Capitolo 6

122 15 2
                                    

"I nostri primi maestri di filosofia sono i nostri piedi, le nostre mani, i nostri occhi."

L'ora di storia non finiva più.
E io non ho ascoltato nemmeno una parola della professoressa Lane.
Rivedevo sempre gli occhi di quel ragazzo, così intensi, di un bel verde.
Mi hanno incantato.
Suonata la campanella mi precipito fuori dall'aula, trovarlo qui, in mezzo a questa mandria di pecore è come cercare un ago in un pagliaio.
Potrei chiedere a qualcuno, magari sanno chi è.
Riconosco Kate in mezzo alla folla.

-Kate! Kate ascolta, mi devi aiutare!
-Ava che c'è? Che succede?
-Ricordi il ragazzo di stamattina? Quello che hanno preso in giro in mezzo al corridoio, prima che andassi in aula?
-Si, ho visto di sfuggita. Cosa vorresti sapere, scusa?
-Tu conosci quel ragazzo? Lo hai mai visto da qualche parte?
-Mi pare che si chiami Alex, ma non ne sono sicura.
Da quello che ho sentito in giro si è trasferito, qui, con i genitori dall'Italia.
Perché ti interessa saperlo? Non mi dire che ti piace quel ragazzo? Insomma, l'hai visto, no?
-No, no certo che no! Beh, grazie per l'aiuto, Kate! Ti voglio bene, ci vediamo a pranzo.
-Ava Jonson, io non ti capirò mai!
-Nessuno mi ha mai capito, cara Kate!

L'abbraccio e mi dirigo alla lezione successiva.
Finalmente so il suo nome... Alex!

Un solo minuto di te #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora