capitolo 2

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3 febbraio 1990

Finalmente ho finito di preparare l'ultima valigia, prendo i biglietti sopra il cassettone dei vestiti della mia stanza, guardo in giro per vedere se ho dimenticato qualcosa, e se il letto è ben sistemato, penso che non ci sia nient'altro. Chiudo la camera e attraverso il lungo corridoio chiudendo tutte le camere e i bagni. Guardo un'ultima volta la casa, non perché mi mancherà ma per vedere se è tutto perfettamente in ordine, odio il disordine, soprattutto nelle case, devono essere ben ordinate e sempre pulite! Drinn drinn drinnn, guardo il piccolo cellulare e vedo che è mia madre Charlotte, premo il tasto verde e rispondo.

"Oh Rose?! Dove sei cara, sei già arrivata? Oppure sei ancora in Sicilia?" parlò alla cornetta

"ciao mamma...sono appena uscita da casa, l'aereo parte alle 13:00 quindi arriverò da te nel pomeriggio, comunque tranquilla prendo un taxi non c'è bisogno che mi vieni a prendere quando arrivo nello Yorkshire, ti chiamo così inizi a preparare il tuo famoso thè alla lavanda" alzai gli occhi al cielo pronunciando famoso, perché lei dice sempre che lo conoscono tutti e che è il thè più buono che ci sia in Inghilterra

"scommetto che hai alzato gli occhi al cielo, quando arriverai qui e ti farò assaggiare il mio thè per farti capire quanto è buono, non te ne darò una seconda tazza così impari! Ci vediamo dopo tesoro"

chiuse la chiamata senza aspettare la mia risposta, scossi la testa sorridendo e mi avviai verso il mio taxi che già aspettava da un po'. Aprì lo sportello ed entrai aspettando che il taxista mettese tutte le mie valigie nel cofano, e dopo di che entrò anche lui e partì. Nel tragitto guardai la città scorrere velocemente, ma non vedevo solo la città, ma anche il mio passato, alcuni potrebbero pensare che io stia scappando dal mio passato ma invece lo sto solo lasciando, quando una persona va via da un posto non vuol dire che stia fuggendo, vuol dire che vuole lasciare il passato al passato. Questo non significa scappare significa vivere, vivere di nuovo, fare cose nuove conoscere nuove persone, fare un nuovo futuro con altre persone, preferibilmente intelligenti che belli. Per questo lascio questa bellissima città per staccare un po' da questa vita monotona. Senza rendermene conto siamo già arrivati all'aeroporto di Catania, esco dalla macchina con la valigia e pago l'uomo dalla folta barba, avviandomi per fare il cheching

"si avverte la gentile clientela che il volo delle 13:00 per lo Yorkshire partirà fra 10 minuti, si prega di recarsi all'imbarco" spiega una voce metallica al megafono dell'aeroporto.

Mi avvio velocemente all'imbarco do il mio biglietto all'hostess, e mi reco al mio posto, fila C numero 52, perfetto accanto al finestrino, cerco di posare la mia valigia a mano nello scaffale di sopra, ma non ci arrivo, improvvisamente due mani prendono la mia valigia e me la posano delicatamente nel reparto, mi giro e trovo un uomo che mi guarda sorridente con i capelli neri e gli occhi azzurri, alto e con un fisico scolpito

"grazie..."

"non c'è di che, mi piace aiutare le donzelle in difficoltà" rispose sorridente, ricambiai il sorriso e mi spostai verso il mio sedile sedendomi.

Lui guardò il biglietto e si sedette nel sedile centrale accanto al mio posto. "Io sono Mark, tu come ti chiami?" disse all'improvviso

"io sono Rose, sei inglese?"

"si vivo nello Yorkshire, lavoro nella polizia, anche tu sembri inglese, sei dell'Inghilterra?"

"Diciamo di no sono della Sicilia, ma i miei genitori sono inglesi, si ho sangue inglese, ma non abito li. Ah quindi sei un uomo in divisa, e di che cosa ti occupi principalmente?"

ovviamente un altro uomo, che mi fa solo ricordare il mio primo ragazzo, il mio sbaglio più grande, che mi tormenta da anni ormai...

"Rose?!" sento cerca Mark di togliermi dai miei pensieri

Il ritorno di Kate GrayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora