fourteen.

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**Margot's Pov**

Uscendo dall'ascensore dedicai un'ultima occhiata a Niall come per salutarlo e lui fece lo stesso, poi, mi diressi verso la porta d'ingresso del mio attico.
Girai lentamente la chiavi nella toppa e nel momento stesso in cui aprii la porta, mi girai verso il biondo il quale era già voltato a guardarmi e lo osservai come a chiedergli aiuto, lui capendo il mio richiamo mi regalò un piccolo sorriso sincero che, io ricambiai.
Era raro che Niall ti sorridesse in quel modo, come penso abbiate già potuto constatare il biondo sorrideva raramente, e quando lo faceva, la curva del suo viso era sempre ricca di una punta di malizia o sarcasmo.
Inutile dire che quel sorriso mi tranquillizzò completamente, per cui lo ringraziai mentalmente mentre entravo nell'attico.
"Ehi amore!" Salutò Andrea, mentre io chiusi la porta.
"Ehi." Dissi seria guardandolo, ero ormai abituata al suo comportamento incoerente.
"Woah, cos'è quella faccia?" Chiese preoccupato.
"Mi stai prendendo in giro o cosa?" Chiesi sinceramente, guardandolo negli occhi e improvvisamente capii il senso di enorme fastidio che provava Gigi ogni qual volta gli nominavo Andrea.
"No, perché mai dovrei?" Chiese improvvisamente serio, capendo anche lui che l'aria tra di noi era tesa già da un po'.
"Non so, il fatto che contribuisci nel criticarmi assieme a mia madre e poi vieni a parlarmi in modo angelico non ti dice qualcosa?" Chiesi sarcastica, mentre il mio gatto andava a sedersi sul divano osservando la scena attentamente, persino lui bramava questo momento da anni.
"Io non contri-"
"Puoi per una volta evitare di negare l'evidenza e ammettere le tue colpe?" Chiesi rimanendo composta, nonostante, dentro stessi implodendo dalla rabbia.
"Vorresti forse insinuare che sono un vigliacco?" Disse lui guardandomi.
"Voglio solo insinuare che tu continui a contraddire e a criticarmi, quando, essendo il mio fidanzato dovresti almeno complimentarti con me quando faccio qualcosa di buono." Spiegai rimanendo sempre calma.
"Margot stai diventando insopportabile." Si lamentò premendosi le tempie.
"Anche tu." Dissi sincera e salii in camera a mettermi il pigiama.
Ero stanca di litigare con lui ed ero sempre più convinta del suo tradimento nei miei confronti, ma provai a vedere un barlume di speranza.

"Andrea." Chiamai, posando i gomiti sulla ringhiera delle scale guardandolo e lui rivolse lo sguardo a me.
"Sono stanca di litigare, possiamo trascorrere una serata tranquilla...come ai vecchi tempi?" Chiesi ora calma.
Mi sorrise sincero e annuì poi batté una mano sul divano invitandomi a sedermi accanto a lui e a posare la testa sulle sue gambe e così feci.
"Allora, cos'hai fatto in queste ultime settimane?" Chiesi provando a sorridergli.
"Uhm niente d'interessante se non deprimermi perché mi mancavi tu" mi baciò dolcemente e continuò:"e i tuoi baci" sorrisi sincera nelle sue labbra.
"Non eri andato ad Amsterdam?" Chiesi poi.
"Oh sì! Vuoi vedere le foto?" Chiese e io annuii, mi passò il telefono.
Vidi tranquillamente le foto mentre Andrea mi chiedeva di tanto in tanto a che foto mi trovassi.
Poi però, gli arrivò un messaggio:

Da:Jasmine
Ehi amore, mentre tu ti stai facendo due palle con quella, io ho trovato una nostra foto ;)
mi manchi tanto xoxo

In allegato un foto di Andrea che baciava tranquillamente la ragazza rossa, una foto di coppia insomma.
Sentii il mio cuore dilaniarsi.
"Andrea, mi stai tradendo?" Chiesi ora seria, speranzosa di una risposta veritiera.
"No! Perché?!" Mentì serio, mi alzai di scatto bloccando l'impulso di piangere.
"Il nome Jasmine ti dice qualcosa?" Chiesi calma e stupii me stessa l'avevo pronunciato con un tono gelido e impassibile.
Vidi Andrea irrigidirsi immediatamente sentendo il nome della rossa.
"Sai, ti è arrivato un messaggio, se vuoi te lo leggo." Dissi mentre Andrea mi guardava senza proferire parola:"amore mi manchi tanto! Ho ripescato una foto nostra, mentre tu ti fai due palle con quella" sputai schifata.
"Da quand'è che va avanti questa storia." Dissi serrando la mascella:"Rispondi!" Gli urlai notando il suo silenzio.
"Sei mesi." Sussurrò volgendo lo sguardo al pavimento.
"Tu mi fai schifo." Dissi seria e lo vidi spalancare gli occhi.
"Io ti amavo sai? Ti ho amato dal primo momento in cui ti vidi varcare la soglia dell'entrata di scuola e tu ridesti di me perché ero terribilmente brutta.
Ho pianto per te, non sai nemmeno quanto, e questo, è il motivo per cui Gigi ti odia, perché mi fai soffrire.
Senza alcun ritegno.
Pensi solo a te e per una volta che ti chiedo di accettare una decisione che potrebbe cambiarmi la vita nel migliore dei modi, tu sei già pronto a criticarla e anche tradirmi!
Sei proprio come i miei genitori, falsi e preoccupati per ciò che la gente pensa di loro." Gli urlai e lui rimase fermo ad ascoltare senza proferire parola.
"E pensare che ero anche disposta a riprovarci con uno come te! Sono proprio un'idiota, non credi?"
"Ora." Dissi seria, lo presi per un braccio e lo trascinai sulla soglia d'ingresso.
"Esci da questa casa, visto che con una come me ti fai due palle" Dissi fermamente, asciugandomi velocemente una lacrima.
"Margot io-" esclamò incredulo.
"Esci da questa casa." Gli urlai, così mentre lui era fermo sullo zerbino di casa salii le scale presi la sua valigia e gli dissi guardandolo negli occhi:"Non farti mai più vedere." e gli buttai fuori di casa la valigia con tutto il cappotto e il telefono, che probabilmente si ruppe.
Poi, senza dire altro gli sbattei la porta in faccia e dopo che lo vidi uscire dal palazzo, scoppiai definitivamente a piangere.

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