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Cole aprì la camera e si sedette sul letto - allora ti piace? - al centro della stanza si trovava un letto matrimoniale con baldacchino e sulla destra c'era un comodino fatto di legno di acacia con sopra una lampada bianca con i bordi dorati. Era stupenda. Aveva un bagno personale, era in un Hotel ma le dimensioni della stanza erano pari all'intera casa della nonna di Madison che dopo la morte lasciò a lei e a sua madre - è magnifica - il ragazzo si alzò e accennó un sorriso - come fai ad essere così? - Madison non capiva di cosa stesse parlando - così come? -
Come fai ad essere così fantastica avrebbe voluto dirle ma si limitò ad un - niente, ora vado -
- aspetta - la ragazza si stupí delle sue stesse parole - si? -
- il pugnale... perché ce l'hai? Sei un killer professionista? Una spia? -
- sei sveglia Warren -
- rispondi -
- si può dire entrambi, sai alla mattina mi sveglio e mi diverto a picchiare i cuccioli di foca... -
- divertente... -
Si avvicinò alla porta, si fermò di scatto poco prima di uscire, senza voltarsi richiamò l'attenzione della ragazza - Warren, stasera alle otto, stanza 39, alle otto - E come era apparso scomparí lasciando dietro di sé un profumo leggero di cocco e tabacco.

- Ci siamo - Cameron osservò la ragazza all' interno dell' ascensore, gli sembrava una Dea che si era ritrovata nel posto sbagliato, era di una bellezza sovrumana, lunghi cappelli biondi che terminavano all'altezza delle scapole, degli occhi azzurri che riflettevano quelli del ragazzo, il viso era arrotondato e aveva degli evidenti segni di lucentezza che erano caratterizzati dalla luce del sole che entrava dalla finestra. Non aveva mai visto ascensore con finestre Non che quelle fossero proprio finestre era uno di quelli ascensori fatti di vetro che danno un senso di vuoto perché chi ci sale riesce a vedere il vuoto sopra e sotto di lui.
Rabbrividí.
Di scatto si fermò l'ascensore e si accesero le stesse luci d'emergenza azzurrine che però non erano più rasserenanti quanto quelle sul treno. - che succede? - disse Cameron alzando lo sguardo - nulla di buono, vampiri mannari... tieni prendi questa - gli porse una spada con l' elsa ricoperta da pietre dorate lucide. - c..osa sono i vampiri mannari? - in quell'istante un essere scese da una botola del tetto - Cameron, usa la spada! -
- ma io non so usarla... -
- provaci, prima che ne arrivino altri -
Come se avessero sentito quella specie di richiamo, dal tetto uscirono altri due esseri - Jennifer, ce la fai? -
- oh certo sarei io quella che ha a bisogno di aiuto quindi - la lama che Jennifer teneva tra le mani affondò nel petto dell' Ifrit e fece sgorgare sangue nero che poi si trasformò in cenere, poco dopo anche il corpo si volatilizzó - io sono stata addestrata a questo - e la lama della ragazza si infilò nel cuore del secondo essere facendolo polverizzare come il primo. - ce l'avrei fatta anche io... -
- Cameron attento! - il ragazzo si girò e gli artigli dell' Ibrido gli lacerarono il torace. Si accasció per terra come quando si lascia cadere un foglio di carta, lentamente e brutale allo stesso tempo - Cameron! - la ragazza sguainó la spada e la infilzo nel fianco dell' essere che si stava avvicinando a lei. Non appena il corpo si volatilizzó, Jennifer corse da Cameron e gli strappò la maglia, poi la appallottoló e la appoggiò sui graffi profondi, si soffermó per qualche secondo ad osservare il ragazzo con gli occhi chiusi, il suo volto non esprimeva dolore ma quasi serenità. Gli prese le mani e le appoggiò sopra alla maglia che era diventata di un colore marrone-rosso. Si alzò e corse a premere il pulsante di emergenza -Jennifer... se volevi togliermi la maglia bastava dirlo... -
- chiamami Jenn. E comunque non volevo, ma non mi sto pentendo della mia scelta - sorrise e si avvicinò a lui, premette le mani sopra alle sue che tenevano la maglia ormai completamente rossa - mi sta esplodendo la testa... -
- deve esserti entrato un po' di veleno all' interno del corpo, sopravviverai se si muove l'ascensore -
- c...cosa vuol dire SE? -
- nulla. L'ascensore ripartí e in pochi secondi si fermò, le porte si spalancarono e nel corridoio c'erano Bradley e Grayson che stavano andando in direzione della stanza - Ragazzi, vi dispiace aiutarmi?! - Grayson tornò serio e si voltò - Jenn! Che gli è successo? - Bradley era terrorizzato. Pensava a come avesse reagito Madison appena avessero saputo... Non doveva saperlo - vampiri mannari... dobbiamo sbrigarci -
- cosa sono i vampiri mannari? - chiese Bradley - Sono degli Ibridi che Alexander ha creato, fanno parte del suo esercito. Ha creato un esercito per rubare gli anelli dei Guerrieri, quelli che siamo noi - rispose Grayson avvicinandosi a Cameron. Lo prese per un braccio e lo tirò su, non era in grado di camminare molto bene.
- e chi è Alexander? -
- questo è meglio non saperlo -
- Mio padre si chiamava Alexander... -
- Non penso che sia lo stesso francamente -
- si neanche io -
I ragazzi andarono nella stanza di Cameron e lo appoggiarono sul letto
- ragazzi vado a prendere le bende, non muovetevi - corse fuori dalla porta e si diresse in infermeria.
- Bradley, prima spero che tu non ci sia rimasto male... -
- tu sei l'unica persona che mi abbia mai fatto sentire me stesso -
Cameron li guardava stranito, di cosa parlavano? Aveva troppo male per permettersi il lusso di tenere gli occhi aperti, figuriamoci di chiedere.
Grayson era un ragazzo molto affascinante, aveva dei capelli corti neri come il petrolio e gli occhi verdi, ma non brillanti, sembrava più il verde che si vede di solito nelle foglie secche, delle sopracciglia molto marcate che segnavano il volto del ragazzo, le labbra erano chiare ma comunque tanto visibili. I due ragazzi si fissarsono per qualche secondo.
Brividi.
Distolsero lo sguardo e ci fu un lungo silenzio finché non entrò Jennifer con le bende - dai aiutatemi - Grayson prese uno straccio dal bagno, e lo usò per pulire il torso nudo del ragazzo. Dopo qualche minuto arrivó Madison - Cam, senti stamattina... - appena vide il ragazzo si bloccó e sbiancó in viso. Quando ebbe realizzato corse vicino al letto - Cameron! Cosa gli è successo? Perché nessuno mi ha detto NIENTE? - Bradley le andò incontro - Madison... - la ragazza si allontanò come spaventata - Bradley. Ho bisogno di un po' di tempo... - corse fuori dalla stanza ancora sotto shock. Correndo si scontrò con Cole che la bloccò - Warren dove corri? -
- Cameron... gli è successo qualcosa -
- gli è successo? -
- Non lo so! - la ragazza aveva le lacrime che le rigavano il viso, tentò di dimenarsi ma invano - Calmati Jenn risolverà tutto - si avvicinò a lei e la abbracció, Madison poteva sentire i muscoli del ragazzo appoggiati al suo petto, come quando abbracciava Cameron solo che con Cole sentiva un calore che con Cameron non sentiva. Era strano.
Ora la maglia del ragazzo era piena delle sue lacrime, si sentí arrossire
- Scusa io... devo andare -
- Ci vediamo Warren. Le sorrise. Il sorriso di Cole era qualcosa di mistico, accecante, divino. Andò in camera sua e si lanciò sul letto, dopo pochi minuti si addormentó tra lacrime e paura

Universes - Angeli Bianchi [ANTEPRIMA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora