10. No Lie

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- Io. Lo. Castro. - annunciò Kayla marciando nella direzione dei ragazzi che stavano provando. La mia migliore amica non aveva fatto altro che rompermi tutto il tempo il giorno precedente e per la maggior parte del viaggio verso Zurigo. Alla fine avevo ceduto raccontandole cosa era successo o meglio ciò che non era successo tra me ed Ashton.

La fermai prima che potesse fare più danni di quelli che avesse in mente. - Lascia perdere Kay. Conosco Ashton e so che quando qualcuno cerca di cavargli la verità di bocca non ci riesce e succede che ci si mette più tempo a scoprirla. - sospirai.

La rossa incrociò le braccia al petto e mi scrutò bene. - Qui c'è qualcosa che seriamente non va, Christine! - sbottò gesticolando animatamente. - Un ragazzo che non parla di queste cose ha principalmente due problemi. - fece mostrandomi l'indice ed il medio alzati. - O ha dei problemini là sotto, il che è molto grave per un tipo di vent'anni. Oppure ti sta tradendo e il gioiellino tra le gambe non funziona a causa dei suoi sensi di colpa. -

Rimasi col fiato sospeso alla seconda opzione. Ashton non mi avrebbe mai tradito. Ne ero sicura. Perlomeno al 99, 99%. - Smettila, Kay. - replicai corrucciata. - Il suo gioiellino funzionava benissimo. - aggiunsi a bassa voce. I suoi jeans certo non nascondevano tutto.

- Hai presente che il loro pene ha un cervello a sé stante, vero? Quindi il senso di colpa non controlla per forza il loro aggeggio, ma il cervello comanda tutto il resto del corpo. -

Non riuscivo davvero a concepire quella seconda scelta. - Non ho più voglia di parlare di questo ora, Kayla. Cambiamo argomento. - chiusi il discorso. Ci avvicinammo ai ragazzi seduti nell'unica zona d'ombra dell'autogrill. Sembravano abbastanza riposati nonostante le poche ore di dormita sul tourbus.

- Ci facciamo una partita appena arrivati? - chiese Louis seduto in modo scomposto a terra accanto ad Ashton.

- Io sto con Niall. - disse di getto Luke.

- Louis. - fece Calum.

- Possiamo aggregarci anche noi? - si intromise Kayla. Le lanciai un'occhiataccia. Non ero quella che si definiva una ragazza sportiva. - Posso aggregarmi anch'io? - si corresse.

- Tu giochi a calcio? - le domandò sorpreso Harry.

- E che ci vuole a tirare un calcio ad un pallone? - ribatté lei. - Ho solo voglia di muovermi e non stare rinchiusa con una musona. - mi lanciò una frecciatina.

- Che succede, Micetta? - volle sapere Luke preoccupato.

- Niente di che, è solo la stanchezza del jet-lag. - risposi con un sorriso stiracchiato.

- Io non gioco. - disse Michael attirando l'attenzione di tutti. - Lascio il posto a Kayla. - aggiunse con uno sbadiglio. Guardai Mikey più attentamente. Aveva delle borse scure sotto gli occhi. Non doveva aver chiuso occhio la notte precedente.

- È ora di andare! - urlò Edward.

***

- Come va con Rachel? - disturbai Michael seduto in disparte sulla sua cuccetta. Io mi sedetti sul bordo di quella di Ashton, proprio davanti alla sua.

- Bene. - fece lui semplicemente. Rimasi qualche momento ad aspettare che ampliasse la sua risposta, ma restò in silenzio.

- Esattamente che ne hai fatto del Michael Clifford che mi ha scambiata per un alieno qualche mese fa? - ruppi il silenzio con del puro sarcasmo. Il ragazzo di fronte a me finalmente mi degnò di uno sguardo.

- È diventato un vampiro! - replicò con voce roca artigliando le mani verso di me. Ridacchiai leggermente meno preoccupata di quando mi ero seduta. - Ovviamente molto più figo di Edward Cullen. - aggiunse. - O della mozzarella irlandese che si crede Edward Cullen. -

69 Things That You Love About Me || Ashton Irwin #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora