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Mi chiamo Siria ho 17 anni, ma tra pochi mesi, arriverò alla maggiore età.

Sono alta nella media, né magra né grassa, mi definisco una ragazza con le forme al posto giusto, capelli tinti di colore rosso, occhi cangianti tra il marrone ed il verde. Sono una ragazza molto alla mano, umile e che si accontenta delle piccole cose.

Diciamo che da quando ho memoria, sono stati più i momenti brutti a padroneggiare la mia vita che quelli belli. A pochi mesi dalla mia nascita mio zio paterno morì. E' morto a soli 25 anni, era prossimo al matrimonio di una bella e giovane donna, non l'ho mai conosciuto davvero, ma tutti nella mia famiglia me ne hanno sempre parlato bene anzi straordinariamente bene, fu colui che mi scattò la mia prima foto, ancora nella culla dell'ospedale, uno dei ricordi più importanti che porto e porterò sempre con me. All'età di 7 anni persi mio nonno paterno, figura portante della mia infanzia. All'eta di 15/16 anni invece persi mia nonna paterna, non è morta, ha semplicemente voluto tagliare i rapporti con suo figlio, nonchè ovviamente mio padre, e quindi con tutta la mia famiglia. A proposito la mia famiglia, anormale ma bellissima allo stesso tempo. Diciamo che non siamo proprio una famiglia che naviga nell'oro, anche noi come un po' tutti in questo periodo stiamo affrontando la nemica peggiore conosciuta con il nome di "crisi". Non possiamo permetterci molte cose, ma fortunatamente abbiamo persone che ci aiutano e ci sostengono in momenti come questo. Il mio sogno più grande? Poter andare via da questa città che porta solo fame alla povera ed umile gente, per poter realizzare la mia persona, cosicchè nel futuro poter rendere fieri i miei genitori, fieri di aver cresciuto una ragazza e futura donna con sani principi e con la testa sulle spalle determinata a portare avanti i suoi obiettivi e magari poter esaudire alcuni dei loro più grandi sogni che hanno messo di lato per poter realizzare quei piccoli desideri miei e di mio fratello Set.

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bip. bip. bip. bip. bip...

Stupida sveglia pensai. Decisi di farla suonare per alcuni minuti, volevo continuare quel bellissimo sogno in cui Ian Somerhalder mi stava quasi per baciare. Mannaggia a lei! Dopo poco la porta della mia stanza si spalancò con la figura di mia madre intenta nelle buone o nelle cattive maniere a farmi alzare per affrontare il mio ultimo primo giorno delle superiori. Non chiedetemi come io ci sia riuscita, perché davvero non lo so neppure io. Al terzo urlo di mia madre decisi di alzarmi. Non ero molto contenta di tutto ciò, da un lato ero triste appunto perché sarebbe stato il mio ultimo anno e gli anni del liceo sono gli anni più belli dell'adolescenza, dall'altro ero felice perché dopo il mio diploma speravo di ricevere una borsa di studio da una delle tante prestigiose università americane.

Erano le 7:30 ero già vestita ed intenta a fare lo zaino, perché presso a poco sarei dovuta uscire da casa.

-Hai visto per caso il mio portacolori? Dissi a mia madre

-Si è sotto tutto quel disordine che chiami scrivania. Mi rispose lei

-Grazie mille mami, giuro che appena ho del tempo la sistemerò. Risposi di fretta prendendolo.

Chiusi lo zaino, salutai mia madre, mio padre ed infine mio fratello, presi le cuffiette e feci partire la mia playlist preferita. Cullata dalla musica, passo dopo passo, ero determinata a concludere questo capitolo della mia vita!

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