chapter one

15.9K 563 79
                                    

Sono sempre stata obbligata a rimanere sulla nave di mio padre, lui non mi permette mai di scendere perché dice che sull'isola c'è un ragazzo dal quale devo stare alla larga.
Si narra che sia il più crudele di tutti i mondi e di tutti i reami, non ci credo molto, dopo aver conosciuto la Regina Cattiva e Tremotino non penso ci possa essere di peggio, ma forse mi sbaglio.
Per colpa del mio carattere, forse troppo impulsivo, ho sempre la tentazione di scendere dalla nave e andare a visitare l'isola ma resto dove mio padre mi ordina di rimanere per il mio e il suo bene, non voglio ferirlo.
Mio padre è la persona alla quale tengo di più al mondo, sono sempre stata affezionata a lui, al contrario di mia madre.
Io e lei non siamo mai andate d'accordo e da quando è andata via per vivere una vita meno movimentata non ci siamo più viste e devo dire che la cosa non mi dispiace più di tanto, se non per il mio fratellastro Henry al quale ero molto legata, mi ha sempre trattata come una principessa, come quasi tutti della famiglia d'altronde.
C'è una persona con la quale ho legato molto su quest'isola, il suo nome è Alexandra, detta Alex, ed è una fantastica ragazza dai lunghi capelli corvini che le scendono sulla schiena con bellissimi boccoli, al contrario dei miei, chiari e lisci.
È alta e slanciata, l'altezza è la cosa che le invidio di più, dato che non è una mia qualità e ha un corpo stupendo.
I suoi occhi somigliano molto ai miei, ma tendono più al blu che all'azzurro.
Lei e mio padre sono in perfetta sintonia e lei sembra renderlo felice, non ho mai capito la loro storia, non penso stiano assieme ma mio padre è molto più felice di un tempo, sembra una persona completamente rinata.
Papà ha promesso anche a lei di rendere l'isola un posto migliore per tutti.
Non so come sia la parte centrale dell'isola dato che vivo solo sulla costa, ma dai racconti sembrerebbe un posto stupendo.
Ogni giorno io ed Henry ci scambiamo messaggi o lettere e devo dire che il posto dove abita lui sembra stupendo, New York.
La mia città natale si chiama Storybrooke, è la cittadina dove abitano tutti i personaggi delle fiabe e devo dire che è sempre stata tranquilla, più o meno, per quanto possa esserla una cittadina incantata.
Papà ed io ce ne siamo andati quando mamma ha provocato l'ira di Regina per essersi portata via Henry.
Regina, aiutata da Tremotino, cercava di scagliare incantesimi sulla nostra famiglia e perciò ce ne siamo dovuti andare anche noi due.
Quando ancora ero piccolina e in città si viveva tranquilli, seguivo un corso di danza e ballavo sempre con papà anche se mamma non appoggiava questa mia passione, cercava di dirottarmi su qualcosa di concreto e devo dire che le litigate dei miei genitori erano fondate sopratutto su questo, quello che mia madre voleva per me ed Henry.
A volte ripenso alla melodia che ballavo con mio padre e spero sempre di poterla ballare il giorno del mio matrimonio con il mio vero amore.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore di passi che sento provenire dal ponte della nave, è tornato papà e perciò salgo di sopra per salutarlo.
Come mi vede mi stringe a sé dandomi un lungo abbraccio chiedendomi come sono stata oggi, restiamo un po' sul ponte a parlare e guardare le stelle finché non si fa veramente tardi e arriva l'ora di andare a letto, ci diamo la buonanotte e lui mi bacia la fronte, in seguito scendo di sotto ed entrando nella mia stanza prendo un libro di favole.
È un libro che legge la gente comune, quelle persone ignare della nostra esistenza.
Mi piace leggerlo, mi fa sentire parte di qualcosa facendomi sapere che ci sono altre storie come la mia.
Arrivo alla storia di Peter Pan, la versione più famosa ritrae mio padre come un uomo veramente cattivo, che dà la caccia ad un ragazzo innocente.
Io so che non è così, so che mio padre è un uomo dal cuore d'oro e che non farebbe mai del male di proposito, a nessuno.
Sono concentrata nella lettura, quando vengo riportata alla realtà da una folata di vento che proviene dalla finestra dietro di me che mi ricordavo di aver chiuso, mi alzo per richiuderla dando le spalle al letto, la chiudo e mi rigiro, girandomi noto un ragazzo seduto sul mio letto e sussulto leggermente, è un ragazzo che sembrerebbe di media statura, né troppo alto né troppo basso, ma non riesco a capirlo bene dato che è seduto.
Ha i capelli biondo cenere e gli occhi chiari, da quel poco che riesco a vedere nella penombra.
Non riesco a dire una singola parola così ci pensa lui a rompere il ghiaccio con una frase che mi lascia di sasso, «Buonasera Eleanor, finalmente ti ho trovata.» e un sorrisetto si forma sul suo volto.

NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora