Veri genitori

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Sono all'Inferno da poco più di una settimana e i giorni sembrano tutti uguali. Sveglia, colazione, allenamento, pranzo, lezioni di portamento, cena, letto. Mi capita di ricordare la mia vita passata. Le feste, l'alcol, il divertimento. Pensavo che l'Inferno fosse più divertente. Lucio mi ha più volte spiegato che l'Inferno prima non era così. Ogni sera c'era una festa diversa. Tutto è cambiato con l'arrivo della Regina Lilith. Lucifero, per dimostrarle il suo cambiamento, smise di organizzare feste varie. Ora quelle sono riservate solo a eventi importanti come compleanni o anniversari.
«A che pensi?» Chiede Lucio accarezzandomi la spalla nuda. Già, un altro cambiamento è il nostro rapporto. Siamo molto più intimi. Non a livelli sessuali, non siamo a quel punto. Dalla prima sera nella mia nuova camera siamo molto più vicini. Nel corso della settimana abbiamo dormito sempre insieme, in camera mia o in camera sua. Lucifero non sa nulla, Lilith inizia a sospettare qualcosa.
«A nulla di preoccupante. Pensavo a quanto sia cambiata la mia vita nelle ultime due settimane.» Gli rispondo e lascia un dolce bacio sul mio capo.
«Sai che prima o poi dovremmo dirlo, vero?»Chiede e annuisco affranta.
«Come la prenderanno secondo te?»
«Mia madre potrebbe anche organizzare il matrimonio per la prossima settimana. Mio padre non so come potrebbe reagire a questa notizia.»
«Spero solo che non si arrabbi.»
«Non penso che si arrabbierà. Sta cercando di farmi sposare da anni.» Afferma lui e rido annuendo ma mi blocco quando realizzo le sue parole. Ha davvero parlato di matrimonio? No, avrò sentito male. Meglio lasciar perdere l'argomento, almeno per ora. Qualcuno bussa alla porta e Lucio va ad aprire.
«Mio Principe, vi sono delle persone che attendono lei e la Principessa al Tempio di Rose.» Afferma una domestica e Lucio la ringrazia congedandola.
«Chi saranno?» Chiedo e lui fa spallucce. Mi alzo dal letto e indosso le scarpe.
«Andiamo?» Chiede porgendomi il braccio.
«Andiamo.» Affermo e lo afferro. Ci dirigiamo all'uscita dell'Inferno e poi al Tempio di Rose. Non riesco a immaginare chi sia per volerci vedere entrambi. Arrivati al Tempio troviamo anche Lucifero e Lilith.
«Hanno chiamato anche voi?» Chiedo incuriosita e Lilith annuisce.
«Se solo sapessi chi è stato lo strangolo con le mie mani.» Afferma Lucifero furioso.
«Caro fratello, penso che sia ora di mettere a freno la tua rabbia, non credi?» Afferma una voce e da dietro i cespugli escono due angeli: un maschio e una femmina. L'angelo ha i capelli biondi e gli occhi azzurri come il mare, identico alla donna al suo fianco. Sembrano quasi gemelli.
«Michele si può sapere perchè ci hai portato tutti qui?» Sbotta infastidito il demone e al nome dell'angelo sussulto. Michele. Mio padre.
«Pazienza fratello. Non sono qui per te, ma per lei.» Afferma e si volta verso di me. Sicuri che sia mio padre? Non gli somiglio per nulla. Insomma, i capelli neri e gli occhi ghiacciati da chi diavolo dovrei averli presi? Già, il diavolo. Mi volto verso Lucifero. Io e Lucio ci somigliamo tanto. Il che mi rende simile anche a Lucifero. Qualcosa non torna.
«Bambina mia guardati. Quanto sei cresciuta. Quando ti vidi per l'ultima volta eri solo un fagottino tra le mie braccia e ora sei davanti a me come una donna!» Afferma l'angelo accanto a lui.
«Lei è Eris.» Mi sussurra Lucio e lo ringrazio mentalmente perchè proprio non ricordavo il suo nome.
«Siete a conoscenza del fatto che mi dovete molte spiegazioni, vero?» Affermo dura e loro annuiscono un po' delusi dalla mia reazione. Non si aspettavano mica che sarei corsa da l'ora a braccia aperte?
«Risponderemo a qualunque domanda voi ci poniate.» Afferma Michele guardando noi quattro e turno.
«Iniziamo dal perchè mi avete abbandonata.» Conosco già il motivo, ma voglio che siano loro a dirmelo.
«Non potevi restare in Paradiso. Eri una demone ma allo stesso tempo eri troppo pericolosa per affidarti a Lucifero. Non come Abrael e Lily, loro due erano normali demoni. Ma tu avevi molto di più in te.» Afferma mia madre.
«Si ma ciò che nessuno riesce a spiegarsi è come da due angeli siano nati tre demoni. Michael è un angelo ad esempio. Perchè loro tre sono nati demoni?» Chiede Lucio curioso. Domanda interessante. Questo Walt non ce lo ha detto.
«Molti anni fa stringemmo un accordo con una strega. Non riuscimmo a mantenere la nostra parte d'accordo e lei ci maledì. Il frutto della prima gravidanza sarebbe nato della specie nemica alla nostra: un demone. Per nostra sfortuna quel singolo frutto si è trasformato in tre frutti. Tutti e tre siete nati demoni ma ciò che la strega non ci aveva detto è che la primogenita di quella gravidanza sarebbe stata potente quanto il Diavolo in persona, se non un po' in più. Siamo stati costretti a mandarti lontano da noi. Lontano dal Paradiso e lontano dall'Inferno. Abbiamo nascosto la tua esistenza a Lucifero con l'aiuto di Abrael e Lily. Inutile dire la soddisfazione del demone alla notizia della nascita di due figli demoni. La notizia fece scandalo in Paradiso. Nacque una rivolta che riuscimmo a malapena a contrastare ma eravamo felici perchè ti sapevamo lontana e al sicuro. Chiedemmo a Walt e Reina ti tenerti al sicuro da qualsiasi cosa, e soprattutto gli chiedemmo di non cambiare il tuo nome.» Spiega la Regina. Lilith. Mi hanno chiamata Lilith per un motivo. Al pronunciare dell'ultima frase sento Lucifero strozzarsi. Quanto mi dispiace che non mia morto.
«Tutto bene caro?» Sento chiedere dalla Regina.
«La leggenda.» Sussurro e Lucio si volta a guardarmi.
«Voi sapevate della leggenda.» Affermo guardandoli e Eris scuote il capo.
«Decisi io di chiamarti Lilith. Tuo padre mi raccontò della leggenda solo anni dopo la tua nascita. Quando tu non eri più con noi.»
«Mi avete allontanata da casa per non cedermi a Lucifero però mi avete chiamata Lilith. Mi avete posta su un piatto d'oro e glielo avete posto proprio sotto il naso.» Sbotto.
«Si ma è diverso. La tua mente non può essere plasmata dal Diavolo. Non ora che hai piena consapevolezza dei tuoi poteri, o quasi.» Afferma Michele.
«Quasi?» Chiede Lucio confuso.
«Le ali e le corna Lucio. Deve manifestare le ali e le corna.» Afferma il demone.
«Parli di queste ali?» Chiedo mostrandole a tutti. Lucifero mi guarda attonito.
«Da quanto?»
«Qualche giorno.» Rispondo con noncuranza.
«E perché non l'hai detto a nessuno?»
«Nessuno me l'ha chiesto.» Faccio spallucce.
«Non sapevo che io, Lucifero, Re dell'Inferno e Padre dei demoni, dovessi addirittura chiedere ad una ragazzina le novità sullo sviluppo delle sue capacità!» Sbotta irritato e decido di ignorarlo.
«Prima di continuare. C'è altro che dovrei sapere?» Chiede e a quel punto Lucio afferra la mia mano. Lilith e mia madre guardano le due mani unite con gli occhi sognanti, già perse in un mondo fatto di fiori e abiti da sposa. La stessa cosa non si può dire dei due padri che stanno guardando le due mani indecisi su cosa fare, se tagliarle oppure togliersi la vita.
«Mai darò mia figlia a quel demone!»
«Mi avete spinta voi da lui chiamandomi Lilith!»Sbotto e l'angelo tace.
«Guardiamo il lato positivo, ho un asso nella manica se un giorno vorrò invadervi.» Afferma Lucifero malizioso.
«Non ci conterei tanto. Non lascerò che tu invada il Paradiso e scateni una guerra in cielo e in terra.» Afffermo e lo sguardo del demone si indurisce.
«Ne riparleremo tra qualche anno.» Afferma e decido di far cadere l'argomento.
«Da quanto?» Chiede Lilith.
«Circa una settimana.» Afferma Lucio.
«Non ci posso credere.» Sussurra allibito Lucifero. Evidentemente questa notizia l'ha sconvolto. Poverino.
«Ho capito bene? La mia sorellina si sposa?» Afferma Michael uscendo dai cespugli e avvicinandosi a noi sorridente ma, appena vede la mia mano unita a quella di nostro cugino, il suo sorriso svanisce.
«Non posso crederci.» Sussurra e ci guarda con un'espressione a metà tra la delusione e la felicità.
«A quando il matrimonio?» Afferma mia madre eccitata e io e Lucio ci guardiamo impauriti.
«Quando anche il mio amato cugino avrò trovato la sua sposa. Sappiamo tutti che i matrimoni degli Eredi al Trono debbano festeggiarsi lo stesso giorno.» Risponde Lucio. Parla ancora di matrimonio. Spero solo che tutto questo non sia un sogno.
«Regina dell'Inferno quindi eh?» Afferma triste mio fratello e annuisco. A quanto pare il destino per me ha in programma questo.
«Allora ci si vede.» Afferma Michael e spicca il volo. Sembrava deluso anche se non voleva darlo a vedere. Forse si aspettava che tornassi in Paradiso a reclamare il mio posto come Principessa dei Cieli.
«Gli passerà.» Mi rassicura mia madre e le rivolgo un lieve sorriso. Spero davvero che abbia ragione.
«Allora noi adesso andiamo. Bambina mia ci rivedremo presto, su questo puoi sempre contarci. Adesso che ti abbiamo ritrovata, e adesso che sei più al sicuro che mai, non ti lasceremo più sola.» Afferma mia madre dando una rapida occhiata a Lucio prima di abbracciarmi. Si fida di Lucio. Mia madre si fida di lui. All'abbraccio si aggiunge anche mio padre e, seppur con difficoltà, ricambio il caldo saluto.
«Andiamo anche noi?» Chiede Lucio dopo che i due angeli hanno preso il volo. Mi volto verso di lui e annuisco. Ci incamminiamo dietro a Lucifero e Lilith e facciamo ritorno all'Inferno.
«Entrambi potete venire nel mio studio? Dobbiamo chiarire questa faccenda.» Afferma Lucifero e annuiamo. Seguiamo lui e la moglie verso lo studio e arrivati lì chiude a chiave la porta.
«Davvero pensate di sposarvi?» Chiede il demone e io guardo Lucio insicura su cosa rispondere. Non ne abbiamo mai discusso apertamente.
«Padre, ci conosciamo da cinque anni ormai. Entrambi conosciamo ogni segreto dell'altro, ci rispettiamo e, soprattutto, abbiamo dei sentimenti reciproci.»
«Ma siete cugini!» Esaspera il demone.
«E con ciò? Per quanto ci riguarda la mamma potrebbe essere tua sorella visto che è stata creata da tuo padre.» Afferma Lucio e il demone si raggela.
«Non ha tutti i torti caro, non essere così pesante.» Cerca di tranquillizzarlo Lilith ma il demone sembra ormai fuori di sé.
«Fuori di qui prima che faccia qualcosa di cui potrei pentirmi.» Sibilla e Lucio mi accompagna all'esterno dello studio.
«Passerà anche a lui.» Afferma facendo spallucce. Sapevamo che si sarebbe arrabbiato ma non pensavamo fino a questo punto. Annuisco triste e ci avviamo alla Sala da pranzo. Tra poco saremo tutti seduti a tavola pronti a urlarci in faccia se solo necessario. Sono qui da poco ma non ho mai visto Lucifero così furioso. Certo non ci aspettavamo i salti di gioia ma nemmeno una reazione talmente esagerata.

Siamo tutti seduti al tavolo nella Sala da pranzo. Nessuno parla. Tutti percepiscono la tensione nell'aria ma nessuno immagina a che cosa sia dovuta tale tensione.
«Davvero vuoi toglierci la parola padre? Sei serio?» Aferma Lucio stizzito. Lilith gli fa cenno di stare tranquillo ma ormai è partito e nulla lo farò tornare indietro. Lucifero non risponde e continua il suo pranzo senza badare alla furia del figlio. Come fa ad essere così? Sento la rabbia di Lucio crescere come se fosse la mia e gli prendo la mano.
«Non vale la pena dare spettacolo qui.» Gli sussurro e lui cerca di calmarsi. Mi volto verso Lilith e vedo che mi sorride riconoscente. Solo lei può sapere la reazione di suo marito a un tale affronto e io non voglio nemmeno immaginarlo. Sarà anche il figlio ma Lucifero non si ferma davanti a nulla. La sua fama deriva proprio dal suo essere spietato e senza rimpianti. Non so come faccia ad essere così anche con la propria famiglia. Minacciare, torturare. Non oso nemmeno immaginare a cosa abbia passato Lucio durante la sua infanzia. Con un padre così non deve essere stato facile soprattutto a causa della sua metà umana. Se penso a cosa il padre possa avergli potuto fare per seppellire quella parte di lui mi si stringe il cuore. Povero Lucio. Ha avuto molti problemi con suo padre e ne ha ancora. Sono entrambi troppo orgogliosi per ammettere i propri sbagli e ciò è dannoso per il loro rapporto. Se continueranno così non andranno molto lontano. Lilith cerca di rompere il ghiaccio ma riceve solo un'occhiataccia dal marito e il silenzio del figlio. Non c'è nulla da fare. La guerra tra padre e figlio è appena iniziata e nessuno sa quando avrà fine.

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