Amarsi e perdersi ||BENJAMIN MASCOLO|| ~ Mature content

CAPITOLO 132

"LO SO CHE È MORTO. NON C'È BISOGNO CHE TUTTI ME LO RICORDIATE PERCHÉ L'HO VISTO CON I MIEI OCCHI" gli urlo contro con tutta la rabbia che sento in corpo. La paura ormai è passata in secondo piano. "E DOVETE SMETTERLA DI INSULTARLO PERCHÉ LUI NON C'È PIÙ E NON VI STA DANDO NESSUN FASTIDIO." detto questo gli tiro un altro schiaffo in piena faccia, più forte del primo che mi fa sentire un attimo meglio. Già, un attimo perché quello dopo Fabrizio mi spinge così forte che finisco per terra facendomi male anche alla schiena per il colpo col pavimento sotto di me.

Me lo ritrovo su di me a cavalcioni che mi blocca le gambe per non permettermi di scappare via un'altra volta. In un gesto veloce mi strappa la maglietta della penguin rossa con stampato su un pinguino che mi aveva regalato Benjamin, una di quelle che non gli ho restituito. Cerco di coprirmi come meglio posso con le mani mentre lui lancia la mia maglietta da qualche parte della mia camera. Mi blocca entrambe le mani sulla mia testa prima di fiondarsi a baciarmi il collo avidamente e toccandomi ovunque con la mano libera. Mi dimeno inutilmente urlando nella speranza che qualcuno mi senta e chiami i miei fratelli o direttamente la polizia. Questo porco si sta strusciando addosso. Che schifo! Le sue mani mi fanno venire il voltastomaco perché non sono le mani del mio ragazzo che mi toccano come se fossi la cosa più preziosa di questo mondo. Ragazzo? Non hai più un ragazzo. Mi ricorda il mio fottuto subconscio e questo non fa altro che far scendere altre lacrime sulle mie guance. Quando lavora con la mano cercando di sbottonarmi i pantaloni, visto che continuo a dimenarmi come una matta, sento la voce di mio fratello Giuseppe preoccupatissima che mi chiama dal salotto.

"Ti farò ricordare di me" dice Fabrizio dandomi un morso sul collo e all'improvviso sento un dolore pazzesco sulla spalla sinistra, vicino al tatuaggio che avevo fatto con Lorenzo, mentre riesce ad abbassarmi i pantaloni velocemente. Prima che possa farmi qualsiasi cosa vedo Fabio e Giuseppe togliermi di dosso quel verme e riesco a vedere una scia di sangue scorrermi dalla spalla. Mi affretto a pulirmi per quanto possibile solo perché ho bisogno di sapere che non si è rovinato il tatuaggio. È molto importante per me, l'ho fatto con Lorenzo che è la persona più importante della mia vita, ed è l'unica cosa che mi ricorda lui. Fortunatamente per un millimetro non l'ha toccato e dunque è ancora intatto.

"Stai bene?" mi chiede Davide aiutandomi ad alzarmi da terra. Annuisco asciugandomi le lacrime dal viso e mi siedo sul letto prendendomi la testa tra le mani.

"Lo ammazzo con le mie mani quel bastardo" sibila Giuseppe passandomi una maglietta che avrà preso dall'armadio.

"Se n'è andato?" gli chiedo prendendo la maglia dalle sue mani.

"Si cazzo. E giuro che avrei voluto ucciderlo, se solo non fosse scappato" mi dice mio fratello stringendo i pugni mentre Davide si siede accanto a me sul mio letto. "Che ti ha fatto?" sgrana gli occhi improvvisamente guardando la mia spalla e faccio spallucce. Non ho capito neanch'io come ha fatto a tagliarmi.

"Avrà usato un vetro delle cornici" dice Davide indicandone uno con del sangue sopra. Il mio sangue. "Posso medicarti io se me lo permetti senza andare in ospedale" aggiunge guardandomi negli occhi e annuisco perché mi fido di lui. Sua mamma lavora in ospedale, è una dottoressa e lui sta studiando per prendere la laurea in infermieristica. Poi non ho davvero nessuna intenzione di andare in ospedale perché dovrei spiegarlo ai miei ed è l'ultima cosa che voglio.

"La roba che ti serve è nel mobiletto in basso del bagno" gli dice mio fratello quando Davide si alza. Prende una salviettina da sopra il comodino e inizia a pulirmi la pancia sporca tamponando il taglio in silenzio.

"Dì qualcosa, ti prego" supplico mio fratello lasciando uscire altre lacrime dai miei occhi.

"Sto cercando di non pensarci perché altrimenti esco di casa e lo ammazzo con le mie mani se lo trovo" mi dice sbuffando nervosamente e stringendo il pugno con la mano libera. "Mi sento terribilmente in colpa. Se non ti avessi lasciata sola.." aggiunge ma prima che possa finire la frase lo blocco appoggiandomi con la fronte alla sua.