Abbracci che valgono più dei baci

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Una volta atterrati vidi lunica persona che da sempre mi era stata accanto, lunica su cui avrei sempre potuto contare, lunica che sempre mi aveva capita, lunica a cui avrei sempre confidato ogni mio più oscuro segreto: mi cugina.

In poco tempo sentii il bisogno di correrle incontro, allora seguii il mio istinto e la abbracciai agganciandole le braccia al collo. Allyson mi cinse la vita dolcemente e restammo in quella posizione per attimi che sembravano durare uneternità.

Il tempo si fermò per quelli che sembrarono giorni, mesi, forse anni. Non saprei descrivere a parole quanta felicità viveva in me in quegli istanti, posso soltanto dire che quella dolce sensazione che provavo stando accanto a mia cugina mi era mancata da tanto tempo, troppo.

Lultima volta che ci scambiammo un abbraccio del genere risale al mio ultimo viaggio in Canada, quando ancora i miei zii vivevano nella bellissima città di Victoria. Allora avevo appena compiuto sei anni ed ero euforica di poter condividere con la mia cuginetta preferita, se non lunica, linebriante esperienza della prima elementare. Già, io faccio parte di quella ristretta categoria di bambini e bambine che frequento il primo anno delle scuole elementari alletà di cinque anni, e forse questo fattore mi ha sempre spinta a pensare che solo attraverso lisolamento dal resto del mondo e la dedizione verso lo studio avrei potuto dimostrare agli altri quanto fosse importante laver intrapreso il cammino scolastico in età così prematura; ho sempre immaginato che se non mi fossi applicata in modo quasi eccessivo avrei dato limpressione di essere stata indirizzata verso un mondo così complesso con troppo disinteresse.

In ogni caso quellabbraccio costituì linizio di unamicizia fin troppo importante che per essere ritenuta tale avrebbe dovuto abbattere lodioso muro della distanza. Finalmente il giorno tanto atteso, il giorno in cui avremmo fatto danzare i nostri cuori in un unico accelerato tango era giunto. Durante quella stretta non avevamo sentito il bisogno di proferire alcuna parola, ogni tanto si sentivano dei lunghi e strazianti singhiozzi emessi da due ragazze, o per meglio dire due cugine, che avevano sofferto molto la mancanza della presenza luna dellaltra e che finalmente si erano ricongiunte: noi due. Pian piano le lacrime cominciarono a rigare i nostri volti fino a perlustrare le nostre gote e a giungere nellincavo del collo di Allyson dove avevo adagiato il mio capo. Così facendo avevo dovuto piegarmi, poiché sono sempre stata più alta di lei, non permettendo a quelle perle, che sembravano rugiada, di segnare alcun percorso sul mio corpo e di ricadermi sugli abiti.

Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, perennemente protetta, mi bastava solamente lei per stare bene e finalmente avremo avuto tutto il tempo necessario per recuperare tutti quegli anni di lontananza lasciandoceli finalmente alle spalle.

Quando ci staccammo la fissai per un po meditando su quanto fosse cambiata e maturata. Ormai era divenuta una donna a tutti gli effetti, aveva compiuto diciotto anni il mese scorso a settembre e il suo corpo minuto, ma caratterizzato da un seno abbastanza prosperoso, la faceva apparire un ideale perfetto di donna secondo gli occhi del genere maschile.

Allyson è un po bassina per la sua età, ma la sua statura la rende tenerissima da coccolare. Ha dei bellissimi occhioni marroni e dei lunghi capelli lisci di un biondo chiaro che risaltano alla perfezione il suo colorito chiaro. Fin da sempre è stata ritenuta la componente femminile più bella della famiglia e le sono sempre stati rivolti apprezzamenti sul suo corpo e sul suo espetto esteriore da tutti i parenti. Io non le ho mai riservato rancore per ciò, anzi non sono mancate le occasioni per complimentarmi con lei su quanto anchio la ammiri e su quanto vorrei anchio possedere il suo portamento e la sua eleganza. Le ho sempre volto un gran bene, aldilà del fatto che forse il motivo per cui la mia famiglia non apprezzi molto la mia personalità sia lei. Ho sempre pensato che avrei tratto le mie soddisfazioni personali con il tempo e mettendo in atto le mie potenzialità, anche se ammetto che la invidio molto e che mi piacerebbe trascorrere anche un solo misero giorno allinterno del suo corpo da modella.

Ad un certo punto distacco lo sguardo dai suoi occhi poiché non mi ero accorta che mentre la contemplavo ero rimasta quasi pietrificata, quando sento delle possenti braccia stringermi da dietro. Riconoscerei il suo profumo tra mille, la deliziosa fragranza della sua acqua di colonia, i brividi che percorrono la mia schiena ad ogni nostro contatto, era lui, Eric, mio cugino.

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⏰ Last updated: Jun 23, 2017 ⏰

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