capitolo 5

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Il giorno seguente mi diressi a scuola, come se nulla fosse accaduto, mi aggiravo tra i miei compagni con un passo incerto, non ero a mio agio nascondendo chi ero, il mio passato.

"Signorina Shepard, può venire nel mio ufficio? " mi disse il preside. Mi salì il panico, cominciai a sudare pensando che avesse scoperto tutto. Ero davvero terrorizzata. Il tragitto fino al suo ufficio fu silenzioso, osservavo dal basso quell'omone dalla carnagione scura, di mezza età, dall'aria severa, sicura e predominante che di li a poco mi avrebbe detto qualcosa, sapendo che mi avrebbe tenuta nel suo ufficio alla lavanda per più di mezz'ora.

Osservai la sua mano gigantesca afferrare la maniglia color ocra del suo ufficio, per poi portarla verso il basso e spalancando la porta bianca, facendomi un segno educato di entrare.

"Cosa desidera signor preside? "
Dissi leggermente timorosa
"Dato che è l'alunna modello di questo istituto da più di cinque anni, e dato che questo è l'ultimo non può partecipare, quindi vorrei che fossi il giudice di gara, seguendo i tuoi compagni in tutte le competizioni, atletica, matematica, chimica, antologia e letteratura. "
Feci un sospiro di sollievo, pensavo che il mio segreto fosse stato divulgato ormai a tutta la scuola.

"Certo, mi farebbe piacere partecipare"

Più tardi a mensa mi riunii con i miei amici: Grace, Lydia, Simon e Alexander.

"Allora, come è andata ieri? "
Chiese emozionatissimo Simon, non feci in tempo a rispondere però, perché Grace mi precedette dicendo

"È stata grande, il coach gli ha dato la coppa delle internazionali di dieci anni fa, poi allenandosi è stata fenomenale, il figlio del suo ex allenatore, Fall, la sfidò dicendo che le sue cosce sono troppo grosse e di mettersi a dieta, e lei ha detto |vediamo se queste cosce grosse sono in grado di batterti!| hanno lottato e lo ha messo KO, poi Fall continuò a sfotterla per i riflessi e tirò un gancio sinistro, ma Summer lo ha schivato ha fatto roba e lo ha scaraventato a terra!"

Disse tutto d'un fiato cosí per sdrammatizzare ironicamente dissi "è andata bene" facendo scoppiare a ridere Simon e Alexander

"Quando pensi di affrontare Jackson?" mi chiese Lydia curiosa, ma con uno sguardo disperato e dolorante.
"Il più presto possibile, non sono ancora pronta però datemi ancora due giorni di allenamento e vedrete, non farà più male a nessuno"
Dissi per rassicurarla.

"Sicura che non sarai tu a far del male a lui? " mi disse Alexander. Mi si spezzò il cuore sentendo quelle parole.

"Come fai a saperlo? " era ovvio che ormai lo sapesse, glielo si leggeva dallo sguardo

"Ho fatto un giro su YouTube ieri, digitando il tuo nome è stato il primo video che è comparso. L'hai davvero fatta fuori? "
Mi ribollí il sangue al solo udire quella domanda. Avevo voglia di alzarmi e urlargli in faccia che si era vero, ma che non lo feci a posta. Ma poi avrei attirato l'attenzione su di me.
Guardai Simon e Grace, mi fissavano sconcertati dalle parole di Alexander.
Feci un respiro profondo

"Si, ma è stato un incidente, i medici hanno rilevato un medicinale contenente una sostanza che aumenta la stanchezza e la vulnerabilità,non è stata colpa mia, è vero ho avuto problemi di controllo del mio sistema nervoso,della mia forza, ma ora sto bene, non ucciderò Jackson lo giuro. "

Detto ciò che dovevo dire mi alzai dal tavolo e mi diressi al mio armadietto, raccattai le mie cose, uscii in cortile, presi le chiavi della moto e sfrecciai via. Non mi importava un bel niente della scuola in quel momento, dovevo sfogarmi. Non era vero il fatto del medicinale, fu solo colpa mia, esagerai con gli attacchi in volto e sulla bocca dello stomaco.

"FALL! " Urlai infuriata e disperata
"DOV'É FALL! "Urlai di nuovo buttandomi a terra piangendo.

Due braccia mi presero da dietro mi girarono e mi fecero stendere a terra, tutto a un tratto, non capii nulla.
"Summer, tutto OK?"
"No, non è OK! Continuano a rinfacciarmi il fatto delle internazionali, dicendomi se davvero ho ucciso una bambina strappandola ai genitori, mi sento totalmente in colpa, è tutta colpa mia! " dissi tra vari singhiozzi buttandomi tra le braccia di Fall. Mi accarezzò la schiena e mi disse:
"Ma non è morta Julia, ha avuto un arresto cardiaco e basta. Tu andasti al funerale del suo cane Summer, non te lo vollero dire perché per i tuoi genitori, tuo padre in realtà, pensava che la boxe non faceva per te. Julia è viva, l'anno scorso ha fatto un'incidente d'auto e ne è rimasta paralizzata alle gambe. Ma sta bene. "

Lo guardai stranita e furiosa, ma ero felice, perché quegli occhi color nocciola non mi hanno mentito, continuai a fissarlo beata tra le sue braccia, avvolgendo poi le mie braccia al suo collo. Poi realizzai ciò che mi aveva detto, mi sentii stupida e indifesa

"QUELLA DEFICENTE È VIVA?! "

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