Qualcuno mi picchietta sulla spalla, quando apro gli occhi faccio fatica a tenerli aperti, perché la luce del sole mi acceca.
Scendo dall'auto e d'avanti a me mi ritrovo l'inferno. Vorrei gridare.
È un enorme palazzo di pietra scuro, con un cancello alto almeno 5 o 6 metri.Povera Sophie, che ha vissuto qui dentro.
Mio padre mi fa cenno di seguirlo.
Ci fermiamo davanti al cancello, bussiamo il campanello e una signora ci viene ad aprire.-Buongiorno!- dice la signora.
-Buongiorno, è possibile parlare con la direttrice?- dice mio padre.
-Certo, mi segua, che l'ha accompagno da lei.-
Mio padre annuisce e la segue.
Camminiamo per un sentiero fatto di sassolini, intorno ci sono molti alberi, e un piccolo laghetto.
Entriamo nel collegio, le mura sono bianche, ci sono delle rampe di scale antiche, poster con ragazzi sorridenti e piante finte che mi inquietanto.
-Benvenuti all'inferno!- dico.
-E ancora non hai visto le camere.-una ragazza con i capelli biondi mi sorride.
-Jenna, puoi accompagnare questi signori, dalla signora Ofelia?-
-Certo signora Charlotte!-
Camminiamo per un lungo corridoio, grandi finestre illuminano le mura bianche.
-Qualcuno di voi deve restare qui?- dice la bionda al mio fianco.
Sta scherzando?
-Scordatelo! Neanche morta verrei a vivere in questo inferno!-
-Ma non è così male!-
-Sei seria?- dico alzando un sopracciglio.
- Si! Ogni sabato sera facciamo una festa.- dice saltellando.
Questa ragazza è bipolare.
-Scommetto che alle feste non si bevono alcolici, ma solo coca, la musica è triste, gli studenti maschi non ballano con le ragazze, ma si salutano con un cenno della mano.-
-Come fai a sapere tutte queste cose? Non hai mancato neanche una regola!-
-L'ho capito dall'aspetto del collegio.-
-Questo è lo studio della direttrice.-
Bussiamo e aspettiamo che qualcuno ci viene ad aprire.
La porta si apre e d'avanti a noi ci ritroviamo una signora sulla quarantina, con i capelli castani, indossa un completo rosso e un paio di occhiali neri.
-Buongiorno signori...-
-Justice.- dice mio padre.
-Cosa vi ha portato qui?-
-Volevamo delle informazioni.-
-Riguardo il collegio?-
-No, riguardo una ragazza, che è stata qui.-
-Ah, il nome della ragazza?-
-Sophie Justice.-
-Damon sei tu? Quanti anni che non ci vediamo.- dice alzandosi e abbracciando mio padre.
-Stai cercando tua figlia?- aggiunge.
No guardi, eravamo venuti qui per perdere un po' di tempo e sapere qualcosa, su qualcuno che nemmeno conosciamo.
Quanto è cretina questa direttrice.
-Si, anche se sono passati vent'anni.- dice mio padre abbassando lo sguardo.
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Between Love and Hate •Cameron Dallas• <<completo>>
Fanfiction[Completa] Sequel: Let's get away from here. Dal capitolo 44 -Scappiamo prima che arrivino, siamo troppo uguali per lasciarci.- -Tu sei impazzita. Forse non hai capito. Io non sono come te, siamo diversi... Forse un po' troppo diversi. Io voglio mi...