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Dopo aver portato fuori Black, decido di mettermi comoda sul divano.

Questa giornata non poteva andare peggio.

Sono sdraiata sul letto e Jack é sopra di me. Mi bacia con passione e sento che é eccitato.

- Voglio fare sesso con te. -

Non l'ho mai fatto prima. Ho sempre pensato che il sesso non significhi nulla se non c'é sentimento. Influenzata dai mille romanzi che ho letto, immaginavo la mia prima volta, romantica e piena d'amore.

Mi riscuoto dai miei pensieri. Guardo Jack e mi sforzo, cerco di assecondarlo.

- Lo sai che è la mia prima volta, fai piano. -

Jack mi guarda sempre più eccitato.

- Dolcezza, ti va di farmi un pompino? -

In quel momento decido di provarci, devo farlo. Così spengo il mio cervello, i miei pensieri e la mia coscienza e mi metto in ginocchio di fronte a lui.

Lo faccio senza in realtà provare nulla. Non mi piace, lui non é gentile e premuroso come avrei voluto, ma ormai sono qui. Mentre lo prendo in bocca, lui inizia ad accarezzarmi i capelli.

- Dolcezza hai una bocca fantastica, succhiamelo di più ti prego! -

Non devo pensare,  non posso pensare! Mi fa schifo, tutto questo mi fa schifo. Mi faccio schifo io e quello che sto facendo, ma mi impongo di continuare, di fare meglio che posso.

Jack é sempre più eccitato, mi prende la testa ed é lui a dare il ritmo, finché non viene. Sento un sapore amaro in bocca, sento che se non mi stacco finirò per vomitare.

- Dolcezza scusa, non volevo venirti in bocca, ma era troppo bello, non sono riuscito a fermarmi. -

Mi fa sdraiare sul letto e mi toglie gli slip.

Sto tremando. So che per il resto della vita, ogni volta che ripenserò a questo momento, mi verrà la nausea.

- Ora faccio godere te. -

Si mette il preservativo e si abbassa sul mio corpo.

Mi penetra lentamente, ma sento comunque una fitta fortissima all'inguine. É troppo grosso.

- Quanto sei stretta dolcezza... -

Aumenta il ritmo e più va veloce, più io mi spengo. È come se una parte di me stesse morendo.

Lo sento ansimare, va sempre più veloce finché non lo sento tremare e fermarsi. Mi assesta un ultimo colpo ed esce.

- Dolcezza é stato fantastico, sono venuto subito. -

Si alza, toglie il preservativo e lo getta nel cestino.

Ho la nausea. Non ha pensato a me, non si é preoccupato per me, non mi sono eccitata, non ho avuto orgasmi. Solo nausea.

- Hei adesso dovresti rivestirti. Devo uscire tra poco. -

Mi vesto velocemente, lui mi bacia.

- Gigì ti chiamo io in settimana! -

Esco da casa sua e vado alla fermata dell'autobus. Sono talemente stordita che non capisco nulla. Ho lo stomaco ribaltato, corro vicino ad un albero ed inizio a vomitare.

Vomito per quello che é successo, per me stessa. Mi infilo due dita in gola e cerco di espellere le emozioni spaventose provate poco fa, lo schifo che ho provato, il suo sperma, il sudore e la pena per me stessa.

Mi sveglio sudata, sto piangendo e Bkack corre vicino a me.

Lo sapevo,  sapevo che, parlandone con mia sorella, avrei avuto gli incubi, avrei rivissuto quel terribile pomeriggio d'estate.

E proprio come allora sento la nausea salire e corro in bagno. Mi infilo due dita in gola e vomito.

Il fuoco negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora