Principe Azzurro

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Era una fredda giornata d'invarno,nevicava e Biaca non amava molto il freddo. Quindi chiusa in casa non sapendo che fare, buttò tutti i cuscini del divano sul tappeto, prese una coperta, si mise a sedere davanti al camino acceso in compagnia d'un libro e inizio a leggere. Non le piaceva guardare la televisione piena di tutte quelle bugie emenzogne ma leggere... leggere per lei era vivere a pieno. Perché quando leggeva poteva essere la persona che aveva sempre desiderato essere. Magari una scrittrice o una maestra o una semplice ragazza felice . Da quando era piccola si sentiva sola e trascurata , i suoi genitori lavoravano sempre e non c'erano mai per lei quando ne aveva bisogno . Magari si facevano vivi a natale o a pasqua . Ma quando c'erano litigavano sempre anche per le cose più stupide e non si accorgevano della povera bambina, che soffriva moltissimo nel guardarli mentre si urlavano contro. Lei era rimasta li per anni attonita , senza avere il coraggio di mostrare quelle lacrime che si era tenuta dentro per tanti anni , per il semplice motivo che da bambina il padre , se lo si può chiamare così, le aveva insegnato che piangere era soltanto una debolezza dell''uomo .Allora aveva imparato a soffrire senza darlo a vedere ... infatti piangeva spesso ripensando alle brutte esperienze della sua infanzia ma nessuno lo vedeva . Non mostrava alcuna emozione e chiunque la conosceva poteva dire di lei che era fredda come il ghiaccio . Era bella e intelligente due qualità che non si trovano spesso nella stessa persona, purtroppo però gli altri notavano solo il suo aspetto esteriore perché le persone si fermano all'apparenza se credono di preferire quella ... Ma quello che le dava fastidio più di tutto era il fatto che le persone per il suo essere alta , magra e slanciata non guardano il tuo viso ma il tuo sedere . E allora lei guardava quei poveretti che passavano e si giravano ed era rattristata da quanto il cervello maschile può essere stupido( senza offesa per tutti i maschi che stanno leggendo). Le sarebbe piaciuto che uno di quei ragazzi si fosse fermato per chiederle il nome ma a loro bastava la vista del suo corpo e non si interessavano ai suoi sentimenti , loro non volevano l'amore di quella ragazza e lei aveva deciso di non volere il loro amore se l'amore di quelle persone era condizionato dal suo corpo .La mamma quando lei era piccola aveva cercato di convincerla a fare un provino per diventare modella , ma lei impassibile le aveva detto : - So che lo fai solo per i soldi . So che lo fai solo per poter andare in vacanza con il tuo uomo e fare le tua cose, mentre io rimango qui da sola. So che non lo fai per la mia felicità ! Io so tutto ! - La madre l'aveva sempre ritenuta un incapace ,perché a scuola non si impegnava . Ma per che cosa si sarebbe dovuta impegnare? Per chi ? Per soddisfare quelle persone dietro la cattedra , che ti maltrattano sempre facendoti sentire uno schifo ?Oppure per quella donna che da sempre l'aveva odiata tanto da non poterla mai guardare in faccia ? Lei sapeva di essere intelligente e le bastava per il momento . Non aveva mai cercato di dimostrare il contrario alla madre, quanto al padre , non aveva mai parlato tanto con lui , era stato più assente della madre e per quanto le riguardava poteva anche non esistere visto che non le era mai servito a niente. Adesso che era grande però voleva che il mondo si accorgesse di lei mostrando a tutti il suo intelletto. Aveva tante volte cercato di scrivere un bel romanzo ma tutto quello che aveva scritto era da buttare perché parlava delle solite cose trite e ritrite che sicuramente nessuno avrebbe mai letto se scritte da una ragazza sconosciuta. Ma adesso ci voleva riprovare perché il libro che stava leggendo l'aveva ispirata. Si era seduta al tavolo della cucina con una vecchia agenda e una nuova penna . Aveva aperto l'agenda e aveva preso la biro in mano, ora era pronta a scrivere . Ma era rimasta li ,davanti alla pagina bianca , si era spaventata , non sapeva più che scrivere perché quella pagina era talmente perfetta che non aveva il coraggio di poggiarvi la punta della penna per paura di rovinarla; allora si era chiesta se il motivo del suo nome era proprio quello ,ma poi si era resa conto che la madre forse le aveva dato quel nome per il colore chiarissimo della sua pelle e che non era possibile che sua madre avesse preveduto che lei sarebbe divenuta tanto bella e senza alcuna imperfezione. Però c'era una vocina che le diceva che era proprio a causa della sua perfezione che i ragazzi avevano paura di parlarle o di avvicinarla e che le ragazze non facevano amicizia con lei perché erano intimorite e si sentivano a disagio di fronte alla sua figura proprio come uno scrittore a paura di una pagina bianca. E la stessa vocina le diceva che , proprio come una pagina bianca, lei era vuota e senza sentimenti. Siccome non era stata in grado di scrivere niente aveva riposto la penna nell'astuccio che usava all'università in modo che quando ogni giorno l'avrebbe aperto si sarebbe ricordata di quel gravoso e difficile compito che le spettava: riaprire quell'agenda e , preso tutto il coraggio necessario , scrivere qualcosa, qualsiasi cosa anche solo una parola. Alla fine ci aveva provato tante di quelle volte senza concludere niente che decise di rimettere l'agenda nel cassetto da cui l'aveva presa e piano piano l'aveva dimenticata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2016 ⏰

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