Prologo

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25 maggio 2015
La luna, alta nel cielo, illuminava d'argento la piccola spiaggia di West Coast, un piccolo sobborgo cittadino di appena duemila abitanti. Al Music, una discoteca distante pochi metri dalla costa, numerosi ragazzi dimenavano frenetici e sudati i propri corpi a centro pista, assaporando il gusto dell'imminente estate, totalmente ignari dell'agghiacciante avvenimento che si stava svolgendo a pochi passi.
Al chiaror di luna, in un angolo scuro e imperscrutabile della spiaggia, un uomo sorrise beffardo e compiaciuto guardando il suo operato. Ai suoi piedi Jodie si rannicchiò su se stessa, un brivido le corse lungo la schiena, calde lacrime scesero copiose e silenziose lungo le guance. Basta, pensò. Ma non emise alcun suono, la paura le impediva di parlare, anche se per implorare. Il mostro dinanzi a lei si aggiustò i pantaloni, si passò le luride mani tra i capelli e le si accovacciò affianco.
<<Bella scopata>> le sussurò lascivo e, senza degnarla di un ulteriore sguaro, andò via, come se nulla fosse accaduto, come se non avesse appena distrutto la vita di quella che,fino a poche ore prima, era una ragazzina come tante.
Jodie stette li, con le ginocchia ancorate al petto e con le esili spalle sconquassate dai singhiozzi per un tempo indefinito, con i secondi che sembravano minuti e i minuti che sembravani ore. Quando tutte le lacrime furono versate si alzò e si diresse verso il mare, e fu proprio a lui che affidò il suo grido. Un urlo colmo di dolore e rabbia. Poi, quasi come risvegliata da qualcosa, si portò le mani a coppa sulla bocca e scappò via, con i vestiti lacerati, senza scarpe ed un unico pensiero a dominarle la mente: Mettersi in salvo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 02, 2017 ⏰

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