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Da qualche parte hai ancorato una nave, e poi l'hai lasciata lì.

Tu lasci continuamente, e poi riprendi quando ti senti solo.
Tu vuoi la solitudine, e poi quando la ottieni dai di matto.
Tu ami l'amore, e poi quando c'è l'hai lo fai scappare via.
Tu ami amare, ma vuoi amare con la testa.
Amore mio, non si può mai amare con la testa.
Amare è un salto nel vuoto.
Amare è il vuoto, che può rimanere tale o sfociare in qualcosa di morbido su cui atterrare.
Amare é incognito.
Quanta paura fa il vuoto e l'incognito?
Tanta.
Fa paura a tutti.
Ma sai come combatterla?
Stare insieme.
Amare non è facile.
A te le cose facili non piacciono.
Amare è bello. Amare é anche brutto.
Cosa ti hanno detto sull'amore?
Non è come te lo aspettavi?
Dimmi il momento preciso in cui hai pensato di non sapere amare.
Me lo hai detto dopo una notte in cui mi hai amata, che tu non sai amare.
Non è assolutamente ridicolo?
Tu ami il vuoto.
Tu pretendi di essere il vuoto che non sarà mai colmato.
Amore, quel vuoto sei solo tu.
Vuoi diventare il vuoto nella vita di qualcun altro, perché preferisci essere vuoto che pieno.
Il vuoto viene ricordato.
Il pieno no.
Tu pensi questo?
Me lo dici?
Godi della tua piccola bolla in cui sei intrappolato da fin troppo tempo.
Quella bolla è diventata la tua casa.
Se esci, la casa si sfalda. Scoppia. Lasciandoti sprazzi di acqua e sapone in faccia.
Ti sei sentito così?
Ti sei sentito così, quando ci hai immaginati sposati, con due bambini, un maschio e una femmina, alla casa al mare?
Quanto male ti fai.
Quando male gratuito auto inflitto per non buttarsi nel vuoto.
Chi ti ha detto che il vuoto non fa paura a nessuno?
Chi ti ha detto che il vuoto si sappia gestire?
Io no.
Io non ho mai saputo gestire il tuo vuoto di tutte le volte in cui mi hai lasciata.
Il vuoto di un messaggio non visualizzato. Il vuoto dei tuoi pensieri distorti dalla realtà.
Dimmi che li hai pensati sul serio.
Preferisco pensieri veri, a inutili scuse per lasciarmi e per lasciarti andare.
Dimmi, ti sei mai sentito braccato?
Da me?
Ami la libertà, il mare, gli uccelli liberi.
Hai mai visto gabbie in me?
Hai mai visto gabbie quando mi stringevi dopo aver fatto l'amore?
L'unica gabbia erano le mie braccia e le mie gambe che ti cullavano nel vortice dei tuoi tormenti interiori e demoni, con cui sei ormai amico.
Sarebbe più facile lasciarti andare, se solo sapessi che non mi hai mai amata.
Ma questa è l'unica cosa che non negherai, vero?
Sei riuscito a negare tutto, tranne questo.
Sei arrabbiato con me per avermi amata.
Sei arrabbiato con te per esserti concesso di amarmi.
Saró io, il vuoto che non colmerai.
Sei già te stesso, il tuo vuoto che non colmerai.
E non vuoi colmarlo con niente.
Ami il tuo vuoto.
Senza il tuo vuoto, hai paura.
Hai paura di muoverti, camminare, respirare.
Hai paura senza vuoto.
Ami il vuoto e ami l'amore che è vuoto.
Ami da morire.
Ami da impazzire.
Ami e fai star bene, e ami e stai male.
L'amore uccide.
Lo dici sempre.
Cosa scriverai stanotte?
Scriverai una canzone sull'amore che uccide e su vuoti da riempire, che alla fine non vuoi riempire.
Cosa vuoi?
Cosa hai sempre voluto?
Non lo hai mai saputo.
Non l'ho mai saputo.
Ti senti braccato e cerchi la libertà.
Ti senti libero e cerchi gambe e braccia dove nasconderti dentro.
Sei vuoto e tormento.
Sei rabbia e angoscia.
Sei tutto quello che ci potrebbe essere di sbagliato in un uomo.
Ma sai amare.
Non lo sai.
Ma sai amare.
Lo sai, il vuoto assomiglia all'amore.
Se ti piace il vuoto, ti piace l'amore.
Se ti piace il vuoto, avresti potuto sporgerti nel pozzo dei tuoi umori e avresti visto me.
Con la mano tesa. Verso te.
Avresti solo dovuto darmi la mano.
L'amore non si insegna, Mattia.
Forse avremmo potuto imparare insieme.
Io ho saputo amare.
Ma per amare te, ho dovuto imparare.
Amare è facile.
Amare te è una tortura.
Amare te è il pozzo più profondo di tutti.
Ci sono caduta. Mi hai teso la mano tante volte, e tante volte l'ho afferrata e sono risalita in superficie.
Ora stai ancora lì, a tendermi la mano.
A giurarmi che fai il bravo.
Amore mio.
La tua mano tesa incontrerà il vuoto, ora.
Sono lì nel pozzo a fissarti con gli occhi al cielo. Vedo un frammento di cielo e i tuoi occhi verdi liquidi.
Dammi la mano.
"Dammi la mano" mi dici.
No, ami il vuoto.
Ami la libertà.
Sei libero.
Nelle tue mani c'è aria.
Le mie mani sono ferme.
Io so risalire. Ho visto una scala.
Tu non sai scendere. La scala per te non esiste. Non la vedi. I tuoi demoni interiori ti stanno dicendo che non c'è proprio nessuna scala qui.
Ci ritroveremo quando la vedrai, la scala.
E forse scenderai.
E forse io sarò già risalita in superficie.
Ti auguro scale da vedere e scale da scendere.
Ti auguro scale da scendere da solo e scale da risalire con una mano tesa.
Ti auguro l'amore, che forse non sarà più il mio.
O forse sì.
Ti auguro l'amore.
Ti auguro di litigare con i tuoi tormenti e mandarli a fanculo.
Ti auguro tempo e spazio per saperti aspettare.
Ti auguro fretta e voglia di essere un uomo migliore.

Io comincio a salire.
Aspetterò di ritrovarti a metà scala con gli occhi sgranati a dirmi che hai avuto paura, ma che hai voluto condividerla con me e non solo con te.

Tua Emma.

Sarò un vuoto che non colmerai Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora