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La settimana fortunatamente passa veloce, a parte la marea di esami e interrogazioni che intralciano il mio cammino verso la libertà.
Per fortuna il sabato abbiamo solo tre ore di lezione e il resto della giornata libero, dove, sotto permesso di un genitore o tutore si può uscire per qualche ora, naturalmente a patto di rispettare il coprifuoco delle dieci.
Quella mattina la direttrice Finnegan era uscita di buon ora, e perciò, a parte qualche professore che faceva avanti e indietro per fare qualche ripetizione o per sbrigare qualche commissione importante, la scuola era praticamente quasi priva di personale.
Restavano solo la segretaria Anne, Natalie e Chuck.
Io e Alyssa quella mattina, subito dopo le lezioni, siamo riuscite a convincere i nostri genitori a darci i permessi per circa due ore di uscita.
Non è stato facile visto che mia madre non ne aveva la minima intenzione, ma per fortuna mio padre alla fine è riuscito a placare le acque.
E perciò ora ci ritroviamo a gironzolare con un milkshake alla mano, nel centro della città, tra negozi e mercati.
Ne sbirciamo qualcuno e alla fine decidiamo di comprare qualche vestito nuovo per la festa, visto che non abbiamo niente da mettere, poiché gli unici abiti che ci servono sono quelli forniti dalla scuola.
Verso mezzogiorno ritorniamo in prigione.
Prima del pranzo guardiamo qualche puntata della nostra serie Tv preferita e poi, finalmente, al suono della campana, ci fiondiamo in mensa.
Prendiamo il tavolo dove siedono C.J, Asia Walker, Chris Rodriguez, Justin Johnson e Mark Thompson.
Il pasto caldo arriva e subito il mio stomaco brontola dalla fame.
Non impiego troppo tempo a finire la prima portata che mi fiondo subito sulla seconda.
Per fortuna il sabato sono molto più gentili e le portate passano più volte, forse sarà il fatto che il numero degli studenti è minore rispetto a quello della settimana, visto che alcuni tornano a casa per il weekend.
-Finirai per strozzarti Camille- C.J mi fissa mentre mette in bocca una patatina.
Dal tavolo si leva un boato di risate.
-Ho fame cretino- gli mostro una delle mie facce peggiori e do un colpo sotto al tavolo al piede di Mark, che per poco non si piega in due dalle risate.
Subito torna in se e mi fissa.
-E dai Cam, te la prendi per niente- dice guardandomi.
Non rispondo e finisco il mio gustosissimo piatto.
-Comunque, chi di voi verrà alla festa stasera?- chiede C.J
Alziamo tutti la mano, ovviamente mentre imbocco l'ultimo boccone.
-E tu C.J,verrai vero?- Asia si gira e lo osserva con interesse con quei suoi due grandi occhi nocciola verde.
L'ho sempre considerata una bella ragazza.
Con il suo metro e settanta, fisico slanciato e lunghi capelli neri, era una delle poche qua dentro che faceva strage di cuori.
-Potrei mai mancare ad una festa?- Gli fa l'occhiolino e lei arrossisce.
Anche il pranzo passa in men che non si dica e una volta tornate in stanza io e Alyssa decidiamo di iniziare a prepararci, visto che siamo due e abbiamo un unico bagno.
Non so come, ma riesco a conquistare la porta prima di lei e perciò mi fiondo subito nella doccia.
L'acqua calda riscalda il mio corpo e un senso di tranquillità e pace mi fa rilassare e chiudere gli occhi.
Decido di ritornare in me ed uscire solo quando Alyssa, infastidita, inizia a dare calci sulla porta.
-Almeno sai come ci si sente- borbotto chiudendo il getto dell'acqua.
-Simpatica, ci sei già un ora là dentro-
A quelle parole il mio sguardo cade sul piccolo orologio da polso che mi ha regalato mia nonna e che porto sempre con me e noto che ciò che ha detto Alyssa è vero.
Sono stata sotto la doccia così tanto.
Velocemente mi strofino e spazzolo i capelli bagnati.
Inizio a truccarmi leggermente con i pochi trucchi che ho potuto portare, visto che qua non è consentito l'utilizzo del make-up.
Indosso la biancheria e dei semplici jeans strappati neri a vita alta.
Per maglietta invece indosso un semplice crop top bianco.
Finalmente esco dal bagno e una nuvola di vapore investe Alyssa, ormai furibonda.
Prendo il phone per capelli e inizio ad asciugarli.
Mi sono sempre piaciuti i miei capelli.
Non sono mai stati ne troppo lisci ne troppo mossi.
Ed inoltre il loro castano chiaro si fondeva perfettamente con il verde dei miei occhi.
Anche le mie lentiggini non erano poi così odiose.
Forse queste erano le uniche parti del corpo che riuscivo a salvare.
Di altro, dal fisico alla mia altezza, non riusciva a piacermi niente.
Dopo aver allisciato per bene i capelli indosso una semplice fascia a pois che lego formando un piccolo e grazioso fiocchetto.
Infine indosso le mie amatissime Converse, che erano buttate all'interno del mio armadio praticamente da quando sono arrivata e che mi mancavano un sacco, e finalmente sono pronta.
Alyssa impiega pochissimo tempo ad uscire, e anche lei è vestita in modo semplice.
Indossa dei jeans bianchi, una semplice maglietta blu e una giacca del medesimo colore.
Alle 7.30 del pomeriggio siamo fresche, profumate, ma soprattutto pronte per la festa.
Prendiamo l'ascensore e imbocchiamo il settimo piano.
Gia dal quinto si iniziano a sentire della musica.
Una volta giunte ormai le casse rompono il silenzio dell'immenso piano, che è occupato da quasi mezza scuola.
Ci incamminiamo verso la camera di Zara, la ragazza fortunata, e bussiamo.
Ad aprire la porta troviamo una ragazza bionda, probabilmente del nostro anno, anche se non l'ho mai vista frequentare i miei corsi, che indossa un stupendo vestito viola e delle scarpe troppo alte.
-Entrate pure- fa un sorrisino furbo ed entriamo.
La stanza potrebbe fare da tre classi.
Nel salotto ormai regna il caos assoluto.
Oltre alle bottiglie di vetro e ai bicchieri di plastica sparsi qua e là,  la camera appare comunque stupenda.
Un grosso tappeto peloso rosa padroneggia la stanza e sopra di esso sono posti due lunghi divani bianchi in pelle che si rivolgono alla grossa televisione a 50 pollici.
Io e Alyssa ci fissiamo a bocca aperta.
-Cam, Aly venite qua- subito ci giriamo e vediamo Jen che ci saluta dal bancone della cucina dove sono posti vari drink.
La raggiungiamo e lei ci porge due bicchieri.
Lo prendiamo e senza pensarci due volte mandiamo giù il contenuto.
-Wow è fanstastica questa stanza, non lo pensate?- Jen è euforica e si gira intorno sbalordita.
-Già - accenniamo in coro io e la mia migliore amica.
-Venite, andiamo fuori qua dentro si muore di caldo.-
Jen ci prende per mano e ci trascina nel grande terrazzo.
Subito resto ancora più sbalordita da ciò che mi si piazza davanti.
Una piscina idromassaggio è posta a capo della parte destra del terrazzo e un mini campo da pallavolo quella sinistra.
La musica è prodotta da due grandi casse nere poste davanti alla porta scorrevole da cui siamo appena uscite.
-Scusa Jen ma, Natalie o Chuck non avranno sospetti a sentire tutto questo casino?- chiede Alyssa.
-Oh no, Zara ha parlato con tutte e due e li ha convinti che stava facendo un corso di Zumba con Cassie e Beth, sai le sue due migliori amiche.
-Perfetto allora beh possiamo stare tranquille, andiamo a ballare che ne dite?
Alyssa alza il suo secondo drink e ci caliamo nella pista da ballo.
Passano diverse canzoni dell'ultimo periodo e le balliamo tutte senza sosta.
Ad un tratto, proprio nel mezzo di un pezzo anni 80, mi sento qualcosa di ghiacciato, scivolarmi sul braccio.
Mi giro di scatto e sobbalzo nel vedere C.J che si atteggia in modo sconcio con una tipa.
Non è Asia, visto che se ne sta seduta sulle sedie a bordo piscina ad osservare la scena ad occhi sgranati e visibilmente innervosita.
-C.J sta attento- lo strattono per un braccio e lui si gira.
-Camero...mille...non ti ho vista, ma guarda come siamo vestite bene oggi-
Mi fa un sorrisino malizioso e accenna un occhiolino.
-Anche tu Alyssa sei niente male.
Mentre tu Jen...povera Jen, fa schifo come ti sei conciata.
Jen si tasta subito i suoi abiti e abbassa lo sguardo.
Anche se non è mai stata un genio nell'azzeccare gli outfit, C.J non aveva nessun diritto di parlargli in quel modo.
-Sei uno stronzo- gli rispondo di impulso e gli do le spalle.
Seppur avendo un viso dolce Christopher James o meglio C.J era il più stronzo del collegio.
I primi mesi che ho frequentato qua dentro ho avuto il dispiacere di incontrarlo, ma seppur lui provasse a instaurare chissà quale amicizia, io mi sono sempre tirata indietro.
Frequenta il quarto anno, ma essendo un tipo abbastanza "vivace" per così dire, ha rischiato più volte la sospensione e da quello che mi hanno raccontato ha passato il terzo per un pelo.
-Jen non ascoltarlo, stai benissimo- accenna un timido sorriso e annuisce.
La serata continua a passare allo stesso modo, a momenti balliamo a momenti incontriamo qualche amico e chiacchieriamo.
Verso le 9 di sera mi viene sete e decido di andare a prendere da bere da sola.
Mi allontano per qualche secondo dal mio gruppo e raggiungo il bancone.
Prendo qualcosa di poco pesante visto che comunque non vado tanto matta per gli alcolici.
-Camille Clark, terzo anno, anatomia?- mi giro subito sentendo quelle parole, che provengono da una voce già sentita prima.
E infatti non mi sbagliavo.
Davanti a me c'è il tipo dell'altro giorno con cui ho avuto quella strana conversazione.
-Oh e tu dovresti essere il "Chiedi in giro ti sapranno rispondere" - ridacchia e la fossetta sulla guancia riappare.
-Scusa è vero sono stato troppo sgarbato, il mio nome è Will- mi porge la mano e senza pensarci due volte glie la stringo.
-Allora Clark ci stai andando giù pesante stasera?
-Non credo proprio, sto cercando di mantenermi sobria- mi accenna un no con la testa e trattengo a stento le risate.
-Anche tu comunque dovresti rimanere sobrio non credi, cos'è quella roba, Jack Daniel'S?
-Puoi contarci ragazzina- solleva il bicchiere e subito noto un anello nero che porta sull'indice della mano destra.
Sto per chiedergli se fosse un cimelio di famiglia , ma la nostra strana e imparazzante conversazione viene interrotta da Zara che, come se non esistessi, prende Will per la camicia e inizia a baciarlo.
Decido di girare a largo, leggermente nauseata, e di ricercare i miei amici, che ritrovo dopo un po' seduti in delle sedie reclinabili.
Alyssa sta facendo una treccia a Jen che sembra essersi ripresa.
Asia non c'è più, probabilmente è andata via, Mark parla con C.J e Chris invece tasta il cellulare senza sosta.
-Rodriguez che ti succede?- gli scompiglio i capelli e mi sorride.
Chris è uno dei ragazzi più carini della scuola, con i suoi lineamenti brasiliani e due stupendi occhi neri.
-Si tratta di Asia, è scappata via e non mi ha spiegato il motivo-
-Non preoccuparti, avrà avuto qualche urgenza, tornerà vedrai.
Gli do una pacca sulla spalla e mi siedo ai suoi piedi.
Chris e Asia sono stati fidanzati dalle elementari fino al secondo anno del liceo e si sono lasciati dopo aver capito che ormai i sentimenti che provavano l'una per l'altra erano solo una grande amicizia.
Fatto sta che comunque continuavano a volersi molto bene e a preoccuparsi l'uno dell'altro.

Verso mezzanotte l'atmosfera si fa più intensa.
La gente nella pista da ballo inizia a moltiplicarsi.
-Beh cara mia dolce Alyssa, supporter di vita, devo darti ragione, questi ragazzi sembrano degli automi durante tutta la settimana scolastica, ma alle feste si gasano eh?
-Io te l'avevo detto Camille, sono ragazzi normali come noi, solo che vanno impostati perché ...ma che vuoi che ne sappia, andiamo a ballare-
Rido a crepa pelle vedendola trascinare Chris in pista, seguita da Jen che per poco sarebbe inciampata nella sua lunga gonna nera se non fosse stata salvata in tempo da Mark.
-Beh, andiamo pure noi?
C.J mi offre la mano ma la rifiuto alzandomi da sola e dirigendomi verso la pista.
Il caldo non impiega troppo ad arrivare e anche se siamo in una città piovosa come Londra, l'afa non manca mai.
Per questo circa dieci minuti dopo i capelli mi si attaccano in fronte dal sudore.
Ballo quasi con tutti tranne C.J.
Ad un tratto, mi sento afferrare saldamente i fianchi e mi giro già pronta a mostrare il dito medio o a lanciare un doloroso calcio nelle parti basse.
Ma mi blocco, perché Will mi sta osservando.
-Oh mio Dio, mi hai spaventata!
Non riesco più a ragionare e l'unica cosa che faccio è sistemarmi i ciuffi ribelli dietro la fascia, cercando poi di levargli gentilmente le mani dai fianchi.
Senza riuscirci.
-E Zara?? - le parole mi escono a caso
-Zara? Che c'entra lei?
Mi fissa sgranando gli occhi e io inizio a mimare parole con la bocca alla ricerca di una via di fuga per la figuraccia che stavo per fare.
Capisce che non so che cosa rispondere e interviene lui -Oh parli del bacio... lo fa sempre perché non sopporta l'idea che non voglia stare con lei.-
Subito il mio cervello entra in tilt.
Niente ha più molto senso.
Accenno un okay e provo a sorridere, sentendomi in imbarazzo.
Subito parte un lento e lui mi attira più a se.
Impacciata provo ad avvicinarmi e timidamente gli prendo la mano.
Iniziamo a ballare e ad sincera è davvero bravo.
Peccato che abbia trovato una compagna di ballo che ha la femminilità di un elefante.
Dopo qualche piroetta qua e là mi fa avvicinare la testa sopra la sua spalla.
Siamo abbracciati e non me ne sono resa conto.
Vedo intorno a me il mondo che gira inebriato da quel suo delizioso profumo dolciastro che mi pervade le narici.
Con la coda dell'occhio vedo che Alyssa fa lo stesso con Chris e Mark con Jen, mentre C.J se n'è andato dalla pista e ora stava studiando attentamente Will.
Non so esattamente il motivo, ma l'idea  di confonderlo mi piaceva.
Dal tronde non avevo parlato con nessuno della conversazione nel corridoio.
Probabilmente stava solo cercando di capire come fossi riuscita a ballare con lui.
Tutto sembrava perfetto, ma purtroppo quell'atmosfera viene interrotta dalle grida di non so quale ragazzo che avvisava l'arrivo di Natalie Bane al settimo piano.
Subito inizió il delirio.
Si incamminarono tutti verso le scale, visto che molto probabilmente Bane avrebbe utilizzato l'ascensore.
Dalla baraonda di persone che uscivano persi i miei amici e restai incollata a Will.
-Vieni conosco un posto meno affollato per scendere-
Mi prende la mano ed entra in casa.
Attraversiamo un piccolo corridoio e giungiamo in uno sgabuzzino.
-Ci sono le scale antincendio vieni - toglie una catasta di scatole di scarpe e apre una porta di ferro.
-Addirittura...-sussurro più a me stessa che non a lui.
Percorriamo tutte gli scalini, che sembravano non finire più e dopo in infinità di tempo giungiamo a destinazione.
La sala comune è silenziosa e tutti sembrano ritornati nei propri dormitori.
Io e Will ci giriamo all'unisono.
-Beh Clark, è stato bello rincontrarti, che ne dici di rivederci in situazioni meno... incasinate?
-Ci sto- metto le mani sui fianchi sorpresa di me stessa.
Di solito con i ragazzi ci vado con i piedi di piombo, ma con lui non riesco a dire No.
-Fantastico, beh allora...buonanotte- si avvicina e mi lascia un leggero bacio sulla guancia prima di andare verso i suoi dormitori.
Accaldata e credo tutta rossa, prendo anch'io la mia strada.
Sono quasi giunta a destinazione, pronta a passare la notte a parlare ad Alyssa dell'accaduto,quando sulla soglia del mio terzo piano, vedo una sagoma a braccia conserte che minaccia guai seri.
Altro che notte tra amiche.
Sarebbe stata un inferno.
Ne ero sicura.

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