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-Signorina Clark, mi dispiace ma a questo l'unica soluzione è l'espulsione.
Appena torna la direttrice gli riferirò tutto ciò che ha combinato.
E dritta a casa.
Osservo senza dire una parola Natalie Bane, la donna di servizio.
In quel momento mi aveva ordinato di seguirla all'interno del suo "ufficio" e io l'avevo seguita.
Dopo di che mi ha fatto sedere e come se niente fosse ha vomitato tutte quelle parole.
-Scusi, esattamente cos'è che ho combinato?
Le parole mi escono senza controllarle, ma davvero sono confusa.
Non riesco a capire cosa ho fatto di così grave da meritarmi l'espulsione.
-Cosa ha combinato??- di colpo alza il tono della voce facendomi sobbalzare
-Si rende conto che organizzare feste a base di alcolici all'interno di un istituto, prestigioso come questo poi, non è una cosa che si può prendere alla leggera?
Si immagina come il nome di questa scuola verrà infangato se qualcuno lo viene a sapere?
Inoltre essendo contro i regolamenti più importanti è sicuro che lei, signorina, qua dentro, non solo verrà rispedita a casa, ma non potrà più mettere piede neanche fuori dal cancello.
Resto paralizzata a quelle parole.
Non è possibile, io non ho organizzato quella festa.
-Io non ho organizzato quella festa, non è stata colpa mia-
-Ah no? Guardi che la dolce signorina Zara mi ha riferito tutto!
Lei stava facendo un corso di zu...za... oh ora non ricordo bene il nome, con le sue due compagne, quando lei si è intrufolata come se niente fosse con una marea di ragazzi a date inizio alla festa.
La signorina era scioccata e non è intervenuta subito perché si aspettava che sarebbe finita presto, invece è durata fino alla mezzanotte.
Ma che dico, è impazzita??-
Incrocia le braccia al petto e scuote la testa.
Un senso di rabbia mi invade il corpo.
-Questo non è affatto vero. Io non ho organizzato niente e tantomeno non mi sono intrufolata da nessuna parte.
Avanti ho la faccia di una che fa queste cose?
Zara le ha raccontato una bugia-
A quelle parole il suo viso diventa violaceo e si alza di scatto, appoggiando le mani sulla scrivania che ci separava.
E per fortuna c'era quella scrivania, se no molto probabilmente, mi sarebbe saltata addosso.
-La signorina Zara non dice bugie, l'unica che mente qua è lei.
Domattina avviserò subito la direttrice e non se la scamperà così facilmente.
Mi alzo anch'io di scatto e rispondo bruscamente.
- Senta non so chi si creda si essere ma qua lei non ha nessun ruolo, non è ne una segretaria ne chissà cosa, il suo ruolo è solo quello di pulire le stanze perciò ora la finisca di dire cazzate e stia zitta.
Solo dopo un po' mi rendo conto delle parole forti che ho usato.
È vero lei è solo una donna delle pulizie ma probabilmente ha una delle influenze  più importanti all'interno del collegio.
-Come si permette di utilizzare quel tono con me? Brutta sfacciata maleducata, io lavoro qua da 15 anni e nessuno si è mai permesso di parlarmi in quel modo.
Inoltre oltre ad occuparmi della pulizia sono l'addetta alla sorveglianza quando manca la direttrice.
E lei personalmente mi ha dato questo incarico.
Perciò la smetta di parlare a vanvera e vada subito via da qui.
Deglutisco a fatica, mentre il cuore mi batte a mille.
In tutta la mia carriera scolastica, non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione simile.
-Ma... aspetti...io
-Ho detto fuori!!- con un tono secco mi indica la porta e obbedisco.
Mi chiudo la porta dell'ufficio alle spalle e mi incammino verso la mia stanca.
Le gambe mi tremano e sto sudando.
Non posso crederci che verrò espulsa per una cosa che tra l'altro non ho fatto.
I miei genitori probabilmente la mattina avrebbero saputo tutto e perciò il mio destino si stava per compiere.
Mi avrebbero ammazzata.
Con la testa che gira, provo ad aprire la porta della camerata, e una volta dentro vedo Alyssa che mi viene incontro abbracciandomi.
Con lei ci sono tutti: Mark, Jen, Chris e C.J.
-Cosa ti è successo Camille??- Alyssa mi tocca le braccia e fa cenno di sedermi.
Il silenzio cala nella stanza e tutti mi fissano.
-Io... io... ragazzi credo di essere arrivata al limite, mi buttano fuori.
-Cosa?? È perché dovrebbero farlo?- C.J si alza e si posiziona davanti a me
-Zara, mi ha messo nei casini.
-Quella brutta figlia di...
-C.J sta zitto, lo penso anch'io ma contieniti, se ti sente Bane ti sbrana, credo che abbia un debole per lei.- più che parlare sto sussurrando.
-Ma cosa ha combinato quella la?-
Mi giro verso Alyssa.
-Ha detto che ho organizzato la festa con gli alcolici nel suo piano, ho portato tutta la gente lá ed inoltre secondo i fatti, Zara ha pure provato a salvarmi il culo, ma poi si è sentita costretta a chiamare Natalie poiché la storia si stava dileguando troppo.
-Tutto cioè è ridicolo, scusa può anche chiedere in giro, tutti sanno che è stata Zara ad averla organizzata.
Tutti annuiscono alle parole di Chris tranne io.
-Lo so Chris ma inventerà chissà quale scusa pur di non far passare Zara come la cattiva, ne sono quasi certa.
Capite, siamo tutti contro le due persone con più influenza in questa scuola.
Bane si crede chissà cosa e quella la... vi prego non voglio dire parolacce.
Butto la testa sul cuscino e mi tasto le tempie.
Non sta davvero succedendo tutto questo.
Non a me.
-Qualunque cosa succeda lei non ti butterà fuori da qua, lo posso giurare.
C.J, guarda il vuoto e a dire  il vero sembra che stia parlando più con se stesso che con noi.
Ad un tratto, senza dire nulla, apre la porta e la richiude con violenza alle sue spalle.
Vedo la porta sbattere e poi chiudo di nuovo gli occhi.
-Ti staremo vicini Cam, non permetteremo che ti caccino- Jen si avvicina e mi prende la mano.
-Grazie Jen, ma credo che ormai la mia fine sia arrivata.
-Chiudi quella bocca, Camille Clark, prima che tu possa lasciare questo istituto sia Bane che la direttrice e Zara dovranno passare sul mio cadavere.
Alyssa sembra nervosa quanto me.
-Sui nostri cadaveri direi- Chris dall'altra parte della stanza mi lancia un debole sorriso, giusto per farmi capire che anche lui ci sarebbe stato.
Mark intanto sembra così scioccato che non riesce a emettere alcun suono.
-Ragazzi è meglio che andiate, se passa qua a dare una controllata e vi trova saranno guai seri anche per voi, vi ringrazio per il supporto, ci vediamo domattina.
Mi alzo dal letto e abbraccio tutti accompagnandoli alla porta.
Una volta sole io e Alyssa ci guardiamo negli occhi senza dire una parola.
Decido di staccare e mi ributto sul letto.
Dopo circa quindici minuti, mi addormento distrutta.

Nel sogno tutto appare reale.
Sono in un sentiero e davanti a me sono presenti due strade.
Una è ricca di luce e tante piante e fiori la colorano, l'altra invece è scura, tenebrosa e particolarmente strana.
I miei piedi sembrano incollati al suolo.
Non so quale delle due direzioni prendere.
Faccio un passo ed è come se ne abbia fatti mille.
Ne faccio un altro è il senso di pesantezza si fa più forte.
Mi guardo avanti e noto che il percorso è ancora lungo.
Dopo un tempo che sembra un eternità riprendo la forza e inizio a correre.
Ogni passo mi sembra di morire.
Il fiato si fa grosso e le gambe sembrano spezzarsi.
Finalmente imbocco una delle due vie ma non mi accorgo esattamente quale.
Solo quando i miei piedi ritrovano una normale stabilità mi rendo conto di quale percorso ho preso.
Sono nella strana buia e tenebrosa.

Prima di riuscire a finire il sogno, una mano mi strattona.
Apro di scatto gli occhi e davanti a me vedo Jen e Chris
- Che cosa??- mi alzo di scatto e noto dall'orologio a pendolo posto davanti al mio letto, che sono appena le cinque del mattino.
Ho dormito si e no qualche ora.
Mi aggiusto i capelli e li osservo confusa e con gli occhi e la bocca ancora impastati dal sonno.
-Abbiamo un piano-
-Un che?- strizzo gli occhi
-Allora siccome probabilmente oggi Natalie chiamerà la direttrice Finnegan, che farà ritorno tra due giorni, per parlargli dell'accaduto, io e Chris abbiamo trovato un piano per far sì che ciò non avvenga.
Inizio a ridere, direi con una risata isterica.
-Diciamo sul serio, Cam, io e Jen ci abbiamo pensato e l'unica cosa che dobbiamo fare è disattivare la linea.
A quelle parole i miei occhi si aprono completamente e di colpo sono sveglia.
-Siete forse matti? È impossibile!
Jen e Chris si scambiano un occhiata e si fanno qualche cenno con la testa.
-No che non lo è se lo facciamo ora, avanti Cam, è l'unica soluzione!
Ci penso un po' su, in fondo non è proprio una brutta idea,ma staccare la linea così è una cosa impossibile.
-Scusate e come facciamo a compromettere la linea?
Jen fa un sorriso a trentadue denti e mi fissa.
-Beh a quello... ci avevamo già pensato.

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