Capitolo 2

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Mi sveglio la mattina dopo con un terribile mal di testa, immancabile come sempre, ma più forte del solito, perché dopo aver sentito la conversazione di mia madre e mia zia, sono scoppiata in lacrime senza nemmeno accorgermene, e mi sono addormentata dopo quasi un'ora, con gli occhi rossi e gonfi, che bruciavano, di conseguenza il mal di testa me lo aspettavo.
Decido di alzarmi, perché non sopporto più di stare a letto a guardare il soffitto, e mi dirigo in cucina, dove trovo mio cugino con un dopo sbronza allucinante, che al mio "Buongiorno" risponde qualcosa di incomprensibile.
Scaldo una tazza di latte con il Nesquik, una fetta biscottata con la marmellata e mi preparo alla faticosa giornata che mi aspetta. Dato che non possiamo permetterci di restare qui troppo a lungo, abbiamo deciso che saremmo rimasti solo nel weekend, quindi oggi mi aspetta un altro viaggio di cinque ore a cui non sono psicologicamente pronta. D'altra parte non vedo l'ora di partire, tornare a casa e dormire in santa pace nel mio letto senza nessuna distrazione.
Il "Buongiorno" di mia madre mi risveglia dai miei pensieri, e decido di farle spazio per farla sedere in parte a me, e mi segno mentalmente che domani le dovrò parlare di ciò che ho sentito stanotte, per mettere le cose in chiaro.
Dei passi dietro di me attirano la mia attenzione, e appena vedo una lunga barba capisco che mio zio è arrivato assieme a mia zia e purtroppo anche assieme ai suoi sei odiosi cani, santo cielo sono davvero fastidio​si!
Finita la mia colazione vado a lavarmi, prepararmi e due ore dopo salutiamo tutti e partiamo per tornare a casa.
Metà del viaggio lo passo dormendo, l'altra metà ad ascoltare musica rock con mio zio, e a cantare con lui a squarciagola, come se non ci fosse un domani. Arrivata al cartello stradale con la scritta "Bergamo" decido di chiamare Federica, la mia migliore amica, ho voglia di vederla e di parlare un po' con lei di quello che è successo questa notte. Il telefono squilla, e dopo poco sento "Pronto?" "Ciao Fede? Sei fuori per caso? Se ti va possiamo vederci, ho voglia di chiacchierare un po' " "Certo" risponde lei "Chiamami quando sei vicina al Chiosco, così ti raggiungo lì e beviamo qualcosa, un bacio."
Dopo dieci minuti le faccio uno squillo per farle capire che sono dove mi ha detto, e dopo una manciata di minuti me la ritrovo davanti col suo solito sorriso a 32 denti che non so come faccia ad avere sempre. La conosco da otto anni, è cresciuta ed è cambiata, ma il sorriso è sempre lo stesso, rassicurante e contagioso. "Ciao bambolina! Allora com'è stato il weekend senza di me?"
"Non dirmi nulla, una vera noia, non ho fatto altro che deprimermi, guardare film e mangiare gelato, sono stanca di starmene sola, ho bisogno di un ragazzo!" dice quasi piagnucolando. "Ma fammi il favore! Si sta così bene single!" rispondo io. "Il fatto che tu stia bene sola come una zitella, non implica che debba essere così anche per me! Io mi sento tanto solaaa! Piuttosto, come sta quel figo di tuo cugino? Mamma mia, è uno schianto!" sospira lei, sognante. "Sta bene, stamattina era in dopo sbronza, ma gli passerà. Andiamo al Chiosco? Ho voglia di bere qualcosa"

Dopo dieci minuti arriviamo al nostro solito locale, che però ha qualcosa di diverso, pare allestito per una festa di compleanno, infatti appena fuori dall'ingresso c'è un enorme striscione con la scritta "Auguri idiota, +19". Entrando nel locale noto un gruppetto di ragazzi completamente ubriachi, che non fanno altro che urlare, cantare e biascicare parole senza senso.
Uno di loro mi si avvicina e mi dice "Tu sei la Bellini giusto? Ho sentito parlare di te, sai? Dicono che hai un culo da sballo! Perché non mi fai dare un'occhiata.." non gli lascio nemmeno il tempo di terminare la frase, gli mollo un pugno sull'occhio e me ne esco dal locale come una furia, talmente arrabbiata che mi verrebbe voglia di tirargliene altri cento, peccato che in men che non si dica la mia mano inizia a gonfiarsi e a diventare viola. Decido di accendermi una sigaretta, e alla terza boccata sento dei passi dietro di me, mi volto e vedo Federica che sta venendo nella mia direzione accompagnata da un ragazzo castano che non avevo notato prima, credo sia l'unico che non ha bevuto e sembra ragionevole. "Ehi senti" dice "Mi dispiace per quell'idiota, è il suo compleanno, ha bevuto ed è completamente sbronzo, mi scuso io per lui, dato che non è nelle condizioni di fare un discorso sensato, sono mortificato. Ancora scusa e buona serata, ci vediamo in giro."
E se ne va, lasciandomi sola con Federica a riflettere su quelle parole.

Buonasera! Ho deciso di provare a portare avanti questa storia, sperando che qualcuno la legga e apprezzi ciò che scrivo. Scrivete nei commenti cosa ne pensate, sarò lieta di accettare consigli, pareri e critiche costruttive!
Un bacione 😘

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