Cap.14

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《Martorana, le ricordo che anche quest'anno sta rischiando l'anno e certamente, dormire in classe non aiuterà il suo rendimento》gracchiò la professoressa di italiano, mentre sollevavo la testa stropicciandomi gli occhi. Sentii delle risatine, mentre mormoravo delle scuse e mi sedevo composta. Erika mi lanciò un'occhiata di rimprovero, mentre io le sorridevo. Alla fine della lezione, venni convocata per la seconda volta nel giro di tre giorni dal direttore. C'era stata un'altra chiamata da parte dell'ospedale da parte di Mirko. In sostanza, dato che era passato quasi un mese dall'inizio del coma di Diego, non notando alcun miglioramento, stavano pensando di sostituire alcune macchine per vedere se sarebbe migliorato. In caso contrario, sarebbe peggiorato e quindi...vabbe. Il direttore mi concesse di trasferirmi per la settimana dopo da Mirko, dato che a scuola non combinavo nulla ed ero abbastanza preoccupata per Diego. Feci la piccola valigia, salutai Erika lasciandole la promessa di rivederla e andai incontro a Mario appoggiato sul pandino. Mi abbracciò fortissimo, poi mi aiutò a caricare il bagaglio e andammo in ospedale. Questa volta, per quanto fossi arrabbiata per il fatto che non mi facessero entrare per via del cambio di macchinari, rimasi fuori ad aspettare pazientemente. Mirko mi coccolò un po', mentre io e Matteo parlammo davanti ad un caffè acquoso della macchinetta della nostra amicizia, con Gionata giocammo a ruzzle, mentre con Paolo parlammo dei contest. Dopo una quarantina di minuti, un'infermiera, la stessa di qualche giorno prima, mi chiamò dentro e mi spiegò i vari macchinari. C'era uno per l'insulina che era il doppio del precedente, uno con della specie di acqua, un altro per le vitamine e quello per respirare, che era il quadruplo di tutti gli altri.
Come sempre, mi sedetti accanto a lui, gli presi la mano e gli raccontai che stavo tornando a casa per un po' e che avrei voluto che ci fosse stato anche lui. Scoppiai a piangere, per poi alzarmi arrabbiata e dirgli 《Ti voglio bene, ti giuro che ti voglio un mondo di bene. Ma non è abbastanza per tenerti in vita e la cosa mi uccide. Se vuoi tornare, sai chi ti aspetta.》

Deja vu/IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora