Quei maledetti occhi hanno stravolto la mia vita

1. L'arrivo di Stephanie

Era una fredda giornata di ottobre, quando i signori Miller stavano facendo colazione nella loro casa in California. La signora July Miller preparava sempre la colazione a tutta la famiglia, a suo marito Mark, a suo figlio Mike, ma da circa due anni non più a sua figlia Stephanie che si era trasferita a Londra per motivi di studio. La signora Miller portava sempre i suoi lunghi capelli biondi raccolti da una molletta rossa, dal viso dolce e sempre disponibile. Il signor Miller, invece, aveva l'abitudine di portare ogni giorno una cravatta diversa, voleva sperimentarle un po' tutte. E si lasciava crescere la barba molto spesso per coprire un po' quel viso un po' cavallino.
Nel frattempo scende Mike, il loro secondogenito, dall'aria insonnolita e con i suoi lunghi capelli un po' brizzolati. -"Buongiorno Mamma, buongiorno papà"
-Buongiorno figliolo, dormito bene? Sbrigati a mangiare che si raffredda il toast caro"- chiese insistentemente la madre.
Tutta la famiglia era riunita attorno al tavolo, parlando dei loro programmi per la giornata, quando a un tratto la signora Miller deve fare un annuncio.
-"Martedì torna Stephanie, mi ha chiamata ieri sera dicendomi che non vede l'ora di riabbracciarci tutti"-
-Ma è fantastico tesoro! La nostra figlioletta torna da noi!- disse ansimante il signor Mark.
Mike si limitò a sorridere dal momento che nonostante gli mancasse la sorella, si ricordò che avrebbe diviso la stanza con sua sorella, come avevano fatto prima che partisse. E questo non lo rendeva granché felice, si sentiva meglio ad avere una stanza tutta sua e ad avere tutte le attenzioni dei genitori solo per lui. Mike e Stephanie si passano ben 4 anni, Mike ne aveva appena compiuto 16 , e Stephanie ne ha 20.
Arrivò io tanto atteso Martedì, tutta la famiglia si preparava per accogliere a braccia aperte Stephanie.
Ma quando la videro arrivare, si accorsero che non era sola. Bensì con un ragazzo.