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Dovrei essere pronta: collant color carne, gonna nera leggermente a vita alta e lunga fino a sopra le ginocchia, body a spallina larga color rosa antico, giubotto di pelle nera e ai piedi un paio di ballerine sempre nere. Ho lavato e piastrato i capelli, mi sono leggermente truccata e non sono davvero per niente male! Mi guardo allo specchio e mi piaccio, e ciò mi appaga.
Prendo la borsa con dentro il pigiama e il resto e scendo le scale raggiungendo il salotto, dove trovo mamma e Fede.
‹Voi due!› li vado ad abbracciare ‹Dove siete stati tutto il giorno?›
‹Sapevamo di Luca› mi spiega mio fratello ‹Ci ha chiesto di lasciarvi soli. Dunque io sono andato a studiare a casa di un mio amico, mentre mamma era di turno a lavoro› mi sorride. È da un anno circa che vado veramente d'accordo con Fede. Sta maturando, lo sento. Dopo tutto ha quasi finito il primo anno delle superiori e se la cava benissimo, e questo è un passo avanti. È più coscienzioso e sta abbandonado il suo lato da ragazzino imbecille e stronzo. Sta diventando davvero grande.
‹Quindi voi due adesso sapete dove mi porterà Luca?› chiedo curiosa.
‹Esatto› mi risponde mio fratello ‹E vestita così vai benissimo. Sei proprio una gran figa!›
‹Fede!› mia mamma gli da' una gomitata, ridendo ‹Stai da Dio, tesoro› si rivolge a me sistemandomi i capelli.
‹Vi ringrazio› gli sorrido.
‹Io e Fede ti abbiamo preso un pensierino, lo troverai domani al ritorno› mi dice lei.
‹Domani?›
‹Luca non ti ha detto di portare il pigiama, stasera?›
‹Sì, ma...› non faccio in tempo a concludere che suonano alla porta.
‹Vai, vai! È lui!› mi incita mia mamma.
Vado ad aprire, emozionata.
C'è lui, con una camicia bianca che gli scivola addosso perfettamente. I suoi capelli biondi sono ben pettinati e gli occhi verdi sempre più luminosi.
Mi sorride mostrandomi un sorriso immenso ‹Sei bellissima›
‹E tu sei proprio brutto stasera, ma guardati!›
Alza un sopracciglio, stando al gioco.
‹Scemo, sei splendido› lo abbraccio.
Salutiamo mamma e Fede ed entriamo nella macchina di Luca.
‹Allora dove andiamo?› gli chiedo impaziente.
‹Dai, Cole, sei troppo curiosa!›
‹Uffa! Almeno un indizio?›
‹Mmm... non è molto lontano da qui›
‹Ti ringrazio, davvero, ho capito tutto› ironizzo.
Lui ride, mettendo in moto la sua auto ‹Non scherzo, è davvero vicino. Resisti?›
Sbuffo ‹D'accordo›
Dopo pochi minuti, arriviamo a casa sua.
Entriamo. Abita in una casa davvero enorme, è spaziosissima e luminosissima.
Poso le mie cose in salotto e raggiungiamo il giardino, dove trovo dei bellissimi tavoli con tante cose buone da mangiare e...
‹NICOLE!!!› urla Lea, correndomi incontro.
‹Tesoro mio, ma che succede?› la abbraccio, un po' destabilizzata per l'improvvisa sorpresa.
‹Non lo so, Marco e Ele mi hanno portata qui senza dirmi nulla!›
‹Luca è una giornata intera che continua a farmi sorprese!›
‹Che cari, vi adoro. In ogni caso, tanti auguri! Com'è andato il corso di potenziamento oggi?›
Corso di potenziamento?
Sento i nostri amici ridacchiare, ma non ci faccio caso.
‹Auguri anche a te, ma di che corso di potenziamento parli? Piuttosto tu come te la sei spassata all'asilo?› ieri sera mi aveva scritto dicendomi che avrebbe fatto uno stage lavorativo in un asilo.
‹Cosa? Ho passato il pomeriggio con Ele e Marco ›
‹Aspetta, non sto capendo›
‹Nemmeno io› accenna una risata.
Lanciamo entrambe un'occhiata fulminante a Ele, Marco e Luca che scoppiano a ridere.
‹Ci dovete dire qualcosa?› chiede Lea.
‹Era tutto programmato› continua a ridere il suo ragazzo ‹Ieri, mentre ero insieme a Lea, le ho rubato il telefono, mentre Ele ci ha pensato con Cole. Abbiamo inviato, tramite i vostri cellulari, dei messaggi falsi all'altra, in modo tale che non vi sareste potute incontrare oggi, affinchè tutte le sorprese andassero bene. Devo dire che ci siamo riusciti alla grande› batte il cinque a Luca e Ele.
‹Siete dei deficienti!› Lea da una pacca sulla spalla a Marco, ridendo.
‹Dei deficienti intelligenti, però. Ottimo lavoro› ridacchio abbracciando Ele.
‹Tanti auguri Cole› mi stringe a lei.
‹Grazie mille!›
Abbraccio, poi, Marco che mi fa anche lui gli auguri.
Poi guardo Luca, che mi sorride tantissimo.Iniziamo la festa con musica, patatine, panini e bibite.
Chiacchieriamo, ridiamo da matti e balliamo come degli imbranati che se ci vedesse qualche etoile della danza di sicuro gli verrebbe un collasso!
Finchè non suonano al campanello.
‹Nicole, vai tu› mi dice Luca, facendomi l'occhiolino.
Curiosissima al massimo, vado ad aprire.
Dilatatori, ciuffo da re, profumo inconfonbile e tatuaggi con un mondo da raccontare. Alessio mi sorride.
Rimango di sasso, non me lo sarei mai aspettata!
‹Ho portato la torta, se non vi dispiace› mi porge il cartone che tiene tra le mani.
Lo prendo senza dire una parola e rientro in casa, mentre lui mi segue.
Metto la torta in frigo per poi guardarlo. Scoppio a ridere e lo abbraccio forte ‹Mi sei mancato, cantante!›
Non ci vediamo da quattro mesi e rivederlo così, all'improvviso, è una gioia enorme, un colpo al cuore.
‹Anche tu, mia pianista preferita› mi stringe accarezzandomi la schiena ‹E auguroni!›
‹Grazie Ale!›
Raggiungiamo gli altri e Lea rimane per un attimo scioccata.
‹Alessio?› domanda più a sé stessa che a lui.
‹Non credo mi abbiano cambiato il nome› ridacchia lui, abbracciandola.
‹Che sorpresa!› sorride lei.
La festa riprende ed è uno spasso!
Divertirmi con loro è una delle cose che più amo fare.
‹Ora è il momento di mangiare una cena speciale› annuncia Luca, ad un certo punto ‹Torno subito!›
Va in cucina e, dopo pochi secondi, ritorna in giardino con una pentolona piena di paella.
Rimango sbalordita ‹Sei un matto!›
‹Non mi è nuova questa frase› mi sorride ‹Siccome prima d'ora non ho mai avuto l'opportunità di cucinartela, e te l'avevo promesso, eccola qui›
Ci riuniamo tutti intorno a un tavolo e ci nutriamo di questa deliziosa pietanza spagnola. È davvero buonissima, non sapevo che Luca sapesse cucinare così bene!Vediamo Ale arrivare dalla cucina con una splendida torta alla frutta e cantando "Tanti auguri" a me e Lea.
È il secondo anno che mi canta questa canzone e non mi ci sono ancora del tutto abituata.
Io e Lea soffiamo le candeline, mentre Ele ci scatta delle foto.
Mangiamo la torta e scartiamo i regali, sempre con fragorose risate.
Successivamente, Ale ci regala uno dei suoi bellissimi live acustici che fanno sempre commuovere.
Il buio, le stelle, la musica, gli amici... tutto quello che sogno da sempre.‹D'accordo ragazzi, vi lascio continuare la vostra serata. Grazie per l'ospitalità› ci sorride Ale, infilando il giubotto ‹Siete fantastici e si vede che vi volete bene per davvero›
‹Grazie a te Ale per la disponibilità, sei sempre il benvenuto› lo abbraccia Luca.
Credo di avere un sorriso a un miliardo di denti stampato sulla mia faccia. È una scena che non scorderò mai, mai.
Ale saluta, poi, i miei amici e passa a me ‹Di nuovo tanti auguri Nicole› mi abbraccia forte, con il suo modo tutto unico ‹Ti voglio bene e sei sempre la migliore. Ci teniamo sempre aggiornati, no?›
Lo stringo a me ancora più forte. Non so quando lo rivedrò di nuovo, ma so che mi mancherà molto ‹Te ne voglio tantissimo anch'io e certo, ci sentiamo! Sai che puoi contare sempre su di me. Intanto io continuo a comporre›
‹Così ti voglio, non mollare› mi da' un piccolo bacino sulla guancia.
Nonostante tutto, sarà sempre il mio cantante e una delle persone a cui devo molto, forse più del dovuto. Mi ha fatto ritrovare me stessa, quella vera, e lo ha fatto per due volte. È stato capace di buttarmi giù e di sistemare tutto in poco, mostrandosi presente e dandomi un enorme aiuto in ogni caso. Un pezzo del mio cuore gli appartiene da sempre.Sono le tre di notte.
Siamo tutti nell'immensa camera degli ospiti della casa di Luca.
Lea e Marco dormono vicini, sognandosi, mentre Ele se ne sta nel suo, russando di tanto in tanto.
Io ho la testa appoggiata sul petto di Luca e sono completamente rilassata.
‹Sei sveglia?› mi sussurra lui.
‹Sì. Dormono tutti qui› accenno una risatina.
Lui inizia ad accarezzarmi i capelli delicatamente, trasmettendomi una calma assurda ‹Allora come ti è sembrata la giornata?›
Sorrido ‹Meravigliosa. Una delle migliori in assoluto della mia vita. Non ti ringrazierò mai abbastanza›
‹Non devi. Lo fai costantemente essendoci sempre›
Alzo la testa, cercando di incrociare i suoi occhi verdi nel buio.
Mi avvicino di più a lui, accoccolandomi nel suo caldo abbraccio da cui non me ne voglio mai andare ‹Ti amo, e credo che ora te lo dirò praticamente sempre›
Ridacchia ‹Mi fa solo del bene›
Ci addormentiamo così, l'uno abbracciato all'altra, tra carezze, piccoli baci e ti amo sussurrati piano ma con un effetto da uragano all'interno di noi.
E tutto è magico, finalmente.
Tutto è come desidero io.
Dopo tanto.
Dopo tutto quello che ho affrontato, ho trovato me stessa.
Coraggiosa e capace di amare davvero.
Sono in grado di emozionare ed emozionarmi.
Sono ciò che voglio essere e con chi esattamente ho sempre voluto.
Sono circondata da vero amore.
Questo è un viaggio senza destinazione.
Un viaggio in mondi incredibili.
Il mio viaggio.-
FINE
o quasi...
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«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]
Fiksi Penggemar«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei TRILOGY. number 1. Un passato frastornato, segnato dal canto e da suo padre. E poi loro, la sua band preferita, che dopo la divisone l'ha resa niente. Nicole, 19 anni. Ormai crede di non poter es...