Giorno 3°

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Scusa, ma non ho resistito.
Oggi quando vi ho visti arrivare mano per la mano già mi sentivo mancare, ma quando lei si rese conto della mia presenza e mi guardo con la sua solita aria di sufficienza non ho potuto fare a meno di fermarvi, di fermarla.
Dovevo risolvere questa faccenda una volta per tutte.
Così la fermai, vi fermai.
Le mie erano buone intenzioni, volevo solo parlare, ma lei con il suo fare prepotente anche con le spalle al muro mi faceva innervosire.
E quando si rivolse a te come se fossi un cane andai su tutte le furie però non volevo che mi vedessi così, per quello le ho proposto di andare a parlare da sole, ma con quella voce da superiore si rifiuto. Allora "parlamo" li davanti a te, ma quando ha cercato di andare via mentre io parlavo come se niente fosse non ho potuto fare a meno di fare ciò che ho fatto.
La presi per il braccio e aumentai la presa. Lo sai che amavo tenere le unghie lunghe e affilarle ogni tanto.. non era colpa mia se poche ora prima le avevo affilate ed è colpa sua se le mie unghie si sono conficcate nella sua carne fino a farle sanguinare il braccio.

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