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Con la testa sul cuscino e la mente ancora nel mondo dei sogni é difficile afferrare il cellulare per vedere l'ora, ma ci provo ugualmente. Provo ad alzare la testa, più pesante del solito, per poi allungare il braccio destro verso il comodino. Riesco a trascinare con l'indice il mio cellulare fino all'estremità del mobile per poi prenderlo con tutta la mano. Premo il tasto "sblocca" e improvvisamente il mio viso s'illumina di una luce celestiale quanto accecante, chiudo subito gli occhi e faccio per bestemmiare, poi all'improvviso mi accorgo dell'orario: 8.00
-OH CAZZO MA È TARDISSIMO!- Urlo così forte che probabilmente sveglio la mia "adorabile" vicina, ma chissene penso, lei non si preoccupa di non fare rumore quando porta nella tana le sue conquiste serali per annegare il senso di solitudine.
Salto dal letto e mi dirigo velocemente in bagno, con la testa fra le nuvole. Oggi è il giorno, la libreria che mio padre ha trasformato in uno dei luoghi più frequentati di Milano sarà mia a tutti gli effetti. Prima o poi sarebbe successo comunque, ma non avrei mai pensato in questo modo. Di certo non avrei potuto prevedere una simile tragedia...
Finisco di lavarmi i denti e scuoto la testa come per scacciare i brutti pensieri e mi concentro su quello che devo fare: vestirmi decentemente, pettinare questa massa indefinita di capelli Rossi e truccarmi un po' per nascondere il pallore che la mia pelle acquista d'inverno.
Dopo aver passato  5 minuti a sfogliare come le pagine di un libro gli abiti che ho in armadio, opto per un tailleur blu semplice ma d'effetto, quello che ho messo anche un paio di settimane fa quando sono tornata dalla mia "vacanza" a Capri per salutare il fantastico staff della libreria. Lego la massa informe in uno chignon e metto un bel po' di fondotinta.
"Pronta" pensai guardandomi allo specchio facendo facce buffe per stemperare la tensione.
Il percorso da casa alla libreria questa volta sembra più corto del solito, la strada fitta di negozi silenziosa, non c'é il solito vociare mattutino, il solito via vai di persone, "sarà questo tempo di merda " penso. In meno di 5 minuti arrivo all'ingresso, ancora pieno di bigliettini, peluche e lumini, sarà la prima cosa che toglieró appena saró il capo, non riuscirei mai a oltrepassare questo varco tutti o giorni vedendo tutto questo, già mi è difficile entrare in ufficio, infatti oggi lo farò per la prima volta dopo la morte di mio padre e di tutta la mia famiglia.

Ecco qui il primo capitolo, vi piace?
In primis mi sento di ringraziare il mio gruppo di Lupe, per il sostegno e l'aiuto. In particolare a Cricca296 e Raffaelladallaluna. Senza di tutte loro probabilmente non sarei mai riuscita a mettere nero su bianco le mie idee, i miei sogni. GRAZIE ❣

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