"ti cerco nei sorrisi degli altri che non sorridono mai come te."
Mario
Claudio e Valentina hanno evidentemente deciso di trascorrere quasi tutto il tempo in ammollo nell'acqua, ma io non ne ho assolutamente intenzione. Mi piace stare qui a guardare Claudio da lontano, per scrutare ogni suo movimento, ogni suo modo di fare, il suo modo di parlare e di gesticolare. Lo sto guardando da fuori, come se fossi lo spettatore della sua vita per cercare di memorizzare qualsiasi cosa lo riguardi per poi proiettarla ad occhi chiusi nella mia mente. Sto veramente bene. Erano anni che non mi sentivo così rilassato e tranquillo. Ho la mente libera dai pensieri, ma piena dei suoi gesti e della sua risata che di tanto in tanto rimbomba e mi fa da ninna nanna. Non so il momento in cui ho smesso di pensare a Claudio e ho iniziato a sognarlo, ma so perfettamente l'ondata di acqua gelida che mi è arrivata sul petto proprio nel momento in cui ho staccato la mia mente dalla realtà che mi circonda. Trattengo il fiato e per un attimo credo di esserci rimasto secco, fino a quando Claudio scoppia a ridere come un bambino e il mio respiro ritorna e il mio cuore riprende a battere. Sento i suoi risucchi mentre ride, sembra veramente un bambino. E' dolcissimo, ma io sono incazzato nero e Claudio giuro che me la pagherà. Mi alzo di scatto e blatero qualcosa contro di lui mentre Valentina in acqua se la ride.
-"Te l'avevo detto, ora come minimo devi scappare." Dice Valentina avvertendo Claudio di un mio possibile sclero.
-"Oh che paura! Dai che stavi diventando un'aragosta lì al sole, ma come fai? La tua pelle implorava acqua, ti ho soltanto fatto un favore." Accenna un occhiolino rivolgendosi verso di me con aria di sfida.
-"Ride bene chi ride ultimo Claudio! La vendetta è un piatto che va servito freddo, ricordalo." Accetto così la sua sfida, inizio a pensare a come potrei vendicarmi quando però riprende a dire:
-"Ahhh non condivido questo pensiero. Se qualcuno mi fa arrabbiare seriamente io mi vendico subito, mica aspetto. Dopo la vendetta non avrà lo stesso sapore perché non sarai più incazzato nero con me."
Vuole veramente stuzzicarmi, ma Claudio non lo faccio perché lo vuoi tu, ma perché lo voglio io con tutto me stesso. E allora prendo e mi scaglio su di lui per gettarlo in piscina, ma Claudio si aggrappa a me trascinandomi insieme a lui. Andiamo sott'acqua insieme e non so come ma non ci stacchiamo, rimaniamo così, io che lo tengo per i fianchi e lui stretto al mio collo. Questo contatto fisico mi fa rabbrividire e posso dire con certezza che non è per il contatto con l'acqua. Avere Claudio così attaccato a me mi destabilizza, vorrei non essere così vulnerabile, così disperato, così legato a qualsiasi cosa lo riguardi, ma ci sono troppo dentro e non mi interessa, decido di prendermi qualsiasi emozione Claudio mi provochi.
Risaliamo insieme, ancora legati in quel modo e rimaniamo a guardarci per qualche eterno secondo. Mentre io lo tengo ancora per i fianchi, Claudio stacca le braccia dal mio collo. Contemporaneamente porta la sua mano destra sul mio ciuffo e la sinistra sul suo e per poi tirarli insieme all'indietro. L'acqua ha fatto diventare i suoi occhi verdi ancora più lucidi, ha le ciglia che sgocciolano acqua e le guance leggermente arrossate. Ce l'ho a pochi centimetri da me e io non ci capisco più nulla. Fisso il mio sguardo nel suo e dimentico qualsiasi cosa mi circondi. Potrei restare così per un tempo non determinato, io stretto ai suoi fianchi e lui con le mani tra i nostri capelli. Non pronuncio una parola "ma se gli sguardi hanno un linguaggio, anche il più grande idiota avrebbe capito che avevo perso la testa."
6 Luglio, Verona
Claudio
I momenti belli terminano troppo in fretta, così come quella giornata a villa Araldica con Mario. Avrei voluto immortalare i miei momenti con lui così adesso non mi sentirei avvilito a cercare di ricordare esattamente la sua stretta sui miei fianchi e i suoi occhi neri di nuovo nei miei. Oggi è una giornata come tutte le altre. Sono in ritardo e sto camminando a passo spedito verso il bar. Ripenso a ciò che quel ragazzo mi ha fatto provare soltanto tenendo il suo sguardo fisso su di me, su ogni mio particolare. E' così attento come se gli interessasse davvero di conoscere qualsiasi cosa di me e della mia vita. Ma è veramente così? Mario pensi sul serio a me e alle mie giornate? Hai rabbrividito quando hai sentito per la prima volta la mia pelle sulle tue mani? Anche tu stai cercando disperatamente di trovare un minimo particolare che ti confermi che non l'hai solo sognato? Darei qualsiasi cosa per averne la conferma, perché sto impazzendo. Ho veramente sentito un brivido lungo la schiena quando mi si è piombato addosso, un tuffo al cuore quando i suoi occhi hanno incontrato i miei così da vicino. Non l'ho sognato, anch'io ho sentito Mario rabbrividire al contatto con i miei fianchi e al mio tocco nei suoi capelli. Ne sono sicuro.
Sono in piazza Bra e ti sto cercando nello sguardo delle persone, nel loro modo di camminare. Anche tu Mario senti il mio profumo ovunque? Io si, anche in questo momento ma, come sempre, ti sto soltanto sognando.
Mario
Stamattina tutto riprende nel suo solito ordine: Valentina e Dafne sono in giardino a stabilire con il DJ la sua postazione e la scaletta da seguire, mentre io approfitto di questa giornata per andare in centro. Non ho nessuno da incontrare, decido semplicemente di fare un giro. Mi faccio fermare all'Arena, il mio unico punto di riferimento e da qui imbocco una delle tante stradine, tranquillizzato dal cellulare che in qualsiasi momento potrebbe riportarmi al punto di partenza.
C'è molta gente stamattina, sono tutti di corsa. Roma a quest'ora è sicuramente sommersa da persone in auto che sperano di arrivare in tempo al lavoro. Qui invece sono quasi tutti a piedi, Verona è evidentemente molto collegata e accessibile. Vago senza una meta, immerso nei miei pensieri che ultimamente hanno sempre e soltanto un protagonista: lui .E' strano essere a pochi passi da Claudio ma non sapere dove sia esattamente. Questa cosa mi lacera dentro perché vorrei tanto vederlo. Mi convinco di starlo a pensare troppo intensamente perché inizio a vederlo ovunque, ed è ufficiale: sto impazzendo. Credo seriamente di riconoscerlo in un ragazzo che con passo svelto si dirige in una stradina molto lunga e stretta. So di essere arrivato al culmine della follia quando credo addirittura di sentire il suo profumo. Decido di seguire questo ragazzo per capire se veramente sto uscendo fuori di testa per Claudio, se sono ormai in un punto di non ritorno. Cerco di non perderlo di vista tra i passanti, affretto il passo finché non ce l'ho a pochi metri da me ma ad un tratto si ferma, si blocca ed inspira profondamente l'aria. Poi lo vedo osservarsi intorno fino a quando non si gira e ne ho la conferma: è lui.
Claudio
No, stavolta non sto sognando, lo sento davvero il suo profumo. Mi fermo in mezzo alla stradina che porta al mio Urban, di scatto mi giro e finalmente lo rivedo, fermo, immobile a qualche passo da me. Senza pensarci troppo su lo raggiungo, mi poso davanti a lui, scelgo di mandare al diavolo tutti i miei ragionamenti, le giustificazioni alle mie emozioni, la mia maledetta razionalità e non so con quale forza decido di chiederglielo, di avere la conferma da lui, senza pensarci troppo su stavolta.
-"Stiamo impazzendo Mario?"
Ciao ragazze, rieccoci qua.
Finalmente si sono resi conto che ciò che provano l'uno per l'altro non è fantasia o sogno, ma è la realtà. Non si sono mai scontrati con questo tipo di emozioni, di sentimento e ne sono impreparati. Impareranno a conoscerlo insieme, pian piano ma con un'intensità fortissima. Il prossimo capitolo sarà un'emozione, ne sono sicura. Grazie mille, non smetterò mai di dirvelo 💜
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Tutto quello che pensavo potesse bastarmi
FanficClaudio, una vita piena, apparentemente completa. Cos'è che gli manca? All'età di 30 anni si rende conto di non aver nessuno con il quale condividere le sue gioie e i suoi tormenti. Ha però delle responsabilità e per questo ha maledettamente paura d...