«Ma che lagna!»

134 16 9
                                    

«Charlie, mi servirebbe un consiglio» esordì Sam, mentre la sua collega, come il solito stava smanettando furiosamente.
«Se è un problema con il computer, ti sei rivolto alla persona giusta» rispose alzando gli occhi dalla tastiera, «se è di un altro genere, non sono sicura di poterti essere di aiuto.»
«Si tratta di Gabe» disse Sam. «Fra un po' sarà il suo compleanno e non so che cosa regalargli. Avevo pensato a un cucciolo ma l'ha scoperto subito.»
«Sì mi ha detto tutto» replicò Charlie sorridendo. «Sono contenta che abbiate fatto pace.»
«Sì, anch'io... Capisci, non voglio regalargli qualcosa di banale, tipo una cravatta o dei calzini, insomma i suoi doni hanno sempre un significato, insomma, guarda la bilancia o il portachiavi.»
«Non saprei come aiutarti» disse pensierosa la ragazza, «l'unica cosa che vuole veramente è stare con te. Penso che un regalo qualsiasi, accompagnato da qualche frase speciale, possa andar bene.»
«Tu che cosa gli regalerai?»
«Eh no! È una sorpresa!» e riprese a smanettare.

"Ma come si fa a guardare una lagna del genere?" si domandò per l'ennesima volta Dean fissando lo schermo, dove stavano trasmettendo Fiori d'Acciaio, mentre tra le sue braccia Lisa stava piangendo senza ritegno.
"Già la vita fa schifo di suo, perché torturarsi ulteriormente?"
Quel pomeriggio, la sua ragazza gli aveva telefonato, invitandolo a cena per poi vedere un film.
«Va bene! È appena uscito il nuovo DVD di Batman...»
«Amore, non ho voglia di vedere l'ennesimo film in cui l'eroe di turno ci mette tre ore a salvare il pianeta.»
«Ehi!» replicò Dean. «Guarda che Batman dura soltanto un'ora e cinquanta minuti.» Oddio che risposta "alla Cas"!
«Immagino già la trama: pum, pum ammazza il cattivo! Voglio una bella seratina romantica.»
«D'accordo, scegli tu il film.» C'era il rischio di sbagliare DVD e di sceglierne uno in cui i protagonisti si mangiavano un bel quarto di bue e poi non doveva essere pessimista: c'erano un sacco di film romantici che erano anche divertenti: Con-Air, Speed, Indiana Jones... "Peccato però..."
Ciò che gli piaceva di più di Batman e che, ai suoi occhi, lo rendeva superiore a Superman e Spider-Man era che era un uomo perfettamente normale che usava la sua intelligenza (e tanti bat-accessori) per combattere i cattivi.
«Troppo facile essere super eroi quando si hanno i super poteri» aveva detto spesso a Sam quando erano adolescenti.
Ma Lisa aveva detto "no" al suo super eroe preferito e aveva noleggiato una storia strappalacrime la cui trama poteva riassumersi così: «Mamma, booh, booh!» «Oh tesoro! booh, booh, booh!»
Erano arrivati al punto in cui la protagonista, malata di diabete, muore, perché si era incaponita ad avere un figlio.
«Oh Dean! Non è una cosa triste?»
"No, è una cosa stupida!" pensò irritato. "Lo sapeva che non doveva avere figli!"
In quel momento squillò il cellulare.
"Salvato dal gong!" si sciolse dall'abbraccio di Lisa si alzò per rispondere.
Sentì una vocetta garrula sparargli nelle orecchie: «Uelà Dean-o! Che si dice nel Kansas?»
"Gabriel?" «Che nessun posto è come casa!»
Lo sentì ridacchiare.
«Chi è?» domandò Lisa ancora seduta sul divano.
«È... è Sammy...»
«Salutamelo» disse soffiandosi il naso.
«Lisa ti saluta» disse Dean a disagio.
«A parte che ha salutato Sammy e non me, prima o poi dovrai dirle della mia esistenza, non ho alcuna intenzione di entrare nel programma protezione testimoni.»
«Hai chiamato per un motivo particolare o volevi solo sapere se ero preparato sul "Mago di Oz?"»
«Che c'è? Non posso telefonare al mio cognatino per un saluto, tuo o della tua ragazza?»
«Al momento sono occupato» disse Dean, sperando che quel mattacchione capisse l'antifona.
«E anche piacevolmente a quanto pare. Arrivo subito al dunque: il 4 settembre sarà il mio genetliaco e mi farebbe piacere se venissi. Estenderei l'invito anche a vostro padre ma ho avuto l'impressione che l'ultima volta non si sia divertito molto.»
«Mi piacerebbe molto ma non credo che posso...» "Genetliaco? Ma 'sti Novak hanno ingoiato un vocabolario?"
«Sammy ne sarebbe felice... Dimenticavo: sono io Sammy! Ti prego, fratellone, vieni al compleanno di Gabe, ti prego, ti prego, ti prego!»
«Devo andare, ciao.» E riappese.
«Che voleva?»
«Niente, invitarmi a casa sua ma... ho del lavoro arretrato in officina.»
«Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Non è il film più commuovente che tu abbia mai visto?» chiese indicando lo schermo?
«Infatti sto piangendo dentro...»


Tu, la cosa più importanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora