1. (20 agosto)

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Christopher "Chris" Cook si passò una mano tremante sotto la visiera verde scuro, alzandola appena in modo che il vento riuscisse ad arrivare al suo volto accaldato con più facilità.

Qualche passo dietro di lui una giovane guardia volontaria, Sid Lorney, si portò le mani sulle ginocchia flettendosi in avanti, barcollante.

«Cosa dobbiamo fare...?» riuscì a domandare il ragazzo con voce flebile, prima che un conato lo costringesse a voltarsi dall'altra parte. Rimise quanto gli era rimasto nello stomaco dal pranzo a occhi chiusi, combattendo l'istinto di lasciarsi andare a carponi sull'erba.

«Respira con la bocca... Ross sarà qui a breve con le mascherine e i guanti» gli ripeté Cook, senza riuscire a staccare gli occhi dalle figure sdraiate a pochi metri da lui.

Viste così, nell'insieme, sembravano quasi due vacanzieri distesi a prendere il sole.

Le loro mani – lucide e molli - erano di un insolito punto di giallo, simile a quello della terra bruciata. Cook inclinò la testa da un lato, cercando di allontanare lo sguardo dal punto dove – aprendosi in solchi profondi - i polsi dell'uomo più vicino a lui incontravano la plastica arancione della cerata. C'era un leggero strato di pelle, appena sotto una delle maniche, dove la cute sembrava intatta. Liscia, rosata, era forse l'unica cosa visibile che testimoniasse la natura umana di quel grumo gorgogliante. Non era ancora riuscito a soffermarsi sui volti per più di qualche secondo ma – a giudicare da quanto avevano raccontato, tra i singhiozzi, i fratelli Ashton – non doveva essere rimasto molto più di quanto ricoprisse gli arti.

La guardia volontaria, dietro di lui, si sforzò di raddrizzare le spalle, socchiudendo le labbra in modo da permettere all'ossigeno di entrare senza avere la sensazione di star incamerando parte dell'effluvio pestilenziale che riempiva l'aria.

Alle loro spalle, il fiato corto e la divisa scura chiazzata di sudore, Andrew Ross comparve risalendo il vialetto, una busta di plastica stretta tra le mani. Gli occhi arrossati nascosti da un paio di larghi occhiali da sole con lenti specchiate, superò il ragazzo tremante a pochi passi da Cook e si affiancò al superiore, mantenendo lo sguardo ben lontano dai corpi.

«Ecco qui. Regalo di Sally Oliver» ansò, allungando verso l'altro il sacchetto. «Chiaramente, ce la ritroveremo in caserma non appena avrà chiuso il negozio» aggiunse arricciando il naso, infastidito.

«Spero tu non le abbia detto nulla» si limitò a rispondere Cook, afferrando la busta e cominciando a controllarne il contenuto.

«Lo sai anche tu che dire a quella donna "non posso parlarne, al momento" significa servirle le nostre teste su un piatto d'argento» ribatté Ross, stendendo una mano in attesa di ricevere dal superiore il proprio paio di guanti e una mascherina.

Cook glieli consegnò con un gesto brusco, voltandosi poi in direzione del ragazzo.

«Indossali. E cominciamo a perlustrare la zona» gli disse, prima di lanciargli il sacchetto con un gesto sbrigativo. Senza aspettare di vedere se Sid fosse riuscito o meno ad intercettare il tiro, tornò con gli occhi sull'impermeabile brillante del corpo steso a qualche passo da loro.

«Quando è piovuto, l'ultima volta?» domandò a mezza voce, socchiudendo le palpebre e iniziando ad infilarsi i guanti che aveva tenuto per sé.

«Due giorni fa c'è stato un bel temporale» rispose Ross, fissandosi gli elastici della mascherina dietro le orecchie. «Quelli della Comune hanno pensato all'arrivo della fine del mondo» aggiunse, mentre il petto gli si contraeva in uno spasmo divertito che gli fece alzare involontariamente le spalle.

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