirtelo, non mi fido del tutto di te, ho paura che tu mi possa prendere per pazza, che non mi parleresti più, che mi considereresti un mostro senza cuore, ho paura che tu mi possa giudicare come gli altri Thomas, non voglio subire altri insulti, non voglio.. non voglio rivivere tutto. Non di nuovo, non voglio soffrire più, non posso Thomas, non posso dirti nulla.» sussurra allarmata. Non riesco ancora a capire perché ogni volta che le parlo sembra che possa dare di matta da un momento all'altro, questa cosa non mi piace, anzi mi fa quasi paura.

«Michelle, ma di che stai parlando? Come potrei giudicarti? Non ti conosco nemmeno, e poi io sono l'ultimo che ti potrebbe giudicare o ti farebbe addirittura la predica. Non sono tua madre o tuo padre Michelle, se non vuoi dirmelo va bene, non ti costringo e penso che non siano affari miei, quindi scusami se ho insistito.» le assicuro.

L'ultimo che potrebbe farle la predica sono io, ma poi..come potrei farlo? io che ho fatto quel che ho fatto? io che sono considerato "l'essere più ripugnante del mondo"? non sono nella posizione adatta per giudicare qualcuno, non mi permetterei mai.

«Non posso davvero Thomas, non posso dirtelo, vorrei ma non ci riesco Thomas, ho giurato che non lo avrei detto a nessuno, ho promesso a mia madre che da questa bocca non sarebbe uscito nulla. Non insistere ti prego, non posso dirtelo, lo so che mi dovrei togliere un peso ma non posso Thomas.» blatera, i suoi occhi sono leggermente più scuri e cupi, il suo corpo è cosparso da piccoli scossoni, come se stesse piangendo e continua ad agitarsi come una matta.

«Michelle, ascoltami bene. Non voglio che tu mi dica nulla, non ti chiederò nulla stai tranquilla per favore, l'ultima cosa che voglio è che ti venga un attacco epilettico o che ti venga un attacco di panico, quindi stai tranquilla, non ti agitare, va tutto bene.» le accarezzo la schiena cercando di calmarla almeno un po'.

«NON TOCCARMI CAZZO!» urla. Scatto in piedi e mi allontano dal suo letto portandomi una mano al cuore. Cazzo! Ho perso 10 anni di vita.

Con uno scatto balza in piedi e mi punta un dito contro. «Non devi toccarmi porca troia! tieni le tue luride manacce lontane da me! non voglio che mi tocchi ancora! Non ti avvicinare o giuro che te la faccio pagare.» minaccia.

Ma io dico, cosa cazzo le prende? che ho fatto?

«Michelle..»

«Michelle un cazzo! Sta zitto Thomas! Non parlare. Smettila di insistere, non saprai niente! Non ti dirò nulla neanche se tu stessi per morire. Capito? uh? devi chiudere quella fogna che ti ritrovi come bocca, farti i cazzi tuoi e piangere su quello che hai fatto, perché se sei qui avrai fatto qualcosa come me, quindi dubito che tu sia un santo!» insiste.

Insane » Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora