Jimin aprì la porta del suo appartamento tremante e infreddolito. L'abitacolo era avvolto dall'oscurità, a parte i lampi del temporale che provenivano da un'ampia finestra nel salotto.
Presto la giacchetta in jeans, zuppa, fu a terra. La maglia bianca in cottone era incollata sulla pelle umida del ragazzo risaltando ogni linea del suo corpo. Con il respiro pesante raggiunse il bagno e senza preoccuparsi di accendere la luce aprì il rubinetto dell'acqua calda nella vasca.
"Merda!" imprecò il ragazzo agitato spegnendo e riaccendendo la caldaia dopo essersi reso conto che vi erano dei problemi con l'acqua calda. "E adesso che faccio?" si sedette sul bordo della vasca, ancora fradicio, dopo aver controllato l'orario sul cellulare: quasi mezzanotte.
Strinse le dita sulla superficie di ceramica quando un'idea gli balenò nella testa.
No Jimin, fermati. Non permettere ai tuoi desideri di combinarne delle altre. Fermati...
Il ragazzo cercò mille motivi per convincersi quanto quell'idea fosse malsana.
Potresti prendere il raffreddore Jimin, e alle lezioni poi chi ci va? La tua brillante carriera sarebbe compromessa solo per le tue stupide voglie insignificanti. Sei sempre stato un ragazzo razionale che ha saputo mantenere bene il controllo su di sé. Smettila di fare la checca e vai a fare quella fottuta doccia!
Determinato. Jimin andò a prendere un asciugamano e l'accappatoio uscendo poi dal suo abitacolo e chiudendolo a chiave. Il biondo si voltò lentamente verso la porta del suo vicino tentennando prima di premere sul campanello il suo indice.
Inspira. Espira. Inspira. Esp...
Jungkook aprì la porta bruscamente, senza prima accertarsi chi fosse. A petto nudo e solo con i pantaloni della tuta guardò il biondo interdetto, passando un paio di volte lo sguardo sul corpo bagnato del ragazzo arcuando un sopracciglio con un sorriso malizioso. "Modo alternativo di farsi il bagno?" ammiccò al ragazzo incrociando le braccia e appoggiandosi allo stipite della porta "Allora? Cosa vuoi Ji...? Mi ricorderesti il tuo nome?" sorrise sfrontato, fingendo.
Jimin strinse la mascella guardandolo serio. Concentrati Jimin. Calma e sangue freddo. "Sono Jimin. Ho un problema con la caldaia. Ho urgente bisogno di una doccia calda se...se non voglio prendermi un accidenti insomma. Mi...mi faresti un favore?" il biondo deglutì abbassando lo sguardo imbarazzato sotto lo sguardo intenso del altro.
Jungkook lo guardò per un altro istante prima di farsi da parte invitandolo ad entrare. Si passò una mano tra i capelli scompigliandoli camminando davanti al ragazzo, fermandosi poi di scatto e girandosi. Il biondo andò a sbattere contro il petto caldo e asciutto del moro alzando lo sguardo nei suoi occhi trattenendo il respiro per la forte vicinanza del suo viso. Abbassò lo sguardo sulle labbra sottili e invitanti di Jungkook arrossendo, questo sorrise passando la punta della lingua sul proprio labbro inferiore.
"Non sono solo, fai presto." Chiarì il moro divertito, riprendendo poi a camminare verso il bagno e facendolo entrare indicandogli svogliatamente il necessario.
"Grazie...ti devo un favore" disse Jimin prima che il moro uscisse dal bagno. Il biondo scosse la testa confuso e leggermente irritato dal comportamento del moro.
Si tolse la maglia bianca guardandosi poi nello specchio: le gote rosse, le labbra leggermente umide e gli occhi di un azzurro* brillante. Si maledisse per l'effetto che gli faceva il moro.
Sussultò quando all'improvviso la porta si aprì di scatto.
Il moro lo guardo da dietro nello specchio soffermandosi a lungo sul petto nudo del biondo "vuoi qualcosa da bere?" alzò lo sguardo in quello azzurro intenso del biondo. Dopo un primo istante di sorpresa Jimin si riprese deglutendo "Scusa ma ti comporti sempre così? Fai sempre la prima cosa che ti viene in mente prima di pensarci un attimo? Io mi starei facendo il bagno...cosa sarebbe successo se fossi stato nudo?" disse il ragazzo nervosamente.
Jungkook scoppiò a ridere chiudendosi poi la porta dietro le spalle avanzando verso il ragazzo. Si fermò vicino sovrastando il ragazzo in altezza. Il suo petto contro la schiena del biondo, pelle contro pelle.
"Uno. Non ti sembra di conoscermi troppo poco per sapere già quale sia il mio comportamento? Sempre." Cominciò il moro con la voce roca all'orecchio di un Jimin senza fiato mentre si guardavano nello specchio. "Due. Come fai a sapere che io faccia la prima cosa che pensi, e che io non ci abbia prima pensato? Sempre." Sorrise con malizia soffiando appena contro il suo collo leggermente umido "Tre. E anche se fossi stato nudo?" ridacchiò facendo un passo indietro guardando il ragazzo duro nello specchio "Non mi interessano i ragazzi."
*Il colore azzurro degli occhi di Jimin è dato dalle lenti. Il suo personaggio soffre di miopia pertanto nel corso della storia lo troverete o con le lenti oppure con gli occhiali.
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Speed / Sospeso.
FanfictionPark Jimin, ragazzo di buon senso proveniente da una famiglia di alta estrazione sociale, si trasferisce nella capitale per frequentare una delle più prestigiose università di medicina. Jeon Jungkook, amante del rischio e dell'adrenalina, è un temi...