Era sempre stata una ragazza che provava rancore verso chi l'abbandonava. Un passo falso con lei ed eri completamente fuori. E quel lontano giorno di settembre la piccola e dolce Sophi era sparita, dando spazio ad un'altra persona in sé.
Lui l'avev...
-Svegliati, principessina del cazzo- sputò una voce maschile, scuotendola bruscamente.
Lei aprì gli occhi e fece un piccolo sbadiglio, portando la mano davanti alle labbra. Guardò il ragazzo attentamente e lo riconobbe come un certo Dean, avendo sentito quel nome più volte.
-Le mani- disse Sophia in modo scorbutico.
-Cosa?- chiese l'altro.
-Le mani da dosso- rispose.
-Toglile- finì la ragazza, sorridendo falsamente.
...
-La porterete esattamente qui- disse Justin indicando con l'indice il luogo cerchiato sulla mappa.
-A Detroit- specificò.
-A quest'indirizzo che vi ho scritto c'è la villa di McDaniel, dove starà lei e dove starete anche voi- spiegò ancora.
-Appena arrivate lì andate nel migliore dei negozi e compratele tutto ciò che vuole, che sia trucco, abbigliamento o borse- sembrò aver finito di parlare, ma invece continuò.
-Ah- indugiò per un attimo. -Sfioratela con un dito e siete morti- sorrise amaramente. -Sono stato chiaro?- chiese infine.
-Chiarissimo- risposero Dean e Jack.
-Io vado di sopra, voi potete partire- concluse, per poi andar via.
I tre allora partirono. Partirono mentre Justin, nascosto dietro una tenda, la guardava andarsene. Fece un piccolo sorriso quando notò la sua antipatia verso i due ragazzi.
Certe cose non cambiano mai.
Ricordava la sua antipatia di quando erano fidanzati. Un'antipatia che lui definiva dolce, però. Ricordava la sua dolcezza rivolta solo ed esclusivamente a lui. La dolcezza nei suoi baci, nelle sue carezze. Quella dolcezza che non sentiva da un po'.
Quella dolcezza che non avrebbe mai sentito, se non fosse stata lei.
...
Arrivarono a Detroit quando erano le tre e mezza di pomeriggio e -come aveva ordinato Justin- si fermarono subito ad uno dei migliori negozi che c'erano lì. Era un negozio di tre piani, che aveva sia prodotti di profumeria sia quelli di abbigliamento.
-Perché ci siamo fermati qui?- chiese lei annoiata e gettando gli occhi in alto.
Dean spense il motore e si voltò verso i sediolini di dietro, dov'era la ragazza.
-Vieni con noi- le disse.
Uscì dalla macchina con il suo amico ed attesero che lei facesse lo stesso. Una volta che anche lei uscì, entrarono in quell'atelier.
-Qui è il reparto abbigliamento, sopra c'è la profumeria e sopra ancora c'è il reparto delle borse- spiegò Jack.
-Prendi ciò che vuoi, pagheremo noi- dissero, questa volta con un tono leggermente più gentile rispetto al loro modo abituale di parlarle.
Lei fece un sorriso sornione.
-Chiunque sia il vostro capo, ditegli da parte mia che lo amo- disse, per poi mandare ai due un bacio volante ed allontanarsi fra i vari stand di Gucci, Louis Vuitton, Alexander McQueen e marchi di questo tipo.
I due ragazzi risero sonoramente, pensando che quella ragazza non era poi così male.
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