#6: Lacrime

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Socchiuse gli occhi e il tempo era come se si fosse fermato: l'urlare dei dottori, il piangere di piccoli essere umani, i rumori dei letti che vengono trasportati, urla di sofferenza e lacrime, le sue lacrime. Una calda goccia rigò la sua fredda guancia e scese lentamente, arrivando sul mento, successivamente, abbandonò la tenera pelle sbattendo contro la superficie del pavimento.
«Lance.»
Una giovane dottoressa si presentò davanti al ragazzo. La sua espressione non era per niente felice, anzi, abbassò il volto come se chiedesse perdono.
Lance, asciugando di fretta le lacrime, la guardò in attesa di una parola.
«Lei é Lance McClain? É qui per Keith Kogane, dico bene?»
«Keith Kogane é il mio ragazzo. Mi dica... In che condizioni é?»
«Critico. Lance... Il suo ragazzo é ad un passo dalla morte. Mi può raccontare l'avvenuto? Cosa é successo?»
«Vede... — Sospirò, in seguito, si sedette infilandosi una mano nei capelli — Stavamo passeggiando normalmente... Accanto a noi vi era una Banca, in quel momento... — Trattenne le lacrime con un profondo respiro. La sua voce cambiò ed iniziò a balbettare con blocchi continui — dei ladri stavano scappando... Molto probabilmente avevano appena fatto una rapina, e nel mentre avevano un ostaggio in mano.»
«Cosa centra Keith in tutto questo?»
«L'ostaggio era Keith. Quei... Quei bastardi avevano in qualche modo preso Keith come ostaggio... La Polizia arrivò e i ladri iniziarono a minacciare.»
«Cosa dicevano?»
«"Se sparate spareremo a questo ragazzo." »
Lo psicologo, socchiudendo gli occhi, rimase incantato nel osservare con quanto coraggio riusciva a parlargli.
Lance, sistemandosi con la schiena sullo schienale, continuò.
«L'ultima cosa che ricordo... Era la paura di Keith, ed é raro, lui é un tipo davvero coraggioso... In questo momento é a casa... — Ridese sorridendo — Starà guardando uno dei suoi film preferiti...»
«Lance,lo sappiamo entrambi, é inutile nasconderlo. — Sospirò — Hanno sparato alla tempia di Keith, vero?»
«Non ricordo...»
«Keith era stato portato in Ospedale. Dopo due ore, Keith é morto.»
«N-no... Lui é qui...»
«É morto da cinque mesi, la smetta di dire che lui é qui. Ora passiamo alla prossima domanda... Lei cosa ha fatto in quel momento?»
«In quel momento... — Una lacrima abbandonò il suo corpo e successivamente un'altra — sono rimasto a guardare. Non avevo le palle di muovermi. Dottore... Lei che farebbe in questo momento di depressione?»
«Cercherei di guardare il futuro.»

Dopo la lunga seduta dallo Psicologo, Lance si rifugiò nella sua casa e rimase ad osservare il salotto principale: cibo buttato a terra, vecchi vestiti di Keith buttati a terra e, infine, una piccola scatola nera in un angolo della stanza. Il ragazzo rimase ad osservarne la superficie, al suo interno, vi era un anello. Lance voleva chiedere a Keith se volesse sposarlo proprio nello stesso giorno della tragedia.
«Sarebbe stato un si o un no? Voleva sposarmi?»
Rimase in silenzio avvolto nel buio, prese una maglia del suo amato e la strinse a sé.

Dopo una settimana, Lance si suicidò e su un foglio, accanto al corpo, scrisse: "Aspettami, sto venendo per sposarti."

Perdonatemi per questa storia depressa XD
Allora la storia Lemon non é ne ancora pronta... Speriamo bene hahaha.
Intanto, cosa ne pensate di questo capitolo?

Klance||One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora