Capitolo 1

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Sono intenta a studiare un monologo che reciterò domani sera nella piazza del mio paese quando...
"La corsa con te in braccio fatta per le scale, confondere lo zucchero al posto del sale, e ridere di niente che poi, ci porta a foto di noi" la voce di Riki che proviene dal mio telefono mi distoglie dallo studio del mio monologo. Rispondo al mio migliore amico e dopo una mezz'oretta finiamo di parlare, spengo il telefono e mi rimetto a studiare il mio monologo ma questa volta spengo il cellulare. Domani sera verrà a guardare lo spettacolo il rettore dell'Accademia di recitazione più importante di Milano. Il mio maestro ha detto che hanno messo a disposizione una borsa di studio e qualcuno di noi potrebbe vincerla. Senza nulla togliere ai miei amici ma spero con tutto il cuore di vincere io quella borsa di studio. Diventare un'attrice professionista è sempre stato il mio sogno sin da quando ero piccolissima.

Il giorno dopo

Mancano soltanto due ore allo spettacolo e io sono nervosa.
Ho litigato con il mio maestro di teatro che invece di supportarmi mi butta più giù. Ha detto che non potrei mai e poi mai vincere la borsa di studio. Ma allora perché mi ha sempre riempita di complimenti?
Decido che non è il momento per pensarci e inizio a prepararmi. Sarò io ad aprire la serata e la piazza è già piena.

Dopo il saggio.
"Ragazzi cambiatevi velocemente perché fra dieci minuti vi voglio tutti fuori. Il rettore ha preso la sua decisione. Comunque vada siete stati tutti bravi".
"Grazie Renato" rispondiamo in coro i miei amici ed io. Ci cambiamo velocemente e dopo esserci scambiati abbracci e in bocca al lupo scendiamo giù e Renato ci presenta al signor Giulio, il rettore dell'Accademia.
"Ciao a tutti ragazzi. Innanzitutto voglio congratularmi con tutti voi perché mi avete fatto sognare con le vostre esibizioni. Veramente siete stati tutti bravi e se potessi darei a tutti voi una borsa di studio per la mia accademia ma come già sapete, la disponibilità è di una sola borsa di studio. Questa sera vi ho osservati molto attentamente. Senza nulla togliere a nessuno, ho deciso di consegnare la borsa di studio ad Aurora".
Non appena sento quelle parole esulto. Ho vinto la borsa di studio.
"La ringrazio tantissimo. Per me è un onore signor Giulio".
"Sarà un nostro onore averla nella nostra accademia. Partiamo fra tre giorni. Il viaggio è già pagato naturalmente".
"Grazie ancora".
"Non ringraziarmi. Ancora complimenti a tutti ragazzi, mi siete piaciuti molto. Adesso andate a divertirvi". Lo salutiamo tutti e lui va via insieme a Renato. I miei amici si congratulano con me ma non vedo più il mio migliore amico. Dov'è andato? Non mi ha nemmeno salutata e questo non è da lui. Mentre lo sto cercando mi sento stringere la vita da due braccia possenti. È lui. Mi poggia un bacio sulla guancia e io sorrido istintivamente. È qua.
"Non avevo dubbi piccola mia". Mi sussurra all'orecchio. Mi giro verso di lui ancora con gli occhi lucidi per le cose che stavo pensando prima e lo abbraccio forte.
"Ti luccicano gli occhi, che hai"?
"Pensavo che fossi arrabbiato con me. Non ti ho più visto e ho pensato che te ne fossi andato senza nemmeno salutarmi".
"Non pensare mai più una cosa del genere Auri. Ero solo andato a prendere il tuo regalo in macchina. Sapevo che la borsa di studio l'avresti vinta tu quindi.. Queste sono tue". Mi dice sorridendo dopo aver uscito dalla sua tasca un mazzo di chiavi.
"Cos'è? Uno scherzo"? Lo guardo allibita.
"La mia casa di Milano, da oggi è tua. Sapevo che la borsa di studio l'avresti vinta tu".
"Smettila di scherzare".
"Non sto scherzando".
"Gabri tu sei impazzito".
"Allora queste chiavi? Le prendi o no"?
"Grazie Ga". Sussurro dopo aver preso le chiavi dalle sue mani. Mi sorride e mi abbraccia forte.
"Adesso andiamo a festeggiare. I ragazzi ci aspettano".

Sono le 4 e sto tornando a casa. sono nella macchina di Gabriele. Siamo stati a festeggiare Insieme ai ragazzi fino ad Ora.
"Ci sentiamo quando ti svegli. Le sorprese non sono finite".
"Va bene tesoro. A più tardi".

Scendo dalla sua macchina e vado subito a prepararmi per la notte. Sono sfinita. Mi metto a letto e mi addormento non appena poggio la testa sul cuscino.

Io e RikiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora