Tornata in riformatorio, Erika mi tempestò di domande, mentre il direttore mi chiamò nel suo ufficio, dicendomi che avrei potuto andare a visitare Diego ogni weekend fermandomi da Mirko, in modo anche che gli assistenti sociali vedessero quanto lui tenesse alla mia custodia.
La giornata si svolse tranquillamente, tra pulizie e scuola, fino a quando non chiamò Mirko, dicendo che le condizioni di Diego stavano peggiorando. Un educatore mi portò in ospedale, dove iniziai a correre verso il suo corridoio, beccandomi occhiatacce e sgridate. Davanti alla sua stanza, trovai tutti i ragazzi che discutevano. Bussai alla porta, dove un'infermiera abbastanza scocciata mi aprii. 《Signorina non può entrare. Le sue condizioni son molto precarie e agenti esterni potrebbero far peggiorare la sua condizione. Asp..》《Non mi dica di aspettare fuori. Non me lo dica. Mi faccia entrare. So come si può calmare in queste situazioni, e non di certo con degli inutili calmanti. Anche se è in coma, ha ancora le stesse crisi. Quindi mi faccia entrare prima che mi metta ad urlare!》L'infermiera mi guardò a bocca aperta, prima di lasciarmi passare. Diego era ancora fermo, ma il suo cuore era come impazzito e una delle sue mani tremava. Mi avvicinai a lui, tenendomi però ad una certa distanza. 《Easy Diego. Easy》sussurrai un paio di volte. 《Calma okay? Dovunque tu sia, so che non ti senti al sicuro, ma cerca di stare tranquillo e calmo. Per favore.》mormorai. Non dava segno di miglioramento. Mi sedetti accanto a lui stringendogli la mano, che si rilassò, mentre il battito del suo cuore rallentò. Sospirai, prima di coricarmi accanto a lui ed addormentarmi.
Scusate se è così corto e fa anche un po' pena..
Comunque, non so se una cosa del genere sia possibile, ma insomma è una storia, qualcosa di irreale ci deve pur essere! Spero vi stia piacendo, buona lettura!
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Deja vu/Izi
Fiksi PenggemarSe si tiene davvero a qualcosa, l'ultimo tentativo è sempre il penultimo.