Sfortunati al gioco fortunati in amore

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La partita Serin vs Toō è terminata con la vittoria della prima.

Aomine, triste per la sconfitta ma contento di aver finalmente giocato una partita incerta, si trova ora a casa sua, sdraiato malamente sul divano a rivedere all'infinito i momenti migliori di quello scontro epico.

Arrivata la sera il campanello di casa suonò e lui, con tutta la pigrizia del mondo si alzò per aprire. Davanti a lui un Kise  con i capelli spettinati, le guance arrossate e il fiatone era ora davanti alla porta. Senza chiede il permesso a nessuno il biondo si sedette sul divano, imitato poco dopo dal padrone di casa.

"Ho visto la partita con la Serin, mi dispiace"

"Ti dispiace, perché?"

"Non è mai bello perdere e effettivamente non mi sarei mai aspettato che succedesse anche a te, Aominecchi"

"Doveva capitare prima o poi"

"Aominecchi hai battuto la testa? Com'è possibile che tu l'abbia presa con tutta questa filosofia?"

"Che vuoi che ti dica, è da tanto che cerco un avversario e poi da quando ci siamo diplomati e i nostri One on One sono finiti non ho più potuto giocare per divertirmi figurati impegnarmi"

"Ho sempre saputo del tuo vuoto ma ho pensato di non essere abbastanza per colmarlo"

"Ti sbagliavi, lo colmavi eccome e anche la noia, con te non c'era"

Kise si avvicinò ad Aomine e appoggiò la testa sulle sue gambe

"Puoi dirmi una cosa?

"Mh?" chiese Aomine alzando il sopracciglio

"Perché hai smesso di allenarti alle medie? E non dire perché sei bravo o perché Akashicchi ci ha lasciato scegliere. La verità" Aomime sospirò e rispose

"È stato dopo la finale dell'ultimo Winterhigh quando abbiamo vinto 111 a 11 senza fatica. Era stata una partita noiosa così quando è finita sono andato a prendermi un gelato per mangiarlo in riva al fiume. Li mi ha raggiunto il coach e mi ha detto che data la mia forza non era necessario allenarmi, che io dovevo solo giocare le partite e alla fine mi ha praticamente vietato l'accesso alla palestra"

"È stato lui, quell'animale, se penso al male che ti ha fatto lo vorrei strozzare"

"Sei venuto qui a parlare del passato?"

"No, ad essere precisi del futuro, il nostro"

"Eh?"

"Non pensare che non abbia capito: non c'è niente  che un vincitore possa dire ad un perdente. All'inizio mi sono offeso poi ho capito"

"Capito cosa?"

"Che noi non dobbiamo parlare come miracoli, come giocatori o studenti, noi dobbiamo chiarirci come coppia"

Aomine sospirò rassegnato come un condannato a morte

"Sai che non sono bravo a parlare soprattutto di cose serie"

"Lo so infatti parlo io e tu dici si o no, parlerai solo se serve una risposta articolata"

"Va bene, cominciamo"

"Domanda 1: se ora me ne andassi, nel senso che ci lasciamo, mi fermeresti?"

"Si"

"Domanda 2: mi consideri inferiore a te nel basket?"

"Più o meno. Puoi fare di più secondo me"

"OK. E come uomo?"

"No"

"Provi qualcosa per Kurokocchi?"

"No"

"Giocheremo a basket insieme tutti i giorni?"

"Si e se funzione tra un anno vieni a vivere qui" disse con indifferenza ma Kise si strozzò con la sua stessa saliva.

Ryota si sollevò su un braccio fino ad essere faccia a faccia con Aomine

"Cos- cosa hai detto?" chiese sconvolto

"Sai che non ho pazienza e se ti amo non vedo perché aspettare. Se stiamo bene insieme stare separati è una cazzata"

"Ti rendi conto che mi hai chiesto di convivere?"

"Si e appena facciamo 18 anni ti chiedo anche di sposarmi" gli occhi di Kise uscirono dalle orbite e come un indemoniato si imppossesò delle labbra del compagno. Aomine rispose con passione al bacio e portò le mani tra i capelli biondi.

"Ora tocca  a me fare una domanda. Mi ami?"

"Si" rispose per poi baciarlo ancora
Quel si era il primo di una  lunga serie.

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