Capitolo 4: La fuga da casa!

106 36 6
                                    

 Sono le 7:00 del pomeriggio i miei genitori si stanno preparando per uscire. Io, chiusa nella mia stanza, inizio a scegliere cosa mettere stasera. Spalanco l'armadio con una certa violenza, tra due ore dovrò essere perfetta. Mi sono appena lavata i capelli e ora sono vestita quasi come quando mia madre fa il cambio stagione.

Guardo attentamente nel mio armadio e poi decido di chiedere consiglio alle mie amiche. Anzi no, voglio fare loro una sorpresa. Sanno che non posso andare perché sono in punizione, ma invece io sarò lì! Devo fare da sola. Inizio a provare gonne, pantaloni, top, abiti. Non trovavo niente che mi convinca, allora chiamo Sara.

–Cosa metto?- chiedo

–mh... vediamo- inizia a guardare ovunque e a far un gran caos in camera.

Io le corro dietro cercando da non creare disordine.

–Questo!- mi porge un tubino nero con dei ciondoli intorno il collo.

–Non è esagerato per una festa?- domando

–Ma muoviti. Poi io ti presto questo...-

Corre in camera sua e torna con un cappottino molto carino! Prendo le calze color carne e le scarpe nere con qualche centimetro di tacco. Appoggio le robe sul letto e aspetto che i miei escano di casa per vestirmi. Più tardi, dopo essermi vestita e dopo aver fatto i boccoli, vado in bagno e mi trucco. Faccio una linea sottile di eyeliner, metto il mascara e un rossetto rosso. Chiamo Sara, è bellissima. Indossa il mio abito color senape, una collanina nera, come scarpe usa le superstar e ha una fascia nera nei capelli. Mi guarda e poi mi infila nella mia chioma un fermaglio che mi sorregge i ciuffi che vanno davanti gli occhi. Subito dopo, usciamo di casa e ci avviamo verso la scuola. Dopo una camminata su scarpe più alte del soliti, finalmente arriviamo. Un po' mi sento in colpa, ma so che mi divertirò. Entro nell'Aula Magna, dove c'è la festa, mia sorella sparisce e io rimango sola tra centinaia di ragazzi. Dopo dieci minuti che cercavo ho visto i miei amici. Mi avvicino a loro e Gio e Ale mi saltano addosso.

–Sei bellissima!- mi dicono.

Stranamente vestita così mi sento abbastanza a mio agio, anche se mi sento osservata. Antonio e Alberico si avvicinano a me e mi dicono che c'è un gruppo di ragazzi che mi fissano. Mi giro e noto che sono gli amici di Alexander, faccio finta di niente e prendo un pezzo di pizza.

–Come mai i tuoi ti hanno permesso di venire?- mi chiede Gio

–Diciamo che non mi hanno dato il permesso- tutti ridono poi parte la canzone "Sing me to sleep" e andiamo tutti a ballare. In lontananza vedo Federica con le sue amiche e con un tizio che mi sembra si chiami Simone. Dov'è Saul? mi chiedo.

Dopo un po' che balliamo come i disperati, mi volto e non vedo più Giorgia.

–Ale dov'è Gio? chiedo

–ha detto che andava a bere, andiamo a vedere- ci incamminiamo verso il tavolo delle bibite. Giorgia è li che beve un bicchiere di birra e, dal suo atteggiamento, non sembra il primo.

-Ma cosa stai facendo?- dico e poi le tolgo il bicchiere dalle sue mani.

-Ma fatela bere! Ha 18 anni, avrà un minimo controllo di se stessa- la voce di Cameron, il ragazzo che piace a Giorgia, si avvicina

-E tu avrai da farti i cazzi tuoi?- rispondo, poi trasciniamo Giorgia in bagno

La trasciniamo in bagno, le sciacquiamo la faccia e le mani e fortunatamente si sente meglio.

-Porca miseria Tara, non ti riconosco più in questo periodo- dice Ale, io le faccio la linguaccia poi mi accorgo di un braccialetto d'argento vicino il lavandino.

-Di chi è?- chiedo

-Non lo so, lascialo lì sembra costoso- chiede Ale -Vuoi una sigaretta?- continua Ale. Io la guardo sbalordita e le prendo il pacco dalle mani

-Sto scherzando era qui appoggiato- ride Ale

Si apre la porta

-Tutto bene?- dice la professoressa Grinaldi. Io subito, senza farmi vedere, infilo il pacco di sigarette in tasca e anche il bracciale, poiché era nella stessa mano.

-Sìsì!- sorrido, lei chiude la porta e io sospiro.

Quando Giorgia sta meglio, usciamo e sulla porta incontriamo Federica, abbassiamo lo sguardo e torniamo dagli altri. Ridiamo come le pazze, ma dopo una mano mi prende il braccio. È Giuseppe. Uffa!

–Cosa vuoi?- gli domando

–Ballare!- risponde ubriaco fradicio. Si avvicina Alexander che gli dà uno spintone e inizia a parlarmi di cose senza senso, credo che anche lui sia brillo.

–Ehm... okay- dico io ­

–Ciao- lui mi prende la mano, ma Giuseppe lo tira dietro, poi succede quello che non avrei mai voluto che succedesse. I due iniziano una rissa e tutti guardano loro, poi guardano me, poi guardano loro e poi guardano me e così via. Vedo mia sorella ridacchiare esattamente di fronte a me. Poi guarda il cellulare e mi fa un cenno come per dire vieni qui. Io passo in mezzo ai due ragazzi ubriachi. Mia sorella mi dice che i miei stanno tornando a casa. Così fuggiamo dalla festa come due Cenerentole ... arriviamo, mi chiudo in camera e, il più in fretta possibile, cerco di struccarmi e di cambiarmi mentre i miei rientrano. Appena pronta esco.

–Ehi!- dico io

-Ragazze, certo che siete proprio dei geni- dice papà

–Abbiamo visto le foto su facebook!- spiega la mamma

–Ora Sara sarà solidare e farà compagnia a Tara in punizione- continua.

Andiamo nelle nostre camere. Faccio venire Chloe con me. Giochiamo un po' con la pallina e poi alle undici la faccio sedere sulle mie gambe e attacco il Wi-Fi che mi ero dimenticata di accendere.

Mi arrivano centinaia di messaggi. Prima apro il gruppo whatsapp dove ci solo le mie amiche, le ragazze sono tornate a casa, perché Giorgia non si sentiva di nuovo bene, messaggi dal gruppo di classe, decine di messaggi da Giuseppe e un messaggio di scuse da parte di Alexander. Non rispondo, poi Chloe va nella sua cuccia e io vado a lavarmi e a mettermi il pigiama. Mi infilo nel letto e metto in carica l'Iphone. Noto che ci sono altri messaggi e li visualizzo.

Saul mi ha scritto. Cosa vorrà ora?

–Ciao, ho visto che sei andata via presto dalla festa, mica per quei due cretini vero?- scrive lui.

Solo dopo dieci minuti rispondo

–Sono tornata per colpa di... lunga storia- rispondo

Lui, a differenza mia, risponde subito dicendo che aveva tempo, allora gli spiego quello che è successo e lui mi invia tre faccine che ridono. Messaggiamo ancora un po' e poi cerco di dormire, anche se per non riesco a chiudere occhio.

Ragazza non tumblr (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora