Capitolo 27-Ho fatto bene a scappare?

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Mi risvegliai su un letto totalmente sconosciuto, il profumo non era per niente famigliare, ma buono.

Avevo mal di testa, e quindi facevo fatica a vedere tutto quello che mi circondava, ma riuscivo a capire che c'era del sole.

Mi alzai del letto aprendo e chiudendo i miei occhi e finalmente vidi qualcosa.

Ero in una stanza abbastanza grande da essere la piscina di mia nonna.

Andai davanti a uno specchio e stavo bene, fisicamente.

Farfugliai  nei cassetti e vidi solo e soltanto preservativi "ah che schifo!!"-pensai.

Il mio sguardo cadde sulla porta, e appena la raggiunsi cercai di aprirla, ma non. ci riuscii.

Provai più volte ma niente da fare, allora andai verso il letto e presi una rincorsa per poi finire a terra con una spalla slogata.

Gridai più forte che potevo un disperato "aiuto" ma niente da fare lo stesso.

La finestra era sigillata con una catena, di sicuro la persona che mi aveva rapita avrà pensato che sono una vampira e che potevo benissimo uscire dalla finestra, ah certa gente.

"MERDA!!!"-imprecai battendo un piede sul pavimento.

"ti ho detto di no!!!!"- sentii dire e cercai un nascondiglio.

"sì sto bene ho appena mangiato"-sentii ancora andando in panico appena aprì la porta centrale e dopo di che quella della camera.

nononononono ti prego, chiunque tu sia non aprire quella porta.

Ah Molly é. casa sua.

Aprì la porta e rimasi come paralizzata.

Il ragazzo alzò la testa dal suo telefono e mi guardò.

Indossava un cappuccio e appena mi vide un sorriso apparì sulle sue labbra.

"buongiorno",-disse sbattendo la porta e mettendo via il suo telefono.

La voce di quel ragazzo era famigliare, ma il suo viso. no.

Ok , lo ammetto era molto carino e quando dico molto é molto.

"scusa se ho fatto tardi ma ero andato a fare pranzo."-dice sorridendo, era sexy.

Respirai soltanto e sospirai.

"sai parlare?"-chiede lui avvicinandosi.

Appena fu davanti a me mi accarezzò la guancia destra, non so come e il perché, ma mi sentivo bloccata e una scintilla scoppiò in me.

Per evitare di sciogliermi, guardai le sue labbra.

"ti piacciono le mie labbra"-chiese lui avvicinandosi.

"hey non avere paura"-disse e si avvicinò al mio orecchio destro.

"piccola"-sussurrò.

Mi leccò un punto del collo e in tanto mi sbatté brutalmente contro il muro e posò le sue mani sui miei fianchi tenendomi sigillata tra lui e il muro.

"hai un buon profumo lo sai?"-mi sussurrò e mi baciò Il collo.

Cercai di farlo smettere ma lui mi fermò sbattendomi contro il muro e facendomi sussultare.

"stai ferma"-ordinò lui questa volta finendo la sua tortura.

"non ti lascierò...."-mi lasciò una traccia di baci sul collo Fino ad arrivare alle mie labbra, ma questa volta eravamo troppo ma troppo vicini.

When I Kissed HimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora