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É finalmente giunto il momento.

Oggi pomeriggio mi sposerò.

Non sarà il giorno più bello della mia vita, ma in fondo prima o poi sarebbe arrivato.

Mi sono segnata per sempre.

Alla mia nascita, mi è stato promesso sposo il principe Charmles.

Questo tozzo ragazzino dai riccioli biondi scompigliati.

Indossa sempre quell'orrido basco verde con una sola piuma all'insù e quell'abito bicolore verde e rosso sulle spalle aperto sul davanti a mostrare la sua giacca bianca con le balze.

È ritratto magro in ogni singolo quadro, anche se è talmente grasso che i suoi vestiti sembrano esplodere.

I pantaloni rosso fuoco sono evidentemente larghissimi per lui, nonostante sia già una palla di lardo e la cintura marrone pende in diagonale su essi come se volesse liberarsi da quell'abito ridicolo.

Le calze bianche scendono dal ginocchio e un paio di mocassini vermigli completano il quadro di questo buffone convinto di essere un re.

Ma io, da piccola, ho capito chi sarebbe dovuto essere il ragazzo della mia vita.

Lui è il mio eroe.

Non ho mai saputo il suo vero nome perché è timido, ma i suoi occhi marroni che catturano la luce dei miei chiari.

Quel suo sguardo perso ma dolce, che riesce ogni volta a farmi pendere come un burattino.

In testa, la sua bandana rossa, quella bandana che porta con sé fin da bambino.

Sono convinta che non sarebbe per me neanche più lui senza quella.

I ciuffi castani dei capelli spuntano ogni volta in modo diverso dalla bandana arruffandosi sulla fronte o in prossimità delle orecchie.

Il suo corpo sempre nella sua lucente ed equipaggiata armatura da combattente.

Il metallo riflette la luce sembra fondersi con il suo sorriso radioso.

Lui non è un principe, e non è vero che non mi merita: una semplice guardia reale è riuscita a catturare il mio cuore per sempre.

E pensare che se non ci fossi stata io quel giorno, mio padre lo avrebbe scacciato dal nostro regno.

Io, però avvertivo che quella guardia aveva qualcosa di speciale, qualcosa di diverso dalle altre.

Ho quindi chiesto a mio padre di accoglierlo: in questo modo avremmo potuto passare più tempo assieme.

Questo purtroppo non mi fu concesso.

Come guardia reale, lui ha dovuto lavorare per la protezione del castello, e non ha potuto passare con me il tempo che avrei voluto.

Così, io, principessa Medea, mi ritrovo qui davanti allo specchio a pensare.

Non posso andare incontro al mio titolo di principessa, non posso non sposare Charmles, ma a dirla tutta, sto per rovinare per sempre la mia vita.

Vorrei a fianco a me il mio eroe, quello con la bandana, quello che indossa la corazza da guardia reale con lo stesso onore degli altri, ma con quello sguardo giovane e fiero.

Le sue sopracciglia sottili e il suo piccolo naso potrebbero persino farlo sembrare un bambino, e comunque, nel caso lo fosse mai, quel bambino è riuscito a strapparmi dalla mia vita.

Il matrimonio di MedeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora