Capitolo 13: Doppie facce!

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-Buongiorno dormigliona! Sai noi siamo a tavola pronti per mangiare, vuoi alzarti?-

-Ehy mamma, sempre di ottimo umore eh!-

-Non rispondere, vieni o no?-

-Sì sì ora mi alzo, voi iniziate pure a mangiare- mamma esce di stanza e io serro gli occhi per cercare di riaddormentarmi, ma per quanto io sia stanca non riesco.

Mi vesto e vado in cucina

-Come ti senti hai due occhiaia impressionanti?- dice papà

-Avrei preferito dormire altri due giorni- dico sbadigliando

-Peccato - sorride diabolicamente mamma. Ora capisco da chi ha preso Sara.

-Hey vorreste venire a casa mia per vedere un film?- scrive Savino sul gruppo di classe

-Io ci sto- rispondo.

Non tutti della classe possono venire e, purtroppo, altri rimediano

-Posso portare un mio amico?- Saul

-Allora io posso portare Federica?- Rossella

-Ma sei scema?- dice Saul

-Se tu puoi portare i tuoi amici anche io i miei-

-Sì, ma non la mia ex-

-Portate chi volete ma smettetela di litigare- gli interrompe Savino

-Va bene, ma sappiate che se attacca io rispondo a dovere- avvisa Saul, faccio un sospiro e in chat privata mi arriva un messaggi

-Ho chiesto a Savino se può venire anche Gio, ha detto sì-

-Andiamo insieme?-

-Sì, ma non fare ritardo, fatti trovare a orario sotto casa-

-Ciao genitori!- scendo le scale, sono vestita con jeans strappati, o forse è meglio dire strappi con jeans, maglia nera e superstar.

Mi dirigo verso le mie amiche.

-Sono in orario visto!- faccio la linguaccia

Gio da persona matura mi risponde con un calcio e mi fa osservare che non sono in orario

-dettagli-

-odio quando rispondi così- dice Gio

-Avete preso gli orecchini?- chiede Ale

-sì- rispondiamo

Arrivate suoniamo il campanello, ad aprirci è la mamma del nostro amico che ci indica dove sono gli altri.

-Ciaoo!- salutiamo

Sono tutti sdraiati comodamente sui cuscini rossi, i divani marroncini e le coperte calde ad aspettare il nostro arrivo.

-Finalmente!- dicono, guardo l'orologio 17:12

-Dettagli- rispondo guardando Giorgia che infastidita

-Mi volto a parlare con la madre di Savino che mi chiede se voglio appoggiare il giubbino sulla sedie e poi mi accorgo che le mie amiche si sono già posizionate sul divano.

Mi infilo nel buco che mi hanno lasciato e inizia il film.

Dopo cinque minuti, mi sento osservata, mi volto e noto che al mio fianco c'è l'amico di Saul e, sbadata come sono, mi accorgo solo dopo tre ore che lo fisso, che si tratta di Giovanni.

-Ah, ciao, non ti avevo riconosciuta!- dice con la faccia da angelo

Io faccio un sorriso falso

-Sono due ore che mi fissi, non mi avevi proprio riconosciuta, mha...- sussurro senza farmi sentire, poi mi accovaccio vicino Ale e mi concentro sul film.

Alla fine del film arrivano le pizze che avevamo ordinato.

-Ciao- Sospira Federica e siede vicino a me

-Hey!- mi lecco le dita piene di pomodoro

-La seconda volta che mangiamo la pizza insieme- ridiamo

-Suona strano- dico io

-Federica cara, mi sembrava di aver starnutito un po' troppo?- dice Giovanni che, improvvisamente, mi sta antipaticamente antipatico

-Perché?- mi faccio scappare io

-Sono allergico al pelo di cane- Saul ride e aggiunge –Io ho grattato in continuazione il braccio, allergia ai topi- gli occhi di Federica diventano lucidi

-Forse l'hai scambiata per lo specchio di casa tua – intervengo

-nonò non mi sbaglio- lui diventa rosso

-Aspetta, aspetta- mi alzo vado vicino e faccio per annusarlo –Sì ti sbagli, hai confuso il tuo specchio- ed ecco la dimostrazione che le persone non sono così come ce le immaginiamo e che i pregiudizi e le prime impressioni non dimostrano la persona che si nasconde in ognuno di noi. E questo sia nel bene che nel male.

-Ah guarda forse sei...- cerca di dire qualcosa il biondo, ma io gli indico la finestra

-Che stai indicando?- mi chiede

-La vastità di quello che me ne frega del tuo parere, e comunque sì, sono allergica alle battute di merda e se ti dispiace non farne altre te ne sarei grata - mi volto e vado a ingozzarmi di patatine, per sfogare tutta la rabbia che scorre nelle mie vene.

E mentre cerco di ingoiare tutte le patatine più gusto che mi sono infilata in bocca, Federica si avvicina a me.

-Ho chiesto a mia madre se puoi venire a casa mia a dormire, per ricambiare...- si ferma e poi –e perché ho bisogno qualcuno con cui confidarmi- io rimango a bocca aperta, poi scuoto la testa e le dico di sì. Poi mi viene spontaneo abbracciarla.

-Ci stai tradendo per caso?-

-Ma che...- mi allontano dal tavolo e da Fede

-Gli orecchini genia- dice Gio

-Dove siete?- chiedo

-In bagno, sbrigati vieni- dice Gio

-Che fate chiuse in bagno?- domando loro

-Stanotte devi chiedere di Saul, di quel ragazzo del parco e di Giovanni. Poi ci spettegoli tutto- annunciano velocemente

-Va bene- usciamo dal bagno e ci dirigiamo verso gli altri

-Allora, allora, Savino che bella casa...- Giovanni e Saul ridono -...molto calda e accogliente- finisce la frase Saul, non capisco il motivo delle loro risate

-Perché ridi?- chiedo, oggi sono in vena di litigare

-Perché non ti fai i fatti tuoi?- risponde e fa un passo avanti

-Sai che non si risponde a una domanda con un'altra?- fa un altro passo verso di me e poi mi bacia, i due secondi più disgustosi della mia vita.

-Scusa!- faccio un sorriso ebete

-Per cosa?- chiede più ebete di me, poi gli tiro uno schiaffo, il più forte che io abbia mai dato.

-Lo so che ti è piaciuto!-

L'adrenalina inizia a salire, stringo i pugni tanto da creare dei solchi con le unghie nelle mie mani. Ci sono due opzioni o lo picchio a sangue o lo stendo in un'altra maniera, con le parole. Opto per entrambe.

-Senti, forse non hai capito una cosa- inizio a camminare verso di lui inferocita, facendolo indietreggiare –cancella quel sorrisetto perché un altro schiaffo non te lo toglie nessuno-lo spingo–per avermi baciata, per Federica e perché mi stai sui nervi, puoi togliere il disturbo, hai già rovinato la serata- indico la porta. Lui se ne va a casa con quattro belle manate sulle guance e io torno a casa verde di rabbia.

Ragazza non tumblr (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora